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AstraZeneca ha erosa la fiducia che aveva ed ora prova a rimediare

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La fiducia è una cosa seria che si da alle cose serie recitava una pubblicità: con un pasticcio, l’AstraZeneca ha erosa quella che aveva ed ora, dopo aver ammesso l’errore, prova a rispondere a domande difficili.

AstraZeneca ha erosa la fiducia che aveva ed ora prova a rimediare

Dopo la sconcertante scoperta del fatto che alcuni partecipanti allo studio di AstraZeneca hanno ricevuto solo una dose parziale del vaccino e dopo che, come se non bastasse, si è scoperto altresì che hanno “mischiato”, facendone un tutt’uno, i risultati di due studi clinici progettati in modo diverso e condotti l’uno in Gran Bretagna e l’altro in Brasile.

Insomma, una rottura ed uno stravolgimento del rispetto alla pratica standard nel riportare i risultati delle sperimentazioni su farmaci e vaccini che hanno portato gli esperti a dichiarare che l’ AstraZeneca e Oxford hanno eroso la fiducia che avevano per cui, ecco che Natalie Dean, bioanalista presso l’Università della Florida ora afferma che AstraZeneca e Oxford “ottengono un voto mediocre per trasparenza e rigore dei risultati della sperimentazione sul vaccino che hanno riportato”.

AstraZeneca, nel suo annuncio iniziale, aveva affermato che la sperimentazione era stata condotta “secondo gli standard più elevati” poi si sono apprese cose sottaciute, o comunque “sviste” che non dovevano ne possono accadere in uno studio serio ed affidabile e cioè che circa 2.800 partecipanti alla sperimentazione hanno ricevuto un dosaggio dimezzato, rispetto ai quasi 8.900 partecipanti che hanno ricevuto due dosi complete, cosa questa che cambia notevolmente la valutazione dei risultati della sperimentazione stessa.

Quando questi dati sono divenuti pubblici, le azioni di AstraZeneca hanno subito, lunedì, un calo per cui i dirigenti dell’azienda hanno subito tenuto diverse teleconferenze durante le quali hanno rivelato dettagli che non erano stati dati nell’annuncio pubblico, incluso il modo in cui i casi di Covid-19 si sono interrotti in diversi gruppi.

Menelas Pangalos, che è il dirigente di AstraZeneca, in una intervista di lunedì data alla Reuters ha affermato che la società non aveva previsto che i partecipanti ricevessero la mezza dose. I ricercatori britannici che eseguivano la sperimentazione avevano in programma di dare la dose completa ai volontari ma poi, ad una verifica dei conti, si è scoperto che era stata erroneamente somministrata solo una mezza dose.

Contrizione, Scuse e Giustificazioni valide, serie, per un comportamento a dir poco sconcertante? Ma proprio per niente anzi, ecco che Pangalos passa a vendere ancor meglio il suo prodotto descrivendo l’errore come una “serendipità” che, come tale, è da benedire ed accogliere con giubilo visto che, come accadde ad esempio per la Pennicillina, un errore del tutto casuale durante una ricerca scientifica orientata verso altri campi d’indagine, ha portato alla fine i ricercatori ad imbattersi in qualcosa di diverso: in questo caso in un regime di dosaggio ancor più promettente rendendo il loro prodotto ancora più valido ed utile.

Ed è così che il Sig. Pengolas ha “venduto” il tutto anche al The New York Times.

Sarà!

Intanto sarà bene continuare a dirsi: “Io speriamo che me la cavo” considerando anche la massa di italiotici negazionisti della Pandemia e dei NoVax che, stando alle ultime indagini, in misura del 35% continuano, e continueranno, a farsi untori lavorando a gratis per il Covid e, loro sì, per le case farmaceutiche ed anche le imprese funebri che, in questo periodo funesto, hanno visto balzare alle stelle i loro incassi ed utili derivanti dalle migliaia di clienti in più che hanno avuto, e fa niente, per loro, per i negazionisti ed i NoVax,  se trattasi di morti.

Stanislao Barretta

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