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Trasferita di 100 Km perché rifiuta di lavorare a San Silvestro

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Trasferita di 100 Km perché rifiuta di lavorare a San Silvestro CRONACA

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a Torino arriva la storia di una dipendente 40enne che, impiegata in un supermercato, si è vista trasferire di 100 chilometri dopo aver annunciato di non lavorare a San Silvestro.

“A San Silvestro non lavoro”. Trasferita a 100 chilometri

40enne impiegata al supermercato Eurospin di Susa. Cisl: molti casi come questo, ci penseranno gli avvocati

SUSA – Che per lei tirasse una brutta aria al supermercato Eurospin di Susa, dove lavora da una dozzina di anni nel reparto di ortofrutta, lo aveva capito quando si è rifiutata di lavorare domenica 31 dicembre, San Silvestro. Silvia (il nome è di fantasia) ha solamente fatto valere il vecchio contratto a tempo indeterminato e, insieme ad altre tre colleghe, sulla decina che lavorano all’Eurospin di Susa, ha esercitato il diritto al riposo nel giorno festivo. «Perché possono accettare di lavorare volontariamente, senza obbligo da parte dell’azienda» – spiegano dal sindacato Cisl Fisascat. Questo il 14 dicembre. Ma il peggio doveva ancora venire.

Il giorno dopo l’ispettore Eurospin ha chiesto alla 40enne di Susa, sposata con due figli piccoli e un marito disoccupato, di aver bisogno di lei nella sede di Cuorgnè, nell’estremo lembo dell’Alto Canavese, a partire dal lunedì 18 dicembre. Più o meno un centinaio di chilometri ad andare e altrettanti a tornare per un costo di carburante di circa 16 euro al giorno. Percorrendo strade che, in inverno, possono nascondere insidie molto rischiose. E l’avviso non è arrivato solo orale, ma con tanto di comunicazione scritta. Con orari «duri» per una donna. Dalle 16,30 alle 20,30 quando da Cuorgnè si sarebbe dovuta infilare in macchina e avviarsi verso casa dove ad attenderla ci sono i figli e il marito. Lei rifiuta e il 18 si presenta comunque a Susa, dove lavora da una dozzina di anni. Niente. L’ispettore del discount è categorico: «Devi andare a Cuorgnè». La 40enne ha una crisi di ansia e sviene tra gli scaffali, in mezzo ai clienti basiti. La diagnosi del Pronto soccorso di Susa è chiara: «Stress da lavoro, riposo assoluto per una settimana». «È solo un accanimento verso di me, io ho sempre dato tutta me stessa per questo lavoro». Può darsi. La stessa addetta, lo scorso anno, venne trasferita nel discount di Orbassano per essersi rifiutata di frequentare un corso a Verona. Quanto basta per far scattare la protesta sindacale e un presidio di solidarietà alla commessa organizzato dalla Cisl Fisascat. Ed innescare l’indignazione dell’assessore regionale alle Pari opportunità, Monica Cerutti, che avverte: «Credo che la lavoratrice di Susa sia ingiustamente oggetto di un atto di discriminazione. In situazioni analoghe la giustizia ha comunque dato ragione ai lavoratori. Sono però necessari interventi generali più che rincorrere i singoli casi».

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Anche perché, l’altra mattina, dopo alcuni giorni di riposo la donna è tornata all’Eurospin di Susa. Per adesso nessuno le ha detto nulla. Ovviamente lei teme altre ritorsioni. Il sindacato, che da tempo ha deciso di alzare l’attenzione nei confronti dell’Eurospin, avvisa che non farà certo passare tutto come niente fosse.

«Non è la prima volta che questo marchio della grande distribuzione si comporta in maniera ostile con chi non vuol lavorare la domenica e ha tutti i diritti per farlo – ci tiene a puntualizzare Sabatino Basile, il referente torinese della Cisl Fisascat -. Il fascicolo di questa vicenda è già stato consegnato ai nostri avvocati, perché non finisce certo qui. Più volte ci siamo impegnati ad incontrare la dirigenza dell’azienda, mai avuto una risposta». E Basile avverte: «Nelle prossime settimane organizzeremo altre forme di mobilitazione perché non siamo più disposti a far trattare così i lavoratori».

vivicentro/CRONACA
vivicentro.it/Trasferita di 100 Km perché rifiuta di lavorare a San Silvestro
lastampa/“A San Silvestro non lavoro”. Trasferita a 100 chilometri GIANNI GIACOMINO

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