Salvini e salviscisti: tutti leoni e leonesse, a parole! Nei fatti, alla presentazione del conto, conigli e conigliette come ora si fa la Malvajese Patrizia
Se Forse “a’ capa mia nun è bona”, quella della lombarda Patrizia lo è
La lombarda Laura non ci sta al razzismo dell’anch’essa lombarda Patrizia – di Malvaglio, frazione di Robecchetto con Induno (MI) – per cui reagisce e denuncia la Malvajese che, a parole, va forte come il suo Caporale insegna, ma che alla resa dei conti si fa coniglietta anche lei, prova a rimangiarsi tutto, e gioca la carta del pietismo tentando addirittura a farsi vittima invocando finanche il suo essere in menopausa. SIC!
IL CASO
Da un lato abbiamo la signora Patrizia di Malvaglio, quella che “non affitta ai meridionali” perché lei è orgogliosamente “razzista” e “salviniana”.
Questa “signora” (e chiedo scusa per l’assimilazione alle innumerevoli che tali sono ma altro termine di classificazione di genere non trovo), ora che ha trovato chi le ha risposto per le rime (e si spera che continuerà a fare dandole pan per focaccia), eccola qui a seguire pedissequamente gli insegnamenti del suo Caporale anche nel farsi coniglietta quando qualcuno – nel caso specifico la signorina Laura Ortolani risponde per le rime. Se poi magari la risposta prende una via giudiziaria, come insegnato dal Caporale, ecco che si prova a farsi scudo con l’esercizio dell’arte del pietismo. E lei lo fa nella telefonata che, nel merito, ha avuto con Cruciani di Radio24 durante la trasmissione “La Zanzara” di ieri 13 settembre 2019.
La “signora” (della quale invito ad apprezzare anche la finezza del linguaggio farcito pure di francesismi tanto in voga oggi), ora che la signorina Laura sul suo FB ha reso noto i di lei sentimenti e parole – e non solo a chiacchiere ma con audio allegato – prova a giustificarsi tirando in ballo persino il suo “essere in menopausa” (SIC!) per cui, dice, è andata fuori di testa ma, per carità, lei non pensa quello che ha detto anzi, non è nemmeno leghista, men che meno salviscista: figuriamoci, dice: ho “PERSINO” parenti meridionali (doppio SIC!); e si dichiara finanche “sputtanata” minacciando prima di buttarsi nel Naviglio, poi di spararsi, poi … indecisa a tutto insomma, e sempre solo a chiacchiere. (ASCOLTA)
Fatto sta che, alla fin fine, la “signora” che dichiarava, fieramente, di essere razzista al cento per cento, ha deciso di rimangiarsi tutto quello che aveva detto cercando uno scudo dietro al quale ripararsi come da insegnamento del Caporale quando, dopo aver seminato tempesta, al momento del raccolto si è sempre defilato dietro lo scudo parlamentare. Ma lei (per ora) parlamentare non è, per cui dovrà assumersi la responsabitità delle sue odiose parole e risponderne a termine di legge (almeno così si spera).
Sull’altro versante troviamo Laura Ortolani, la ragazza oltraggiata, con la sua amica, dalla spavalda, arrogante, razzista, salviscista Patrizia (di cui sopra), che rende noto, nero su bianco con anche audio a corredo, le offese ricevute. Offese che portano allo scoperto anche quanto sia marcia parte di questa Italia sempre più popolata da italioti ed italiote che ultimamente, come i funghi dopo la pioggia, o più propriamente come i vermi, sono venuti fuori e si sono sentiti autorizzati a fare il loro coming out mostrando, dichiarando e urlando, tutto il loro vomitevole pensiero naziscista e razzista.
I
n breve il pensiero e la fede “salviscista” che poi è quello espresso dalla “signora” Patrizia la di cui figlia prima affitta all’amica di Laura un appartamento ma poi, su opposizione della madre, non da seguito al contratto stipulato accampando continue e vaghe giustificazioni finché, è sempre l’impavida Patrizia ritiene doveroso ed opportuno chiarire bene come stanno le cose e lo fa di persona, spiattellando, nella telefonata intercorsa tra lei e l’amica di Laura, tutto il suo pietoso animo farcito d’odio.
Di fatto, è questa spregevole telefonata che accende la miccia al tutto dal momento che a quel punto, venutane a conoscenza e stomacata/sfidata non solo dalle parole e dal pensiero della “signora” Patrizia, ma anche dallo sfrontato invito e sollecitazione/sfida di questa a rendere ben nota del tutto, a spingere Laura a rendere noto l’accaduto riportando il tutto sul suo FB dove scrive:
Succede questo, scrive Laura.
La mia compagna decide di trasferirsi nel mio paese in provincia di Milano. Cerca una casa in affitto, la trova e se ne innamora. Si mette d’accordo con la proprietaria di casa, una ragazza, per far partire il contratto ad ottobre. Quindici giorni prima dell’inizio del contratto la ragazza le manda un messaggio dicendole che l’inizio del contratto slitta di un mese trovando scuse poco credibili. In un secondo momento la mia compagna riceve un altro messaggio da parte della ragazza che le dice che la casa in affitto non può più dargliela perché preferisce venderla. La mia compagna le risponde dicendole che non trova corretto cambiare le carte in tavola all’ultimo minuto e che i patti erano altri. In tutto ciò interviene la madre della ragazza che contatta la mia compagna. Il motivo per cui non viene data la casa in affitto alla mia compagna è perché la mia compagna è nata a Foggia. C O S A, direte voi. Esattamente. È nata a Foggia e la signora Patrizia di Malvaglio ritiene che in casa sua i meridionali non devono entrare. Allego messaggio e audio della signora che conferma il tutto. (ASCOLTA)
POI, avendo ascoltato il ruggito da coniglietta della “signora” Patrizia nella telefonata intercorsa tra lei e Cruciani durante la trasmissione “La zanzara”, su Radio24 di cui sopra, Laura Ortolani – il cui motto è: “Se non potete parlare bene di una persona, non parlatene” – ritiene necessario interloquire anche lei, tanto per ulteriormente chiarire l’accaduto, per cui telefona anche lei a Cruciani e dice: ASCOLTA
E questo è!
Ed ancora una volta, come sempre, non posso fare a meno di ricorrere a Battiato ed al suo:
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