Chi di spada ferisce …. Di Maio si ricorda della Bersani story e teme che il bel sogno, e la grande opportunità, abbiano a naufragare.
Di Maio, dopo la festa di ieri sera nella sua Pomigliano (vedi video della diretta) torna alle sue ambasce: ricerca dei numeri che mancano e ….
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unti Chiave Articolo
Di Maio infatti non può dimenticare quanto i pentastellati ebbero a fare, a parti invertite, quando Bersani chiese il loro sostegno senza ottenerlo.
Ora teme che si abbia conferma del: chi di spada ferisce, di spada perisce e, a vedere come procedono le cose ed il precipitare nel vuoto dei suoi “inviti” sembra proprio che così potrebbe essere.
O anche peggio per gli italiani.
Peggio perché, se allora si aprì la strada al ventennio Berlusconiano (eh sì, guarda caso, “ventennio”. Periodo che sembra caro, quanto nefasto, agli italiani).
Ora magari, per necessità e disperazione, si potrebbe arrivare ai Giallo Pentastellati più Camicie Verdi.
Un miscuglio di Giallo e Verde che, come ben si sa, da origine ad un colore non proprio piacevole:
quello di quando si ha indigestione e si evacua, tanto per essere chiari.
Ma torniamo a Di Maio e alle sue non infondate ambasce con i big del PD che chiudono annotando: “L’Italia ci ha messo all’opposizione” ed allora che governino loro ora, se ne saranno capaci!
E questo, unito al ricordo ed al timore del “quanto fatto sarà reso” della Bersany story, mette Di Maio sul chi vive e a temere trappole.
Di Maio, infatti, pensa che sia Matteo Renzi sia Silvio Berlusconi vogliano spingerlo ad arrivare in Parlamento – come fu per Bersani – con un mandato esplorativo, e qui farlo naufragare.
E’ per questo che Di Maio punta ad ottenere un “incarico pieno” ma, per ottenerlo, gli mancano i numeri, e tanti, perché a Montecitorio ha 221 seggi, gliene servono altri 90. Non pochi!
Non pochi per cui, così sembra ragionare Di Maio, meglio aspettare che tra i Dem crescano le fila di chi spinge per rompere il tabù del dialogo con lui e i pentastellati.
Ma, al momento, alleati a sinistra non se ne trovano. E questo lo inquieta.
Col tempo la situazione potrebbe cambiare visto che già ora, dentro il Pd, c’è chi avanza l’ipotesi del sostegno esterno.
Ma, per ora, sembra che prevalga ancora il piano di Renzi: “Costringiamo M5S e Lega a fare un governo” per “massacrarli” poi.
“Massacrarli” per la convergenza, tanto per cominciare, lasciando alla realtà dell’operare, che porterè a scontro con crollo e demolizione di ogni fantasia.
Scontro che appare essere inevitabile se si guarda alla somma delle loro promesse. Somma che è enorme – (come diceva Totò: è la somma che da il totale) – e spesso incompatibile.
Infatti, a guardare i loro programmi, il totale non solo da una somma enorme, ma mostra anche due treni che viaggiano, per lo più, in senso opposto sullo stesso binario unico.
Scontro e catastrofe inevitabile quindi. E lo sanno anche di Maio e Salvini per cui, per ora, nicchiano ma….
Ma reggeranno sino alla fine?
Fine che potrebbe voler dire anche incarico da Mattarella, magari a Gentiloni, per un Governo di scopo, e poi nuove elezioni con nuova legge!
Nuova legge, ed elezioni, che magari sarebbero cosa gradita a Di Maio e Salvini, a patto che, ovviamente, l’incarico per la nuova legge fosse affidato a loro dal momento che, da fieri oppositori del maggioritario che erano, oggi, di sicuro, saranno per questo (pecunia non olet, e nemmeno i voti ed il comando)
E questo è.
Per vedere la fine di questa storia non resta che aspettare provando a ricordarci che, nei tempi lunghi, saremo tutti morti (come annotava Keynes).
Intanto ci tocca annotare e prendere atto dei vari arzigogolare e bla bla bla politicanti tra i quali quello di Calderoli: ma chi si rivede! Lo ricordate?
Calderoli, l’orgoglioso papà del Porcellum e di tante altre porcate in parlamento e fuori. Ora riappare per indicarci che, il cerchio magico di Salvini, sta nel “NO Euro”.
E pazienza!
Altro rinascente: Monti, che punta il dito su “Flax tax e reddito di cittadinanza” annotando che, “insieme, sono una sciagura”. Ma va? Chi se lo sarebbe mai “creso”!
Ed intanto le trattative, alla luce del sole e più ancora sottobanco, continuano.
E speriamo che Calderoli non risvegli anche Berlusconi spronandolo, già che ci siamo, a tornare la suo vecchio caro “mercato delle vacche”.
Mercato alla ricerca, come lui ama dire, di “Saggi e Responsabili” desiderosi di salvare la nazione (cioè lui).
Ovviamente, e va da sé, quando e se il senso di transito procedesse al contrario, ecco, ipse facto, quegli stessi Saggi e Responsabili divenire “traditori” e “venduti”.
In pratica, un po’, o esattamente, come è ORA il ragionamento di Di Maio se rapportato alla Bersani story.
Ma questo ci riporta al punto di partenza per cui: via alla nuova storia e speriamo che storia sia scritta, e non novella!
Stanislao Barretta
vivicentro.it/POLITICA
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