Ombre ed “errori” nel caso Cerciello tra il danno d’immagine per la foto ed un audio della telefonata di Sergio B che ha chiarito alcuni punti. Ma non tutti
Omicidio Cerciello: tra le conseguenze della foto e cose da chiarire
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unti Chiave Articolo
Le conversazioni tra l’operatore del 112 e Sergio B. dimostrano, dal punto di vista dei carabinieri, che l’operazione di quella notte non era ‘sottobosco’ e che la centrale operativa aveva piena consapevolezza dell’intervento che due uomini in borghese avrebbero dovuto svolgere di lì a poco.
Tutto sotto controllo allora?«La sensazione è che Cerciello e il collega Andrea Varriale – dice però all’Agi chi lavora sul campo – abbiano sottovalutato la situazione. Forse pensavano di trovarsi di fronte a due sprovveduti».
«I due carabinieri – spiega la fonte – non hanno commesso errori di procedura, almeno nella fase iniziale. » Continua però a non essere chiaro se all’appuntamento-trappola Cerciello e Varriale siano andati o no con adeguata copertura di altri colleghi. » .
Le possibili conseguenze della foto del ragazzo americano bendato in caserma
A prescindere dalle motivazioni addotte dal militare responsabile e alle rassicurazioni del procuratore sulla regolarità dell’interrogatorio, il danno d’immagine resta. Il militare, nel frattempo, è stato individuato e trasferito ad altro incarico. L’Arma ha condannato con durezza l’accaduto e la procura sta indagando. Una foto che sta facendo il giro di tutti i media Usa, dalla Cnn in poi, e rischia di avere effetti negativi sull’inchiesta, e non solo a livello di immagine.
Per quanto il quadro probatorio sia in questo caso decisamente più solido, è difficile non pensare al caso di Amanda Knox, la giovane statunitense prima condannata e poi assolta per l’assassinio di Meredith Kercher, che venne dipinta dalla stampa americana come una perseguitata coinvolta in un caso di malagiustizia, spingendo più di un politico americano a esporsi per lei. Ci vuole poco perché il copione si ripeta e oltreoceano sorga una narrazione mediatica che strappi il ruolo di vittima al vicebrigadiere ucciso a un mese dalle nozze.
A tirare fuori l’analogia è proprio Luciano Ghirga, che difese Amanda Knox.«Amanda fu portata in questura senza avvocato, fece una confessione», ha ricordato l’avvocato Ghirga in un’intervista a Radio Capital, «la Corte Europea stabilì che c’era stata violazione del diritto di difesa, quindi di un diritto umano. »
A quanto afferma il procuratore Salvi, ai due americani un legale era stato però immediatamente messo a disposizione. E la dinamica dei fatti appare assai più chiara di quel delitto di Perugia che dominò le cronache italiane per mesi.
“Quella foto mi ha fatto davvero un brutto effetto. Oggi abbiamo provato ad andare in carcere per parlare con il mio assistito ma non è stato possibile: voglio capire cosa sia successo e se anche lui è stato bendato e legato”, dice intanto l’avvocato Francesco Codini, legale di Elder.
Per l’avvocato Caiazza «l’interrogatorio è nullo»
«Chi in queste ore sta sostenendo quella foto, giustificando l’operato di chi ha agito in quel modo nei confronti del cittadino americano prima della sua deposizione, sta facendo un danno al carabiniere che ha perso la vita e a chi vorrebbe che venisse fatta giustizia al più presto. Perché un atto istruttorio, sia esso una confessione, una testimonianza o un interrogatorio, se svolto con modalità che coartano la libera determinazione di una persona deve essere dichiarato nullo. Anche se poi quelle dichiarazioni dovessero essere confermate in una fase successiva», aggiunge il legale. » «Piu’ volte – ricorda l’avvocato Caiazza – mi sono capitati casi di miei assistiti che sono stati costretti a rendere determinate dichiarazioni, dopo essere stati minacciati, picchiati o comunque intimiditi».
« Voglio vedere chi a livello politico si opporrà a questa richiesta, che tra l’altro fa parte del mio programma elettorale. La registrazione audio sarà a disposizione di tutte le parti processuali e consentirà di eliminare ogni dubbio sulla genuinita’ di un verbale o sulla correttezza dell’operato di un investigatore o rappresentante di polizia giudiziaria»
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