I
militari del Carabinieri NAS Torino, a conclusione di un’indagine denominata “Sanitopoli”, hanno eseguito 23 decreti di perquisizione locale e contestuale sequestro emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti di 25 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atti pubblici.
L’indagine, sviluppatasi nella provincia del capoluogo piemontese ed in quella di Cuneo, trae origine da accertamenti esperiti su sospette certificazioni mediche (poi rivelatesi false) riferite ad un funzionario pubblico, già interessato da altro procedimento penale, la cui diagnosi specialistica gli consentiva di beneficiare della pensione d’invalidità di 280 euro mensili, poi revocata in seguito a visita medica straordinaria dell’INPS Piemonte.
Le successive attività investigative si sono estese ad altre figure quali psicologi e dirigenti medici, tra cui professori universitari associati, ordinari e ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’UNITO (Università degli Studi di Torino) e di strutture sanitarie quali la Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano.
Gli elementi d’indagine hanno determinato l’emersione di un sistema clientelare fondato da reciproche concessioni tendenti a ottenere agevolazioni e/o raccomandazioni nelle procedure d’indizione concorsuale per l’assegnazione di ruoli medici dirigenziali delle specialità di Psichiatria e Psicologia Clinica. Segnatamente, sono state individuate prassi consolidate con le quali gli attori turbavano il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando, debitamente “sartorializzato” alle caratteristiche dei candidati preventivamente designati come vincitori, al fine di limitare la sfera di partecipanti e di assicurare la scelta del favorito. In altri casi il sistema agevolativo consisteva nell’anticipare ai candidati prescelti le domande alle quali sarebbero stati sottoposti in sede concorsuale.
Il ruolo centrale del sistema illecito è stato individuato in un noto professore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università al quale si rivolgevano studenti, psicologi e dirigenti medici al fine di ottenere agevolazioni nei concorsi o rinnovi di assunzioni presso le Strutture Cliniche nosocomiali universitarie. Il sistema era così consolidato che tra gli “attori”, spesso, si pronunciavano termini significativi come “blindare” il concorso, quando le competenze specifiche di un candidato favorito venivano poi trasferite nel bando. Altra consuetudine nei colloqui informali tra gli indagati consisteva nell’indicare il concorso con la denominazione del cognome del futuro vincitore.
Le attività investigative hanno consentito di raccogliere fonti di prova di reato nell’ambito dell’espletamento di 6 selezioni tra bandi di concorso per l’assunzione di personale medico strutturato, borse di studio, bandi per l’ingaggio annuale di liberi professionisti e per l’arruolamento di personale medico ambulatoriale. L’attenzione dei Carabinieri del NAS prosegue su altri concorsi, relativamente ai quali sono stati acquisiti i relativi atti, potenzialmente gestiti nello stesso modus operandi di quelli oggetto di indagine.
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