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Castellammare di Stabia

Battisti è arrivato a Ciampino: sarà subito trasferito a Rebibbia – VIDEO (Diana Marcopulopulos)

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attisti arrivato in Italia, presenti all’aeroporto il ministro degli interni Salvini (con la sua casacca opportunista, da poliziotto, del momento) e quello della giustizia, Bonafede, in una mise più seria e più istituzionale adatta al grande momento che pone fine ad una lunghissima latitanza.

Cesare Battisti è atterrato a Ciampino alle 11.36. Ad attenderlo ci sono il ministro dell’Interno Matteo Salvini (con la sua casacca opportunista, da poliziotto, del momento), e quello della Giustizia, Alfonso Bonafede in una mise più seria e più istituzionale adatta al grande momento che pone fine ad una lunghissima latitanza.

Battisti sarà ora scortato dalla polizia penitenziaria nel carcere romano di Rebibbia, in attesa di essere assegnato alla sua destinazione definitiva. L’ex terrorista dei ‘Proletari armati per il comunismo’ è accusato di 4 omicidi commessi tra il 1978 e il 1979 (e dei quali non si è mai pentito).

Il terrorista è stato catturato in Bolivia sabato pomeriggio. Passeggiava da solo per le strade di Santa Cruz della Sierra, quando è stato intercettato dagli agenti dell’Interpol che lo hanno arrestato senza che opponesse resistenza. Nel giro di poche ore è stato consegnato alle autorità italiane e imbarcato a bordo di un Falcon dell’aeronautica militare appositamente inviato dall’Italia. Il volo è partito direttamente da Santa Cruz diretto a Roma evitando così il passaggio del ritorno in Brasile come avrebbe gradito Bolsonaro per ottenere, a sua volta, facile, gratuita e nemmeno meritata pubblicità mediatica visto che, alla fin fine, è stato lui a farselo sfuggire consentendogli di spostarsi in Bolivia. Questo trasferimento diretto è stato importantissimo sia perché così non si sono allungati i tempi ma, soprattutto, perché sarebbe stato un passaggio che avrebbe potuto nascondere qualche insidia burocratica innescata dagli avvocati di Battisti in virtù degli accordi esistenti tra Brasile ed Italia nel merito dell’ergastolo.

Ad attenderlo all’areoporto, come già segnalato, ci sono stati il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e quello della Giustizia, Alfonso Bonafede e ora sarà portato nel carcere di Rebibbia: lo prenderanno in consegna gli uomini del Gom, il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria, insieme alle altre forze di polizia, e lo porteranno nel carcere romano dove tutto è pronto per accoglierlo.

Nel suo (stra)parlare, Salvini (con l’immancabile, opportunistico, giubotto da poliziotto)

ne ha dette tante comportandosi, al solito, da bulletto di quartiere e non da ministro di una Repubblica sia pur ridotta nelle italiote condizioni.

Tra le sue perle odierne, a parte il parlare come se fosse stato lui a catturarlo, si possono annotare: …. ora dovrà “marcire” in galera; il suo intercalare continuo di “terrorista comunista” e la sua dimenticanza di qualsiasi accenno ad un ringraziamento alle autorità Boliviane che ne hanno operata (e consentita) la cattura come anche la consegna diretta ma si capisce: governo di sinistra per cui, meglio evitare anche una dovuta riconoscenza.

Per finire, perla tra le perle, il suo dire: “mi auguro di non ritrovarmi faccia a faccia e da solo con Battisti”! Come interpretare queste parole? Indice dell’elemento e del suo bullismo da guappetto di quartiere o, chissà, magari un indiretto riconoscimento che non si troverebbe al confronto di un debole, di un povero ed innoquo immigrato ma di qualcuno in grado di smorzargli quel ghigno perenne che aleggia sempre sul viso dei prepotenti e degli arroganti privi di qualsiasi altro merito che questi e da lui subito riconosciuto anche sul viso di Battisti.

Comunque sia, che dire! Un’altro bel momento rovinato da mancanza di qualsiasi cultura da statista con solo tanta voglia di protagonismo idiota e volgare.

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