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Stefano Pandolfi: “Un grande successo. Pensiamo già al 2025”

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i è da poco concluso l’Orgoglio Motoristico Romano.Evento, come sempre, che ha riscontrato un enorme successo e che il presidente Stefano Pandolfi, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano e Marco Palomba non poteva non raccontare.

Stefano, dopo l’evento ti senti più rilassato?

“A evento fatto è tutto molto più semplice. È stata una bella emozione e impresa.

Carlo (Ametrano ndr) ha visto bene come sono andate le cose e ha potuto vivere il tutto.Sono davvero soddisfatto”.

Stefano Pandolfi: “Un grande successo. Pensiamo già al 2025”

Com’è andata?

“Ringrazio Sport e Salute, CONI, Comune di Roma e la Regione Lazio per averci sempre sostenuto e averci permesso di realizzare tutto ciò. È chiaro che in un contesto del genere l’effetto mediatico c’è stato eccome.

Ringraziamo anche la presenza del Ministro Tajani che è stato con noi praticamente tutta la giornata di venerdì.Siamo stati sui telegiornali e questo per me è ovviamente solo un grande motivo di orgoglio.

Già questo rappresenta il successo che c’è stato”.

Stefano Pandolfi

Cosa ti è piaciuto particolare?

“Vedere gli appassionati e quelle macchine in un contesto sempre particolare. È stato davvero incredibile, vetture che gli appassionati che raramente vedono, basti pensare a una F1, ma anche alla presenza di professionisti come Pirro che ringrazio particolarmente per averci aiutato da sempre Picchi e Farneti.Preziosissima anche Anna Fendi: senza di lei la manifestazione perderebbe tantissimo.

La sua presenza è incredibile, parliamo di un’icona vera e propria”.

E la testa già va al 2025?

“Già si sta parlando del 2025.Il successo è arrivato ogni anno ed è sempre più bello.

Già in questi giorni dovrò affrontare degli incontri per programmare la prossima annata”.

Qual è il ricordo più bello che ti porti da questo evento?

“Quando ho riscontrato l’importanza del Made in Italy.Sembra quasi che ci siamo dimenticati di essere il Paese di case automobilistiche.

La gente lo riscopre in questi frangenti.Non ci rendiamo conto di quello che abbiamo e lo abbiamo constatato con mano.

E in noi resta la condizione di continuare a insistere per riprendere qualcosa che dovrebbe essere al centro dei pensieri”.


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