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Castellammare di Stabia

Raffale Bergamasco: “Risultato del Belgio alle Olimpiadi straordinario”

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Dopo una straordinaria Olimpiade svolta quest’anno con il Belgio, l’Head coach Raffaele Bergamasco ha parlato in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano.

Raffaele, punto Olimpiadi: quali sono le tue considerazioni?

“Il mio team ha fatto una bellissima esperienza. Siamo andati lì con 3 atleti di cui 2 sono arrivati ai quarti di finali. Abbiamo per un pizzico sperato nella medaglia, ma siamo stati contentissimi di quello che abbiamo fatto. Erano anni che il team belga non partecipava alle Olimpiadi”.

Come vuoi descrivere questo risultato? Quanto sei soddisfatto?

“Sono soddisfatto e siamo strafelici dell’ottimo risultato. L’ultima qualificazione del Belgio alle Olimpiadi è stata nel 1948. Per me è stata una grande soddisfazione. Andare alle Olimpiadi con il team belga è come andare in Champions League con l’Ascoli, ovvero una squadra semplicemente di poca esperienza rispetto alle big. Tutto quello che è successo tecnicamente è stato un di più, ma arrivare già con 3 atleti all’Olimpiadi è stato un grande successo”.

Come mi dici dei risultati della Nazionale Italiana?

“Tecnicamente parlando non so quale sia stato l’inghippo di questa debacle della squadra azzurra che aveva 8 grandi atleti di cui due grandi atleti. Non è stata una grande spedizione. Non so la situazione tecnica quale sia stata. Conosco i due allenatori che sono due grandi persone sotto l’aspetto della pianificazione. Ho visto i ragazzi sottotono, quasi tutti”.

Cosa ne pensi del Villaggio Olimpico? Diversi atleti si sono lamentati.

“Le cose che sono state fatte a Parigi lo abbiamo riscontrato in tutte le altre nazioni. In Brasile, per esempio. A Londra già c’erano i famosi ‘letti a cartone’. Parliamo dell’aspetto tecnico: le Olimpiadi per un atleta sono la competizione più importante in assoluto. Il villaggio olimpico è la cosa più bella dell’evento: incontri tutti gli atleti e tutti i grandi nomi. È la perla della competizione sportiva. Poi, sull’aspetto tecnico è normale che dico che sia diverso. È una cosa che tutti gli atleti dovrebbero vivere. Poi ci sono ragazzi che si lasciano distrarre da altri punti, ma secondo me l’atleta è e deve essere serio sempre, non è quello il problema”.

Torre Annunziata riaprirà la palestra di tuo padre: che emozione provi?

“Sono strafelice. La casa sportiva di mio padre non poteva smettere dopo 30 anni di vissuto sportivo. Adesso l’obiettivo è continuare sulle orme di mio padre. Un grande ringraziamento va al sindaco e all’amministrazione comunale che ha permesso questo”.

Biagio Zurlo promosso come responsabile tecnico della nazionale. Cosa puoi dirci?

“Sono contento di questa scelta. Biagio è un maestro che ha tanta esperienza. Sono scelte tecniche. Attualmente, togliendo Zurlo, non vedo nomi idonei per coprire quel ruolo. Complimenti a Biagio e spero che possa fare delle ottime cose”.

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