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Leonardo Guzzo: “Vi racconto il mio amore per Senna”

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o scrittore e giornalista Leonardo Guzzo, autore del libro ‘Beco’ dedicato ad Ayrton Senna, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano per ViViCentro.Di seguito le sue dichiarazioni.

Leonardo, passione in particolare per Senna.

Da dove nasce?

“La passione per Senna nasce dall’adolescenza.Ero solito seguire tute le gare e tutti i Gran Premi di Formula 1.

Mi ricordo quelli che si svolgevano in America mi portavano a svegliarmi presto per seguirla.Devo dire che, per quanto abbia un interesse nei confronti della F1, l’avvicinamento verso quel mondo è dipeso molto da Senna che subito mi ha affascinato per la sua personalità.

Aveva un’aura di persona che andava aldilà della Formula 1.Questo era facilmente palpabile: sia vedendolo correre, ma soprattutto sentendolo parlare nel modo con il quale lui parlava di sé stesso e della sua missione in Formula 1.

Era un qualcosa che rompeva la barriera dello schermo ed arrivata al cuore”.

L’idea è che con Senna si può parlare prima di un uomo e poi di un pilota, giusto?

“Quello che a me arrivava di Senna era questo.Dico sempre che era un intrinsecamente letterario.

Aveva quella complessità dei grandi personaggi letterari.Questa dualità: la compostezza, la malinconia negli atteggiamenti comparata al furore agonistico e alla ferocia che poi vedevamo in pista.

Interrogarmi sulle cause di questa duplicità mi ha affascinato.La capacità di Senna era quella di entrare in connessione aldilà del gesto sportivo, con le persone.

Avvicinarle da un punto di vista emotivo.Poi, aveva la capacità di essere sé stesso: la cosa più importante per lui era rimanere federe al proprio valore e al suo modo di essere.

Questa è una cosa che mi ha toccato molto.Mi ha toccato in profondità e me lo ha reso fratello nel cuore”.

Sei stato in Brasile per presentare il tuo libro: come è andata?

Che esperienza è stata?

“Quella del Brasile è stata una bellissima e quasi insperata esperienza.Ho avuto l’occasione di tradurre il mio libro in portoghese.

Ho avuto questa possibilità e l’ho sfruttata.Scrivere un libro su Senna implica il sogno di vederlo pubblicato e letto nel Paese di Senna e che lui tanto amava e del quale si sentiva orgoglioso.

Sono stato a San Paolo e a Rio De Janeiro. È stata un’esperienza molto toccante, mi sono sentito accolto.I lettori hanno capito il senso del mio libro che non è una biografia classica, ma un’opera letteraria a tutti gli effetti.

In Brasile lo hanno capito e il libro è stato accolto con grande favore.Sono infatti stato invitato a settembre alla principale fiera americana del libro.

Ho inoltre partecipato a un dibattuto con altri biografi autori di Senna ed è stata un’esperienza molto bella”.

Parlando sempre di Senna: hai un ricordo particolare su di lui?

“Il ricordo più forte e immediato è legato al giorno della morte.Penso che qualsiasi persona della mia generazione si ricordi benissimo dov’era, cosa stava facendo e con chi era nel giorno in cui morì Senna.

Fu una morte in diretta televisiva durante il GP a Imola.Quello è il mio ricordo immediato, forte ed emotivo.

Ho sempre avuto l’idea di scrivere di Ayrton, ma di farlo in maniera originale.Quello che me lo ha permesso è stata la scoperta di questo soprannome che lui aveva: ‘Beco’.

Beco è una parola portoghese che indica un piccolo boccale di birra.Ayrton da bambino aveva una piccola forma di iperattività, come racconta anche la sorella.

Camminava un poco traballando e i genitori gli avevano dato, ovviamente affettuosamente, questo soprannome per dire che camminava come un ubriaco.Questo soprannome gli è rimasto per tutta la vita e mi ha dato l’idea di come affrontare il libro: parlare di Senna come eroe che in effetti ha traballato tutta la vita.

Vivendo nella costante sfida del limite. È questo che lo rende diverso dagli altri piloti: vincere contro gli altri ma superare costantemente sé stesso.Una missione che volendo possiamo dire essere infinita.

Forse la morte era l’unico modo per interrompere questa sua missione”.

Ci teniamo a invitarti al Senna Day di Carlo Ametrano il prossimo 30 aprile.

“Con grandissimo piacere.Se avrò la possibilità verrò: conosco Carlo come persona appassionata e intellettualmente onesta e se posso non mancherò”.

Venendo alla Formula 1 attuale: chi vince il Mondiale piloti e chi quello costruttori?

“Mi augurerei che quello costruttori riuscisse a vincerlo la Ferrari.

In quello piloti penso che Verstappen abbia fatto vedere sotto la pioggia tutta la sua forza.Per quest’anno il Mondiale piloti credo sia assegnato, mentre in quello costruttori mi auguro la Ferrari.

Sembrerebbe in crescita, staremo a vedere”.

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