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Castellammare di Stabia

Il futuro prossimo delle auto elettriche tra speranze, nuove politiche e tecnologie disponibili

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iutare nella difficile lotta al cambiamento climatico è uno dei meriti riconosciuti alle auto elettriche.Rappresenta anche un fattore che, assieme all’attesa riduzione dei prezzi, vero e proprio tallone d’Achille di questi modelli, potrebbe portare le vendite a crescere in modo deciso nel corso del 2025.

D’altro canto, le richieste dell’Unione Europea sono molto chiare; già il prossimo anno, infatti, si attende un taglio non indifferente delle emissioni.Entro il 2029 l’impatto ambientale delle vetture dovrà ridursi di 1,4 grammi di CO2 per chilometro; nel caso in cui questo non dovesse accadere è prevista l’applicazione di multe.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ritiene che dai trasporti derivino 1/4 delle emissioni di CO2 del Vecchio Continente.Tra i maggiori settori, quello automobilistico ha visto crescere di 1/3 le proprie emissioni dal 1990.

Un risultato particolarmente negativo se si tiene conto di come agricoltura, industria, case, uffici e negozi, al contrario, siano riusciti a diminuirle.

La situazione attuale

Favorire la vendita di auto elettriche significa innanzitutto, per le case automobilistiche, investire maggiormente nella loro produzione.Uno scenario che, considerato il mercato globale attuale, non sembra facilmente conseguibile.

L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (l’UNRAF) ha posto in evidenza la crisi del mercato europeo.Se ad agosto 2024 si è verificato un calo del 16,5% rispetto a 12 mesi prima, la situazione non è migliorata di molto il mese successivo (a settembre la flessione nei confronti del medesimo periodo del 2023 è stata del 4,2%).

Limitandosi a osservare i 5 principali mercati del Vecchio Continente, solo Spagna e Regno Unito sono cresciuti, rispettivamente del 6,3% e dell’1%.In calo, invece, sono Germania (-7%), Italia (-10,7%) e Francia (-11,1%).

Un’alternativa all’aumento della produzione esiste, e consiste nel diminuire progressivamente il numero di auto a combustione da produrre e, al contempo, aumentarne i prezzi riducendo quelli delle vetture completamente elettriche.

Le politiche comunitarie la chiave per un futuro sempre più elettrico

Nel luglio di quest’anno è stata la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen a porre fine alle incertezze relative agli obiettivi di riduzione di CO2 delle auto.Nel suo intervento ha confermato come l’intenzione dell’UE sia di portare i produttori, entro il 2035, a vendere esclusivamente auto a zero emissioni.

In Italia esistono già case che puntano decise all’elettrico, proponendo modelli come Smart #5.T&E, ossia la Federazione europea per i trasporti e l’ambiente, ha chiesto ai legislatori (anche a quelli nazionali) di moltiplicare gli sforzi al fine di sostenere la crescente domanda di veicoli elettrici.

In che modo?Adottando politiche che permettano alle vetture con motore elettrico alimentato a batteria (le BEV) di trovare sempre più spazio all’interno delle flotte aziendali.

Al contempo, sono richiesti interventi volti a rendere le infrastrutture di ricarica più diffuse ed efficienti.E, come, già sperimentato in territorio francese, potrebbero rivelarsi utili programmi di “leasing sociale”.

Italia: Niente incentivi ma bonus alle aziende nel 2025

Per quanto concerne l’Italia, nel 2025 non sarà più possibile far conto sugli incentivi per l’acquisto di vetture a basse emissioni.

Il Governo sta valutando ipotesi alternative che coinvolgerebbero, però, i produttori, non più i consumatori.Tra le soluzioni possibili si parla di un bonus per l’industria automotive.

Il taglio degli incentivi è conseguenza dello scarso successo ottenuto delle misure disponibili nel 2024, il cui effetto sulla produzione non è stato quello atteso.I 700 milioni che fino a quest’anno sono andati a finanziare le rottamazioni, e gli incentivi per l’acquisto di auto nuove, verranno con ogni probabilità dirottati alle case che si dichiareranno favorevoli a investire nel processo di riconversione della produzione.

Il curioso caso della Norvegia: entro il 2025 solo auto elettriche

A ogni modo, in Europa c’è chi si è già portato avanti; anzi, molto avanti: la Norvegia.

Il Paese scandinavo sta effettivamente viaggiando in controtendenza.Entro la fine del 2025 diverrà il primo Stato al mondo a vendere esclusivamente vetture elettriche, anticipando di oltre un decennio la situazione auspicata dall’Unione Europea.

Un traguardo straordinario (soprattutto per uno Stato fondamentalmente dipendente dal petrolio) che pone il Paese come un esempio di sostenibilità.Già a settembre dell’anno in corso le auto elettriche nuove hanno raggiunto l’impressionante quota del 96,4% del mercato.

Il Vecchio Continente, nel suo insieme, si è fermato al 17,3%.

Vendita di modelli più economici e aumento della quota di mercato

Le novità attese per il 2025 sono molte, non limitandosi alla modifica delle politiche sugli incentivi.I prossimi mesi sono infatti previste novità nei listini dei produttori, con l’aggiunta di modelli più economici.

La già citata T&E ha pubblicato un report che evidenzia come l’anno prossimo si assisterà ad un aumento della quota di mercato delle “full electric” che potrebbe toccare il 20% o anche spingersi, in presenza di scenari positivi, fino al 24%.Un bel balzo in avanti, se si tiene presente di come, nel luglio 2024, non sia stato superato il 12%.

Nel peggiore dei casi, 1 auto su 5 tra i veicoli venduti sarà totalmente elettrica, contribuendo a ridurre le emissioni come auspicato da Bruxelles.Su cosa si basano le stime di T&C?

Su 3 elementi: le vendite registrate finora nel 2024, le aspettative di vendita e i piani di mercato delle diverse case automobilistiche.

Le piattaforme elemento chiave per favorire la produzione

Il futuro delle auto elettriche è legato a diversi fattori.Tra gli elementi chiave nella produzione spiccano le piattaforme.

Esistono, innanzitutto, piattaforme progettate espressamente per la realizzazione di vetture a zero emissioni.Ma è anche possibile impiegare piattaforme “termiche”, rendendole idonee a ospitare batterie a zero emissioni.

Una piattaforma EV dedicata, nascendo specificamente per la produzione di veicoli elettrici, garantisce la massima libertà in fase progettuale proponendosi come opzione scalabile e modulare; questo nonostante comporti corposi investimenti e anni da dedicare alla ricerca e sviluppo.La strada più “breve”?

Le piattaforme a combustione modificata.In questo caso tutto ha il via da una piattaforma dedicata alla realizzazione di auto a benzina, cui vengono apportate opportune modifiche.

In molti casi sono richiesti ai produttori dei compromessi (ad esempio come dislocazione dei componenti). È da considerare, inoltre, la minore libertà di sviluppo.Il vantaggio principale è la possibilità di avviare la produzione in tempi brevi sostenendo costi contenuti.

Una nuova frontiera: le piattaforme multialimentazione

Recentemente sono apparse le piattaforme multialimentazione, cui è riconosciuta una grande flessibilità di utilizzo.

Sono infatti in grado di accogliere qualunque tipologia di powertrain (sia a combustione interna che totalmente elettrico).Su queste piattaforme sono realizzabili anche auto ibride, termiche o a batteria.

Sono da ricordare, infine, le piattaforme EV First.Nonostante siano progettate principalmente per consentire di realizzare auto elettriche, attraverso piccole modifiche non hanno problemi nell’ospitare motori a combustione al fine di ottenere powertrain ibridi.

Differenziandosi da altre piattaforme multialimentazione sono utilizzabili anche come base per la creazione di vetture elettriche di nuova generazione.

I vantaggi del possedere una vettura elettrica

Nonostante le difficoltà ancora oggi evidenti nella vendita di auto elettriche, sono diversi i vantaggi derivanti dal guidare questi veicoli.Se l’investimento iniziale, in attesa dell’auspicata riduzione dei prezzi, è ritenuto da diverse persone ancora eccessivo, non può essere dimenticato come tale scelta si riveli vincente nel lungo periodo.

Ai costi di manutenzione inferiori si aggiunge la “non dipendenza” dai carburanti tradizionali.La mancanza di emissioni di gas nocivi rende l’elettrico un’opzione sostenibile che assicura un vantaggio anche sul piano pratico: le auto non devono temere alcun blocco del traffico.

Attualmente, comunque, non sono poche le persone a preferire modelli ibridi, che combinano efficienza e sostenibilità senza alcun sacrificio in termini di autonomia.


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