Lo scontro finale tra Hamilton e Verstappen raccontato da Federica Masolin

La giornalista di Sky Sport F1 è intervenuta in esclusiva a Passione Formula Uno in...

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La giornalista di Sky Sport F1 è intervenuta in esclusiva a Passione Formula Uno in vista dell’ultimo Gran Premio dell’anno

 

Lo scontro finale tra Hamilton e Verstappen raccontato da Federica Masolin

 

Federica Masolin, giornalista e conduttrice di Sky Sport F1, è intervenuta in esclusiva ai microfoni di Marco Palomba e Carlo Ametrano nel corso della rubrica “Passione Formula Uno” di ViViRadioWeb. Con Federica, è stato fatto il punto sull’incredibile lotta mondiale tra Hamilton e Verstappen e sull’emozione di tornare domenica nel paddock per il Gran Premio d’Abu Dhabi. Ecco le sue dichiarazioni:

 

Federica, una stagione di Formula Uno incredibile, soprattutto per la lotta Hamilton-Verstappen. Ci dai un aggettivo per descriverla?

“Una sfida incredibile, inimmaginabile. Anche io ho finito francamente gli aggettivi per descrivere quello che è successo quest’anno. E’ dal 1974 che due piloti non arrivavano a pari merito all’ultima gara del mondiale. Parliamo di un mondiale lungo,  ma anche di due piloti incredibili; hanno dimostrato di avere capacità e talento fuori dalla norma ed è assolutamente bello vederli. Alla fine vincerà soltanto uno e lo scopriremo domenica”.

 

 Parlando del GP d’Abu Dhabi, quali sono le tue aspettative?

“Ho delle altissime aspettative. Credo che Abu Dhabi ci regalerà un grandissimo weekend per la sfida tra questi due piloti: da una parte abbiamo chi ha vinto sette titoli mondiali, e non escludo che la capacità di gestire questi momenti possa essere determinante; dall’altra parte però abbiamo un ragazzo giovane che non ha ancora portato a casa titoli mondiali ma che sta facendo davvero di tutto per vincerlo.  Mi aspetto che sia una gara leale, magari li vedremo un po’ meno nervosi rispetto all’ultimo weekend, soprattutto perché a noi appassionati piace vedere lotta pulita”.

 

 

Quanto può essere determinante l’aspetto mentale e il motore fresco di Hamilton?

“Questo è un dato tecnico molto interessante, anche se quest’anno a sorpresa abbiamo visto la Mercedes avere qualche problemino di affidabilità, mentre Red Bull è stata molto costante. E’ vero che Verstappen arriva con un motore che compirà otto gare domenica però non sappiamo quanto lo abbiano utilizzato visto che c’è sempre, in termini di motore, una rotazione. Vedremo dunque se Red Bull saprà dimostrare quanto fatto negli ultimi anni ad Abu Dhabi dove ha dominato o il motore di Hamilton farà davvero la differenza”.

 

Una battaglia anche politica, come quella tra Wolff e Horner. Che ci dici a riguardo?

“Quando la posta in gioco è così alta è normale che le si provino tutte.  Anche dal punto di vista della dialettica, cercare di destabilizzare l’avversario accusandosi reciprocamente di scorrettezze, di essere al limite del regolamento, fa parte del gioco. Anche questo è bello: è come un film, o una telenovela, in cui gli attori vogliono essere tutti protagonisti e determinare una lotta che si gioca anche sui nervi. Li abbiamo visti dopotutto: in pista hanno una capacità incredibile di saper dimostrare quello che sono e quello che valgono, il resto poi se lo si gioca su altre tematiche. Il talento, di entrambi, è indiscusso. Non si può discutere neanche il lavoro di Red Bull e tantomeno quello di Mercedes. Sono veramente tanti aspetti che faranno la differenza e per me essere lì a raccontarlo è una grande emozione”.

 

Quanto potrà influire anche il lavoro dei due compagni di squadra?

“Possono essere determinanti.  Possono portare via all’avversario qualcosa, aiutando così il compagno. Nello specifico, abbiamo visto Bottas molto costante quest’anno ma nei momenti in cui doveva aiutare Hamilton  è venuto un po’ meno. Dall’altra parte invece Perez quando è stato chiamato in lotta con l’inglese è stato determinante,  però secondo me il gap tra i primi e i secondi piloti  in questa stagione si è sentito molto”.

 

Come hai detto domenica sarai in pista, mi parli dell’emozione di tornare nel paddock?

“E’ bellissimo. Per noi è un privilegio poter raccontare la Formula Uno in qualunque modo. Il periodo che stiamo vivendo è stato così particolare che ha portato delle limitazioni,  però per noi avere comunque un occhio dietro le quinte, anche da studio, è qualcosa di speciale. Poi essere lì per l’ultima gara in cui abbiamo l’opportunità di stare sulla griglia di partenza, di avvicinare i protagonisti e avvicinarci alle macchine, è fantastico. Sono sicura che sarà una di quelle sensazioni che non abbiamo mai vissuto: parliamo di una lotta tra due mondi completamenti diversi, non riesco neanche a immaginarlo!”

 

 

Venendo ai piloti invece, c’è qualcosa o qualcuno che ti ha colpito in particolare?

“Hanno tutti una dote che li accomuna. Sono tutti ragazzi disponibili, molto aperti al dialogo. Rispetto agli altri sport loro parlano tutti  i giorni: il giovedì, il venerdì e il sabato dopo le sessioni. Ti mettono sempre nella condizione di farti sentire a tuo agio nonostante ci siano tanti interessi in ballo. Poi sono determinati. Quando tolgono il casco diventano proprio altre persone: è incredibile poter parlare con loro in maniera serena e poi vedere quanto sono speciali in quello che fanno, non solo in macchina, ma anche nel comunicare con gli ingegneri e nella capacità di trasferire dei dettagli che per noi comuni mortali sono niente! I sorrisi che ci regalano sono di ragazzi che amano quello che fanno, ma poi giù la visiera e non ce n’è per nessuno e ti posso assicurare che non li vorrei avere come nemici”.

 

 Lotta invece per la terza piazza la Ferrari, come valuti la stagione della Rossa e dove può arrivare l’anno prossimo?

“Credo che la Ferrari abbia intrapreso una strada molto interessante con la coppia piloti. Leclerc non ha bisogno di presentazioni: è un talento incredibile, un gran lavoratore e soprattutto un ragazzo che ha grande passione per quello che fa. Al suo fianco gli hanno messo Carlos Sainz che trovo un pilota veramente di livello, concreto e soprattutto capace di fare squadra: mi piace tanto. Si è creato un bel rapporto tra i due ragazzi e penso che il prossimo anno possa veramente essere un ottimo anno per la  Ferrari che avrà tanta voglia di rialzare la testa”. 

 

Come ogni anno Carlo Ametrano organizza, il 30 aprile, il Senna Day per ricordare il grande pilota brasiliano. Ti invitiamo all’evento che si terrà a Imola. Ci sarai?

“Non mancherò, ci sarò. Già arruolata!”

 

Uno dei più grandi piloti del passato è stato Ayrton Senna. C’è qualcuno che attualmente si avvicina a lui?

“Faccio sempre fatica a fare dei paragoni con quello che abbiamo vissuto nel passato. Ero piccola quando Senna ci ha lasciato ma conosco bene le sue gesta. Paragoni però non mi piace farli, così come non ti saprei dire chi è il nuovo Schumacher o se Hamilton, dovesse vincere l’ottavo titolo, diventerebbe più forte di Schumacher. Sono epoche e campioni diversi e conoscendoli ho un rispetto talmente grande per tutti che credo siano unici nell’essere sé stessi”.

 

Un consiglio da voler dare a tutte le ragazze che vogliono intraprendere questa strada?

“Il mio consiglio è quello di seguire la loro passione, di non demordere, di studiare, di guardare molto quello che fanno gli altri e cercare anche di copiare dai colleghi vedendo quello che piace. Ma soprattutto consiglio loro di crederci! Sembra un mondo inarrivabile ma invece è un mondo più vicino di quanto si possa pensare. Vivere nel paddock è come vivere in un gran bel paese in cui ci si conosce ed è bello ritrovarci.  E’ una cosa che, con la determinazione, caparbietà e la voglia di andare oltre a qualche no, si può raggiungere”.

 

Se vuoi ascoltare l’intervista a Federica Masolin clicca sul link che segue: http://chirb.it/KaAwMI

 

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