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Depressione: Definizione, Sintomi, Cura

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La depressione è una patologia psichiatrica piuttosto diffusa che può interessare tanto gli adulti – giovani e anziani – quanto i bambini. #depressione #definizione #sintomi #cura

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Depressione: Definizione, Sintomi, Cura

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la malattia depressiva non interessa solamente la sfera emotiva e l’umore del paziente, ma interessa anche il corpo, influenzando comportamenti e manifestandosi anche con sintomi fisici.

La depressione può manifestarsi sia in pazienti di sesso maschile che in pazienti di sesso femminile, tuttavia, si stima che la malattia tenda a colpire maggiormente quest’ultima categoria.

Tipi di Depressione

Tipologie di Malattie Depressive

Con il termine “depressione” non si indica una sola tipologia di malattia, difatti, esistono diverse forme depressive, ognuna con caratteristiche peculiari. Di seguito, ne verranno elencate alcune:

  • Depressione unipolaredisturbo depressivo maggiore: si tratta di una delle forme più gravi di depressione. I suoi sintomi impediscono lo svolgimento delle normali attività quotidiane (ad esempio, dormire e mangiare), ma anche delle attività che in condizioni normali danno sensazioni positive e piacere.
  • Disturbo distimico distimia: si tratta di un disturbo caratterizzato da sintomi molto simili a quelli della depressione maggiore, anche se tendono a manifestarsi in maniera più lieve.
  • Disturbo depressivo non altrimenti specificato: si tratta di una categoria in cui sono presenti disturbi non classificabili in altri tipi di forme depressive.
  • Disturbi bipolari patologie maniaco-depressive: si tratta di disturbi caratterizzati dall’alternarsi di stati depressivi a stati maniacali o ipomaniacali. A loro volta, i disturbi bipolari si suddividono in:
    • Disturbo bipolare di tipo I: caratterizzato da almeno un episodio di mania o misto alternato ad episodi depressivi;
    • Disturbo bipolare di tipo II: caratterizzato da stati di ipomania (mai di mania) che si alternano agli episodi depressivi;
    • Disturbo ciclotimico o ciclotimia: ha una durata minima di almeno due anni e si caratterizza per l’alternanza di episodi depressivi di grado da lieve a moderato ed episodi ipomaniacali.

Tutte le forme di depressione con rispettive caratteristiche sono elencate nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), ora arrivato alla sua quinta edizione (Gennaio 2021).

Sintomi

Come si manifesta la Depressione?

I sintomi con cui la depressione si manifesta possono variare in funzione della forma depressiva che interessa il paziente e della sua gravità, senza contare che potrebbe esservi anche una variabilità soggettiva da individuo a individuo.

Ad ogni modo, di seguito ricordiamo alcuni dei principali sintomi che possono manifestarsi in presenza di disturbi depressivi:

  • Persistente ed accentuato umore basso e triste;
  • Frustrazione;
  • Diminuzione dell’interesse e del piacere nel svolgere qualsiasi tipo di attività;
  • Scarsa autostima;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Assenza di desiderio sessuale;
  • Mancanza di appetito;
  • Insonnia;
  • Astenia.

Trattamento

Come curare la Depressione?

Il trattamento della depressione dipende da diversi fattori, quali la forma depressiva che colpisce il paziente e la sua gravità. Inoltre, la terapia che il medico decide di mettere in atto può essere variata anche in funzione della risposta del paziente allo stesso trattamento.

Ad ogni modo, possiamo affermare che, normalmente, la cura della depressione prevede una terapia di combinazione che associa un trattamento farmacologico ad un trattamento psicoterapico.

I farmaci impiegati nel trattamento della depressione sono i cosiddetti farmaci antidepressivi di cui fanno parte le seguenti classi:

  • Antidepressivi triciclici(TCA);
  • Inibitori selettivi del reuptake di serotonina(SSRI);
  • Inibitori del reuptake di noradrenalinae serotonina (NSRI);
  • Inibitori selettivi del reuptake della noradrenalina (NaRI);
  • Modulatori della trasmissione serotoninergica (SARI);
  • Modulatori della trasmissione noradrenergica e serotoninergica (NaSSA);
  • Inibitori del reuptake di dopaminae noradrenalina (DNRI);
  • Inibitori delle monoammino ossidasi (IMAOnon selettivi e MAO-A selettivi).

Cosa fare in caso di Depressione?

La risposta a questa domanda non è semplice. Certamente, la prima cosa da fare sarebbe quella di chiedere aiuto al medico, oppure a famigliari, amici o confidenti. È importante, infatti, agire fin dalle primissime fasi della malattia per garantire una diagnosi precoce e un intervento tempestivo. Va detto, tuttavia, che chi prova sensazioni di tipo depressivo spesso tende a non cercare aiuto, magari per timore di essere giudicato, per vergogna o per una forma di rifiuto verso questa stessa malattia.

Cosa Fare

Non è sempre facile distinguere un “periodo difficile” dai sintomi depressivi veri e propri.
La diagnosi precoce è ostacolata molto spesso dalla vergogna e dal rifiuto per questa condizione.
Di seguito elencheremo alcuni consigli utili per riconoscere un sintomo depressivo e suggeriremo in che modo intervenire.

  • E’ necessario prevenire il consolidamento dei sintomi e l’aggravamento della patologia effettuando una diagnosi precoce.
  • La depressione inizia spesso con alcuni semplici malumori, apparentemente “fisiologici”, anche se più intensi, ripetuti e ravvicinati:
    • Percezione negativa degli eventi.
    • Tristezza e irritabilità.
    • Sensazione di “depressione” (si usa definirla tale, ma questa parola viene utilizzata molto spesso in maniera inappropriata, mentre si tende a ometterla quando il dubbio è più forte).
  • In questa prima fase è molto importante cercare di invertire la tendenza dell’umore come azione preventiva.
  • Se non trattati, questi sintomi possono evolvere in una condizione francamente clinica e determinare la comparsa di:
    • Umore depresso per tutto il giorno e per diversi giorni.
    • Incapacità di provare piacere durante le attività normalmente appaganti.
    • Irritabilità, negatività e doloreemotivo immotivati o eccessivi.
    • Anedonia (stanchezza, affaticamento, mancanza di energie).
    • Aumento o riduzione anomali dell’appetito.
    • Disturbi del sonno.
    • Rallentamento o agitazione motoria.
    • Mancanza di concentrazione.
    • Sensazione di fallimento, colpevolezza (propria o altrui) e inutilità.
    • Tendenza all’isolamento.
    • Pensieri ricorrenti sul suicidio.
  • L’aspetto diagnostico più importante è la pervasività dei sintomi (ovvero la costanza e la durata), ma non è detto che si manifestino tutti e allo stesso tempo.
  • Avendo il sospetto di soffrire di un disturbo depressivo è necessario consultare subito un medico:
    • Medico di base per il primo approccio: di solito prescrive dei farmaci leggeri per facilitare una remissione spontanea.
    • Specialista: psichiatra o neurologo. E’ in grado di identificare con più accuratezza il tipo di disturbo e prescrivere una terapia specifica.
    • Terapeuta: psicologo- psicoterapeuta. Identifica il meccanismo psicologico che provoca il disturbo dell’umore e interviene modificando i percorsi mentali, il sistema di elaborazione ecc. Non prescrive farmaci.
  • Detto questo, alcuni consigli molto importanti per la prevenzione (ai primi sintomi) e anche per la cura sono:
    • Non abbandonare le attività consuetudinarie.
    • Frequentare la collettività.
    • Rispettare una dieta equilibrata.
    • Praticare attività motoria
    • Non abusare di sostanze psicotrope: alcolismo, droga, tabagismo, binge eating desorder(alimentazione compulsiva).
    • Evitare solo le circostanze che provocano realmente sofferenza.
    • Dedicarsi ad attività interessanti e in grado di “scollegare il cervello” dal rimuginio (pensare continuamente al futuro) o dal ruminio (pensare continuamente al passato).
    • Abbandonare i luoghi comuni, cercare di superare la vergogna e cercare aiuto nei momenti di necessità. Rivolgendosi precocemente a uno specialista, nella maggior parte dei casi si può risolvere il problema con interventi leggeri e senza lasciare esperienze troppo significative.
  • In definitiva, i rimedi principali sono:
    • Terapia farmacologica.
    • Connubio di entrambi.

Cosa NON Fare

  • Rinunciare a una diagnosi precoce non rivolgendosi al medico.
  • Interrompere l’iter diagnostico qualora il medico di base consigliasse una visita specialistica.
  • Sottovalutare il malumore e le attitudini negative ricorrenti.
  • Cedere all’anedonia e interrompere la maggior parte delle attività (lavoro, sport, hobby, relazioni sociali ecc).
  • Trascurare il sonnoe non regolarizzarlo.
  • Trascurare la dieta.
  • Rimuginare e ruminare continuamente.
  • Evitare o interrompere la terapia farmacologica.
  • Evitare o interrompere la psicoterapia.
  • Abusare di sostanze psicotrope.
  • Tendere all’autolesionismoe sforzarsi di affrontare circostanze particolarmente disagevoli.

Cosa Mangiare

Il ruolo alimentare nella patologia depressiva è controverso.

Esistono delle basi scientifiche che suggeriscono una correlazione, ma l’impatto reale non è sempre così significativo (vedi anche: Dieta e Depressione: prevenirla a tavola).
In generale si consiglia di:

  • Adottare una dieta normocalorica ed equilibrata. Talvolta richiede un impegno particolare, poiché alcuni farmaci usati nella cura hanno un effetto anoressizzante.
  • Rispettare un regime alimentare con la giusta frazione di carboidrati.
    • L’ipoglicemiae un eventuale chetoacidosi provocate dal digiuno o da una dieta low carb alterano l’umore, creando un andamento “altalenante”.
    • L’iperglicemiacausata da una dieta troppo ricca di carboidrati può determinare una diminuzione dell’utilizzo di glucosio da parte del tessuto cerebrale, confusione, rallentamento e letargia.
  • Se gradita, assumere una porzione di caffè al risveglio mattutino (momento peggiore nei depressi); può migliorare l’umore, a patto che non interferisca con l’azione farmacologica.
  • Promuovere il consumo di cibi ricchi di omega 3: garantiscono l’integrità dei neuroni; quindi anche la loro funzionalità. Sono abbondanti nei prodotti della pesca, in certi semi oleosi(lino, kiwi, vinaccioli, soia ecc) e relativi oli, olio di krill, di fegato di merluzzo

Cosa NON Mangiare

  • Evitare le diete ipocaloriche, in quanto aumentano il rischio di peggioramento dei sintomi.
  • Evitare l’eccesso di bevande, integratorie alimenti fortemente stimolanti come: caffè, tè, energy drink, cacao, cioccolato fondente E’ importante soprattutto nelle patologie bipolari, nelle tendenze all’abuso e nei quadri clinici caratterizzati anche da sintomi ansiosi.
  • Evitare l’assunzione di bevande alcoliche: aumentano il rischio di abuso e incidono negativamente sul metabolismo Possono peggiorare l’anedonia.
  • Evitare cibi molto ricchi di istamina: ha un’azione stimolante che può compromettere l’azione farmacologica o scatenare forti mal di testa e peggiorare l’ansia. E’ presente soprattutto nei prodotti della pesca (pesce azzurro) e aumenta significativamente con la mal conservazione.
  • Evitare cibi molto ricchi di tiramina: è un derivato dell’amminoacidotirosina. Come il precedente è un marker di cattiva conservazione. Stimola il rilascio di noradrenalina predisponendo alla tachicardia, alla cefalea Abbonda nei formaggi, nelle carni conservate, nella salsa di soia, nel pesce, nel vino rosso e in altri alcolici, nelle banane e nel cioccolato.
  • Evitare cibi molto ricchi di glutammato: è un amminoacido che funge da neurotrasmettitore eccitante. Molto usato nell’industria alimentare come esaltatore di sapidità, abbonda nel dado da brodo, nelle zuppe pronte o liofilizzate ecc. L’eccesso è molto difficile da raggiungere con la dieta, ma può accadere nella cucina cinese.
  • Evitare l’eccesso di colesterolo e grassi saturi o idrogenati (soprattutto in conformazione trans): non hanno un effetto negativo diretto sulla depressione, ma una dieta ricca di queste molecole si associa a un peggioramento della funzionalità cerebrale. Abbondano nei cibi spazzatura come alimenti da fast food, confezionati, formaggi grassi, margarine, oli bifrazionati ecc.
  • Evitare l’eccesso di acido arachidonico: è un omega 6derivato dall’acido linoleico. E’ abbondante in alcuni semi oleosi e relativi oli (ad esempio nelle arachidi e nell’olio di estrazione). Soprattutto quando associato a un deficit di omega 3, l’esubero di acido arachidonico sembra peggiorare la funzionalità cerebrale.
  • Non seguire diete senza carboidrati o con troppi carboidrati (vedi Cosa Mangiare).

Cure e Rimedi Naturali

Tra i rimedi naturali più efficaci contro la depressione lieve riconosciamo:

  • Attività fisica motoria regolare: crea un rilascio endorfinico che può alleviare molto i sintomi.
  • Psicoterapia: vedi sotto Trattamenti Medici.
  • Attività rilassanti che permettono di interrompere il ciclo continuo di rimuginio-ruminio, consentendo al cervello di “metabolizzare” i pensieri:
    • Tecniche di rilassamento avanzato: di qualsiasi genere. Alcune sono katabasis, shiatsu, watsu, maternage ecc.
    • Meditazione trascendentale.
    • Training mentale: indotto o autogeno.
    • Yoga: utile soprattutto il pranayama.
    • Aromaterapia.
  • Erboristeria: sono considerati utili contro la depressione lieve: tisane, decottie soluzioni tiepide arricchite di oli essenziali che contengono:
    • Iperico: è il più efficace. Ha un’azione inibitrice verso la ricaptazione di noadrenalina e serotoninain maniera paragonabile ai triciclici o agli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina.
    • Valeriana.
    • Eleuterococco.
    • Passiflora.
    • Camomilla.
    • Tiglio.
    • Menta piperita.
    • Biancospino.
    • Sambuco.
    • Vischio.
    • Luppolo.

Cure Farmacologiche

  • Antidepressivi triciclici: usati soprattutto nella cura della depressionemedia e grave. Sono i meno utilizzati a causa degli effetti collaterali:
    • Amitriptilina: ad esempio Laroxyl, Triptizol, Adepril.
    • Imipramina: ad esempio Imipra C FN, Tofranil.
    • Nortriptilina: ad esempio Dominans, Noritren.
    • Altri sono: clomipramina, dosulepina, doxepina, trazodonelo, fepramina.
  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina: antidepressividi seconda generazione che hanno sostituito i triciclici per i minori effetti collaterali, in quanto privi dell’azione colinergica:
    • Fluoxetina: ad esempio Prozac, Azur, Flotina, Fluoxeren.
    • Citalopram: ad esempio Seropram.
    • Sertralina: ad esempio Zoloft, Tralisen.
  • Inibitori della ricaptazione della noradrenalina e della dopamina:
    • Bupropione: ad esempio Elontril, Wellbutrin, Zyban.
  • Inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina:
    • Duloxetina: ad esempio Xeristar, Yentreve, Ariclaim, Cymbalta.
    • Venlafaxina: ad esempio Efexor.
  • Inibitori delle monoaminossidasi(IMAO): sono farmaci di seconda scelta per gli effetti collaterali che possono generare.
    • Fenelzina: ad esempio Margyl.
    • Isocarboxazide: ad esempio Marplan.
    • Tranilcipromina: ad esempio Parmodalin.

Prevenzione

La prevenzione della depressione può essere adottata in circostanze particolari:

  • Familiarità per la patologia: riconoscimento dei fattori biologici e/o psicologici.
  • Storia clinica positiva: chi ha già sofferto di depressione è incline alle recidive.
  • Eventi negativi particolarmente traumatici: sono molto soggettivi e non bisogna sottovalutarli, anche se da un punto di vista esterno possono sembrare trascurabili.

Le regole basilari per prevenire e ridurre i sintomi depressivi sono così riassumibili:

  • Sforzarsi di mantenere uno stile di vita normale e portare avanti le attività consuetudinarie.
  • Frequentare la collettività e non isolarsi.
  • Ricordare che il ruminio e il rimuginio NON conducono ad alcuna soluzione; al contrario tendono ad aggravare i sintomi.
  • Razionalizzare la propria condizione e agire sempre per il proprio bene, mettendo da parte colpa, vergogna e risentimento.
  • Rispettare una dieta equilibrataevitando i digiuni, la sovralimentazione e atteggiamenti che possono introdurre eventuali disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, binge eating desorder, grignottage).
  • Praticare attività motoria sportiva, ma evitare che diventi un’attività stressante.
  • Ritagliare tempo per le attività che possono gratificare e migliorare l’umore.
  • Evitare totalmente le sostanze psicotrope (alcol, droga, nicotinaecc).
  • Se possibile, eliminare tutte le circostanze disagevoli.
  • Consultare uno specialista.

Trattamenti Medici

Fanno parte di questa categoria tutte le forme di psicoterapia. La più utilizzata è la psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC): è piuttosto efficace, anche se talvolta richiede un supporto farmacologico antidepressivo o regolatore dell’umore.

Consiste nella presa di consapevolezza dei circoli viziosi che provocano la malattia, eliminandoli con la riattivazione del comportamento, del pensiero e grazie a comportamenti più idonei. Inoltre, lavora molto sulla prevenzione delle ricadute.


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