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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, Thiam: “Sapevamo sarebbe stata dura, ma siamo un grande gruppo. Amo questa città”

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emba Thiam, portiere della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa al termine della sfida pareggiata per 0-0 al Romeo Menti contro il Brescia.Di seguito le sue dichiarazioni:

Vedendo come si è svolta la partita, c’è un po’ di rammarico?

“Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile dopo l’inferiorità.

Si vede che siamo un grande gruppo e che il mister vuole bene a tutti.Abbiamo cercato di sacrificarci per il nostro compagno espulso.

Era importante portare a casa il punto”.

Come ti è sembrato l’episodio dell’espulsione?

“L’arbitro poteva lasciare andare.Borrelli si è avvicinato a Marco (Varnier n.d.r.) ed è stato intelligente ad andare giù.L’arbitro ha poi visto il contatto”.

Sulla sua partita e sull’andamento della Juve Stabia.

“Sono contento di aiutare sempre i miei compagni.

Metterei anche la mano sul fuoco per la Juve Stabia.Io sono innamorato di questa città, faccio parte di questa gente.

Tengo tantissimo a questa squadra e a questa città.Poi, la Serie B è questa: anche un punto è oro.

Abbiamo giocato in dieci e contro una squadra che ha sempre fatto questa categoria. Ci hanno messo in difficoltà sulle palle inattive grazie ai loro giocatori alti e non è stato facile.Ora lavoriamo e cerchiamo di concentrarci bene.

Dobbiamo fare più punti possibili”.

Quanto è stato importante il supporto dei tifosi.Poiché sei stato anche al Foggia, invece, possibile avere un tuo pensiero su Samuele, il 15enne purtroppo morto al rientro della sfida contro il Potenza?

“Mi dispiace tantissimo per le famiglie.

Faccio a loro le mie condoglianze.Ringraziamo i nostri tifosi che ci sono sempre vicino, sia nel bene che nel male”.

Quanto stai notando la differenza di gioco tra la Serie C e la Serie B?

“Ho fatto questa categoria anche altri anni. Sappiamo che la Serie B è un campionato strano: dopo ogni pausa inizia un nuovo campionato”.

Hai fatto due parate importanti: qual è stata la più impegnativa?

“Quella su Folino.

Non so come ci sono andato, l’ho fatto e basta.La palla era molto angolata, ma è anche da questo che dico che siamo una famiglia.

Quando è uscito il nostro compagno, all’intervallo sono andato da lui e gli ho detto che avremmo giocato per lui”.

Dal punto di vista tecnico cosa cambia per un portiere giocare con la difesa 4 o a 3?

“A me non cambia niente, basta che paro.A livello tecnico sono cose che vede il mister.

Per esempio, dopo l’espulsione di Marco ci siamo messi a quattro dietro”.

Sulla sua prestazione.

“Cerchiamo sempre di scendere in campo per dare il massimo.Scendo sempre in campo per dare una grandissima mano ai miei compagni.

Cerco sempre di impegnarmi al massimo”.


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