Juve Stabia, Pagliuca: Mi aspetto un Cerignola che venga a fare la partita

Guido Pagliuca, allenatore della Juve Stabia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match con l'Audace Cerignola

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Pagliuca, le sue dichiarazioni in conferenza stampa per presentare il match Juve Stabia – Audace Cerignola.

Guido Pagliuca, tecnico della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con l’Audace Cerignola.

Le dichiarazioni di Pagliuca sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it:

“Non saprete mai cosa significa la frase la cosa più bella pronunciata da Gerbo alla fine della gara con il Potenza. Ci avete provato in tanti a dare un significato a questa frase ma non ci siete andati neanche vicini. Alla fine del campionato sveleremo cosa significa. E’ una frese nostra, dei ragazzi e del nostro spogliatoio.

Mi aspetto un Cerignola che venga a fare la partita. All’andata fu un primo tempo in un modo, il secondo in un altro. Sarà una partita difficile anche per la qualità della squadra. E’ importante per noi, per il nostro percorso, per la Castellammare sportiva.

Abbiamo necessità che il nostro stadio ci spinga e che i nostri tifosi ci supportino.

I ragazzi devono capire che il divertimento e la serenità sono indispensabili ma nella loro mente non ci deve essere nulla di diverso da questi due elementi.

Cinque giorni fa abbiamo disputato una gran partita dove ognuno sa gli aspetti importanti che sono venuti fuori.”

Il puzzle Juve Stabia

“Ho pensato alla mia squadra e a quella che sta avvenendo in questo campionato e ho pensato al puzzle come sillogismo. In un puzzle tutti gli elementi sono indispensabili per completare l’opera e ognuno porta un pezzetto fatto di lavoro, esperienza e impegno. Il nostro è un puzzle ormai completato. Anche chi ha giocato di meno è stato importante finora. Ci sono tante persone che hanno portato un pezzettino. Il nostro presidente, i nostri direttori, l’amministratore, tutti hanno contribuito. La squadra invisibile che fa in modo che non si creino abili quando i giocatori scendono in campo: da Pino, Catello, Sebastiano, il nostro addetto stampa. Così come i nostri tifosi, la nostra curva, la nostra tribuna. C’è anche il pezzettino della stampa che ha sempre supportato la squadra. Tutto questo va difeso. I giocatori devono dare il massimo, e voi tutti dovete spingerci a farlo.”

La frase deve essere: Noi ci siamo anche se vinci.

Noi dobbiamo essere bravi a guardare in casa nostra e non in casa degli altri e lavorare nel quotidiano. Non è facile perché le distrazioni e i pensieri incidono. Ma pensare al passato significa avere rammarico. Pensare al futuro crea stress. Pensare al presente è funzionale: conta il qui e ora, la nostra fatica, la nostra onestà, il morso e la fame che dobbiamo mettere per la nostra gente e per le persone che abbiamo deciso di inserire nel nostro puzzle. Se mancasse qualcuno, si vedrebbe. Pensate ad un puzzle in cui mancano dei pezzetti, ci sarebbe un buco e l’opera sarebbe considerata brutta.”

Su Pierobon il mister si esprime così:

“Pierbon è un ragazzo giovane, di prospettiva. E’ un interno di centrocampo che può fare anche il trequartista.

Sul mercato ora stiamo cercando un difensore giovane che ci permetta di mantenere il minutaggio anche per sostituire Vimercati.

Sono contento di chi c’è e di chi è arrivato.

Negli altri gironi un mercato così importante non ci è neanche stato.

Il mio presente?

“Nel puzzle c’è anche lo staff che deve portare il suo contributo anche nella gestione delle emozioni. La squadra deve avere una identità perché anche per noi è un momento buono, ma appunto è solo un momento. Siamo umili e consapevoli dei nostri mezzi e questo è ciò che serve per farer bene. Cinque giorni fa lo abbiamo toccato con mano. La squadra aveva spensieratezza e morso sul metro. Dobbiamo essere bravi a coniugare tutto.”

Domenica niente riposo?

“Volevo che gli elementi della prima squadra che non sono stati impiegati a Potenza e nelle altre partite facessero un amichevole casalinga contro la nostra formazione Primavera, ma domenica poi me li sono ritrovati tutti al campo. Questo è un gruppo splendido, bello, limpido, onesto e sincero. C’è da capire che dobbiamo spingere forte per far vedere che lottiamo, che le nostre ambizioni sono nitide e che c’è voglia di crescere da soli e collettivamente.

Juve Stabia TV


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