In seguito alla notizia del decreto di amministrazione giudiziaria di prevenzione emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti della S.S. Juve Stabia 1907, interviene con una nota personale Andrea Langella, per sei anni “patron” del club e attuale socio di minoranza, dichiarandosi “completamente estraneo” alle indagini.
Langella specifica di non aver mai avuto ruoli operativi diretti, sottolineando come l’indagine si concentri su fornitori esterni e non sul management o sulla proprietà.
La precisazione sul ruolo societario
Langella apre la sua missiva chiarendo la sua posizione attuale e passata: “Non ho mai amministrato personalmente né fatto parte del consiglio di amministrazione della S.S. Juve Stabia S.r.l., ne sono stato il ‘patron’ quale socio di riferimento per circa sei anni”.
Sottolinea inoltre l’attuale assetto proprietario, evidenziando di detenere una quota di minoranza: “Attualmente ho una quota pari al 48% del capitale sociale”. Langella ricorda infatti che “dall’inizio di quest’anno la compagine si è allargata con l’ingresso di Brera Holding Public Limited Company, società statunitense quotata in borsa, che ha acquisito una quota pari al 52% del capitale sociale”.
Questo cambio di maggioranza ha portato a un rinnovo dell’organo amministrativo, con la nomina di Gennaro Fusco e Daniel Joseph Mc Clory, che hanno affiancato Filippo Polcino. L’unico ruolo ricoperto da Langella, specifica, è stato quello (dal febbraio 2023) di “procuratore speciale delegato alla mera rappresentanza innanzi alla F.I.G.C. ed alle altre istituzioni sportive”.
L’analisi del decreto e l’estraneità della società
Langella afferma di aver esaminato il decreto del 13 ottobre 2025 e, pur non essendo un giurista, ritiene che “i rilievi mossi alla società siano riferiti esclusivamente a collaboratori e fornitori di servizi esterni ed estranei all’azienda“. Cita come esempi gli esercizi commerciali per la vendita dei biglietti, i distributori di bevande allo stadio e il servizio ambulanze.
Proprio in virtù della sua assenza dalla gestione operativa, dichiara: “Non essendomi mai occupato della gestione ordinaria dell’azienda non ho arruolato neppure una delle persone sospette citate nel decreto”.
Langella pone l’accento su un punto per lui cruciale: “Come emerge dal provvedimento di prevenzione, i soci e l’attuale management della S.S. Juve Stabia 1907 non sono neppure sospettati di contiguità ad ambienti mafiosi o criminali”.
Precisa infatti che la Procura non ha proposto il sequestro delle quote o dell’azienda, ma solo “l’intervento ‘preventivo’ di due amministratori giudiziari” per un anno, con l’obiettivo di “neutralizzare il pericolo di infiltrazione criminale”.
Sorpresa per le omissioni e pieno supporto agli amministratori
Un elemento di “sorpresa” emerge dalle parole di Langella, il quale nota che “nel provvedimento non si dà proprio atto dell’ingresso del nuovo socio maggioritario statunitense e soprattutto della circostanza che egli ha nominato due nuovi componenti (su tre) del consiglio di amministrazione, in carica solo dal primo gennaio del 2025”.
Nonostante ciò, Langella dichiara di “condividere pienamente le finalità del provvedimento”. Afferma di essere venuto a conoscenza dei sospetti su alcuni fornitori solo grazie all’atto giudiziario e intende, “quale socio”, supportare la missione degli amministratori giudiziari, sollecitando la “risoluzione di tutti i rapporti di fornitura o collaborazione con ditte e persone sospette”.
Infine, preannuncia la richiesta di “convocazione urgente dell’assemblea dei soci affinché tutte le iniziative da prendere… siano condivise dall’intera compagine”.





