Mentre la Juve Stabia di mister Ignazio Abate suda in preparazione della nuova stagione, l’entusiasmo per il secondo anno consecutivo di Serie B si scontra con le annose problematiche dello stadio Romeo Menti.Le Vespe esordiranno ufficialmente il 15 agosto in Coppa Italia contro il Lecce, per poi iniziare il campionato il 23 agosto a Chiavari contro la Virtus Entella.
Ma a tenere banco in città non è solo il calciomercato, bensì il futuro incerto dell’impianto di via Cosenza.
Omologazione sì, ma i lavori languono
Partiamo dalla notizia certa e rassicurante: non ci sono pericoli per la disputa delle partite casalinghe della prossima stagione.Lo stadio Romeo Menti è stato dichiarato a norma per la Serie B, grazie agli impegni presi e mantenuti dall’amministrazione comunale la scorsa estate.
A differenza del passato, quest’anno non sarà necessario indicare uno stadio alternativo: la casa delle Vespe è e resterà il Menti.Tuttavia, questa è solo una faccia della medaglia.
L’altra racconta di un’opera di ammodernamento complessivo che stenta a decollare.Archiviata l’amarezza per il “no” del Governo Meloni ai fondi del progetto “Sport e Periferie” – un finanziamento da 1,5 milioni di euro sfumato per requisiti non rispettati – restano a disposizione i 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania.
Fondi importanti, che però necessitano di un progetto esecutivo da presentare e valutare, con tempi che si preannunciano non brevi.
Le promesse estive e la spina del settore ospiti
Al di là dei grandi progetti, alla tifoseria e alla società erano stati promessi per questa estate una serie di lavori “leggeri”, volti a migliorare la fruibilità immediata dello stadio.Tra questi, spicca la spinosa questione dei posti auto per il settore ospiti.
Attualmente, la capienza per i tifosi avversari è limitata a 300 unità, una restrizione che penalizza fortemente le casse societarie in termini di mancati incassi.La creazione di un’adeguata area parcheggio consentirebbe di ampliare il settore fino a circa 800 posti (il 10% della capienza totale), una necessità che già lo scorso anno aveva innescato un botta e risposta a mezzo stampa tra il presidente Andrea Langella e il Sindaco Luigi Vicinanza.
Le soluzioni ipotizzate – dall’acquisto di terreni adiacenti, all’abbattimento del muro di cinta, fino all’attivazione di bus navetta dal parcheggio dell’ex Città Mercato – sono rimaste, ad oggi, lettera morta.L’inazione pesa come un macigno, soprattutto in vista dell’esordio casalingo del 30 agosto contro il Venezia.
Una partita di cartello, contro l’ex bomber Adorante e la “bestia nera” mister Stroppa (artefice dell’eliminazione delle Vespe dagli ultimi playoff con la Cremonese), che potrebbe richiamare un gran numero di tifosi lagunari, complice il periodo ancora semi-festivo.
Un cantiere fantasma
La Juve Stabia ha chiesto e ottenuto di giocare la prima di campionato in trasferta, proprio per agevolare l’avvio dei lavori.Eppure, una recente verifica durante l’allenamento congiunto con l’Equipe Campania (svoltosi a porte chiuse il 1° agosto proprio a causa dei lavori allo stadio) ha mostrato una realtà deludente.
I lavori sono effettivamente iniziati, ma riguardano unicamente gli uffici destinati a ospitare i tesserati e gli impiegati del club.Per il resto, lo stadio appare immobile, cristallizzato al 21 maggio 2025, data dell’ultima partita contro la Cremonese.
A chi entra oggi al Menti, la sensazione è di un cantiere fermo: una antiestetica recinzione arancione lambisce il perimetro dei settori Distinti e Curva Sud, ma di operai all’opera non vi è traccia.Restano nel libro dei sogni interventi cruciali come il rifacimento della tribuna e della sala stampa, la creazione di servizi igienici moderni (includendo finalmente quelli per le donne, sempre più numerose allo stadio), la sostituzione delle vecchie recinzioni con moderne barriere in plexiglass e, non ultimo, un serio intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Un appello alla concretezza: il tempo stringe
Se da un lato è giusto riconoscere che una città come Castellammare di Stabia ha mille priorità, dall’altro è innegabile che a una promessa debbano seguire i fatti.
E, al momento, questa promessa sembra “da marinaio”.La società sta facendo la sua parte, garantendo l’iscrizione, onorando gli impegni economici e allestendo una squadra competitiva tra mille difficoltà.
A queste non si può aggiungere anche quella di uno stadio che limita le potenzialità di incasso.Durante gli scorsi playoff, il sogno della Serie A era accompagnato dalla domanda: “Ma poi, dove giocheremmo?”.
Ora, con l’iscrizione in Serie B assicurata, il timore è che i sogni dei tifosi vengano ancora una volta mortificati da un’impiantistica inadeguata.I fondi per rendere lo stadio un gioiello, a norma anche per la Serie A, ci sono.
Bisogna solo attivarli.L’orologio corre, e un’altra scadenza incombe: al termine della stagione 2025-2026, il manto erboso del Menti dovrà essere obbligatoriamente sostituito, essendo giunto a fine ciclo vita.
Si rischia, paradossalmente, di ritrovarsi nell’estate 2026 con uno stadio non a norma neanche per la Serie B.Non è più tempo di cercare colpevoli, ma di agire.
Chi ha il potere e il dovere di decidere si dia una mossa o affidi il compito a chi ha le competenze per farlo.Magari, “spacchettando” i grandi progetti in appalti più piccoli e gestibili, con due priorità assolute: l’ampliamento della capienza ospiti e il nuovo manto erboso.
Il futuro della Juve Stabia passa anche, e soprattutto, da qui.





