Luci soffuse, eleganza e, soprattutto, un forte senso di appartenenza. È andato in scena mercoledì 17 dicembre, presso l’Hotel Stabia, il tradizionale Christmas Party della Juve Stabia. Una serata voluta fortemente dalla società per cementare il gruppo in vista del giro di boa del campionato e per scambiarsi gli auguri con staff tecnico, area sanitaria, dirigenti e una nutrita rappresentanza della stampa cittadina.
Tra un brindisi e l’altro, a prendere la parola è stato l’uomo simbolo, il capitano e attaccante delle Vespe. Il suo intervento non è stato solo un messaggio di auguri, ma una disamina lucida e matura del momento vissuto dalla squadra in questo campionato di Serie B 2025/2026.
“Remiamo tutti nella stessa direzione”
Il leader dello spogliatoio ha voluto innanzitutto sottolineare l’armonia interna, vero motore della stagione gialloblù:
“Stiamo facendo il nostro percorso, remando tutti nella stessa direzione con unità di intenti.”
Una dichiarazione che conferma la solidità del legame tra squadra e guida tecnica, fondamentale per affrontare le insidie della cadetteria.
Il tabù trasferta: questione di “malizia”
Non è mancata, però, l’autocritica costruttiva. Se al “Romeo Menti” la Juve Stabia ha costruito le sue certezze, il rendimento esterno richiede un cambio di passo. Il capitano ha individuato nella gioventù della rosa il fattore su cui lavorare:
“Stiamo facendo bene ma sicuramente dobbiamo migliorare fuori casa perché siamo diversi quando non giochiamo in casa”, ha ammesso l’attaccante. “Siamo una squadra giovane, quindi forse ci mancano malizia ed esperienza, ma stiamo facendo il massimo per migliorare”.
La diagnosi è chiara: per strappare punti sui campi difficili della B serve quel pizzico di cinismo in più. “Non è mai facile giocare fuori casa in Serie B” – ha concluso sul punto tecnico – “ma migliorando il rendimento ci potremo togliere altre soddisfazioni”.
Tre anni di amore gialloblù
Il momento più toccante è arrivato quando il bomber ha parlato del suo legame personale con la piazza stabiese. Arrivato tre anni fa, il numero 9 si sente ormai parte integrante della città:
“La fascia di capitano è un orgoglio. Sono qui da tre anni, ho vissuto tante emozioni e sento di appartenere a questi colori.”
Parole che sanno di promessa e fedeltà, accolte con applausi dai presenti. In chiusura, il pensiero rivolto al cuore pulsante della Juve Stabia, i suoi sostenitori:
“A tutti i tifosi auguro felice Natale e buon anno nuovo”.
La serata si è conclusa con il taglio della torta e la consapevolezza che, con questa unità di intenti, il 2026 potrà regalare ancora grandi emozioni al popolo delle Vespe.





