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a Juve Stabia ha iniziato alla grande la sua avventura in Serie B, superando brillantemente il Bari al San Nicola. Una vittoria che non solo conferma le ambizioni delle Vespe, ma che ha sfatato anche un tabù che le perseguitava da anni: l’esordio in Serie B.
Nelle occasioni precedenti le Vespe erano state battute a domicilio dal Piombino nel 1951 per 4 a 2, poi (2011 e 2019) per due volte dall’Empoli entrambe con il risultato di 2 a 1, una volta dal Livorno in casa con il risultato di 1-3 (2012) e una volta dal Pescara nell’agosto 2013 con un netto 3 a 0.
Sabato a Bari però la Juve Stabia allenata da Pagliuca con una prestazione solida e convincente, ha dimostrato di essere pronta a lottare nel campionato cadetto.
Analisi della partita e della squadra
La partita contro il Bari ha evidenziato la solidità di una squadra che, per 9/11, è rimasta invariata rispetto alla formazione che ha dominato la Serie C la scorsa stagione. Le novità Ruggero e Floriani Mussolini si sono integrate alla perfezione nel gioco corale messo in piedi da Pagliuca.
Nonostante le griglie degli esperti, la Juve Stabia ha dimostrato che le valutazione sulla carta (componenti della rosa n.d.a) non sono sempre veritiere. La squadra ha dimostrato di avere una mentalità vincente, frutto di un lavoro certosino svolto dallo staff tecnico. La vittoria al San Nicola è un segnale importante, ma bisogna restare concentrati e umili, consapevoli che la strada è ancora lunga.
Dopo una vittoria non ci esaltiamo più di tanto, anzi affermiamo che bisogna mantenere i piedi per terra, d’altronde questa è stata la carta vincente dello scorso anno: giocare ogni partita come se fosse una finale dimenticandosi di quello fatto nelle partite precedenti.
Pagliuca e i propri calciatori
Pagliuca ha dimostrato ancora una volta di aver dato un gioco talmente collaudato che è facile anche per i nuovi innesti inserirsi.
La formazione iniziale a Bari aveva lasciato in tutti, compreso noi, qualche dubbio. Mettersi a specchio con il più quotato Bari, in esterna, con uno stadio in cui 20.000 persone cantavano e incitavano i propri beniamini poteva essere un rischio enorme, ma evidentemente Pagliuca e i calciatori che allena sono un’unica cosa per cui conoscono i propri limiti e le proprie forze.
Nel gruppo Juve Stabia si conosce cosa sia la sofferenza, la lotta, la compattezza, la voglia di emergere e l’esigenza di mantenere stretto con i denti quello che è stato conquistato a fatica lo scorso anno.
Obiettivi e prospettive future
La promozione che la stagione scorsa non era il reale obiettivo stagionale è stata centrata in anticipo con ben 10 punti di vantaggio sulla seconda (Avellino n.d.a.). Quest’anno le ambizioni sono le stesse dello scorso anno e cioè la salvezza che però sarà come una promozione considerando il livello qualitativo delle squadre che partecipano al campionato cadetto. La Juve Stabia ha comunque tutte le carte in regola per provare a centrare l’obiettivo anche se manca ancora qualche elemento per migliorare la rosa e disputare un campionato tranquillo per regalare grandi soddisfazioni ai propri tifosi, come questa di Bari.
La vittoria con al San Nicola conferma quindi che la base è buona per raggiungere l’obiettivo, ma è chiaro che il cammino sarà pieno di insidie e bisognerà stare accanto alla squadra soprattutto quando ci saranno risultati negativi che speriamo saranno pochissimi.
Lo ripetiamo: non bisogna esaltarsi in questo momento perché una rondine non fa primavera.
La strada sarà tortuosa e già dalla prossima settimana ci sarà la prima insidia da calendario che presenta subito tre trasferte consecutive in una settimana (quella con il Mantova è diventata una trasferta a Piacenza per l’indisponibilità del Menti).
Un impegno che metterà a dura prova la condizione fisica e mentale delle Vespe. Sarà fondamentale mantenere l’unità di gruppo e l’entusiasmo dimostrato finora.
Il ruolo del tifo e le prospettive della città
L’entusiasmo dei tifosi è palpabile, come dimostrano i circa 1000 sostenitori presenti al San Nicola e i numerosi abbonamenti sottoscritti (1620). La città di Castellammare di Stabia vive un momento di grande fermento e si aspetta molto dalla sua squadra del cuore.
Quanto prima la politica e l’amministrazione comunale “devono” restituire alla comunità stabiese l’unico impianto sportivo esistente in città: lo stadio Romeo Menti da sempre la roccaforte delle Vespe.
Mancano 42 punti alla salvezza e per conquistarli quanto prima c’è bisogno della forza del tifo del Menti per trascinare i calciatori alla vittoria.