D’Amora: “E’ il momento di remare tutti dalla stessa parte”

Luigi D'Amora, tifoso della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione "Il Pungiglione Stabiese"

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Luigi D’Amora, tifoso della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per parlarci del momento delle Vespe.

Le dichiarazioni di Luigi D’Amora sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Il risultato di ieri è fondamentale, servivano i punti. Vittoria di sofferenza con Pandolfi e Barosi una spanna sugli altri e assolutamente decisivi. Ero presente nell’ultima vittoria del 23 dicembre contro la Gelbison e mi ritengo anche io un portafortuna delle Vespe.

La Juve Stabia prima faceva sempre la Serie C e le mie trasferte erano a Roma, Gualdo. Ed era brutto andare da solo. Pensai di rintracciare altre persone. Chiamai Tonino Ercolano, fondatore degli Swarm Supporters Stabia, e chiesi il permesso di creare il gruppo Swarm Toscana. Tonino mi diede l’ok e facemmo uno striscione dove c’era scritto Swarm Supporters Toscana. Quello striscione fece da attrazione per altri amici.

Si soffre molto a tifare Juve Stabia stando lontano da Castellammare. A volte il troppo amore per una squadra ci porta a fare cose che non sono normali. Va accettato anche questo. E’ giusto che ci siano anche le critiche e un presidente deve essere pronto anche a questo.

Ora bisogna remare tutti dalla stessa parte. Per me andare allo stadio e non incitare la squadra è una cosa che non mi appartiene. Ho sempre cantato a squarciagola. La cosa più importante è che non bisogna dividersi e mettersi uno contro l’altro. Siamo tutti tifosi dello Stabia uniti nella gioia e nel dolore e mai nessuno ci deve dividere. Dobbiamo difendere questa maglia e questi colori.

Negli ultimi periodi non siamo belli a vedersi. Lo spettacolo è fondamentale e si fa poco per attirare le persone allo stadio. Non c’è marketing, e non c’è molta comunicazione. La chiarezza è la cosa più bella e fa bene ai tifosi. Si alimentano polemiche inutili altrimenti. Bastava dire ad inizio anno abbiamo fatto il concordato, ci siamo svenati e non c’è un euro per fare il mercato. Basta essere chiari in tutto e per tutto.

Il ricordo più bello mio legato alla Juve Stabia è quello della prima promozione in Serie B nel 2010-11 con la finale al “Flaminio” contro l’Atletico Roma. Sembrava un qualcosa di difficilmente raggiungibile e invece si è materializzata”.

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