Al termine del successo per 3-0 della Cremonese sulla Juve Stabia, che ha garantito ai grigiorossi l’accesso alla finale playoff di Serie B, il timoniere Giovanni Stroppa si è concesso ai microfoni nella sala stampa dello stadio Zini. Ecco i concetti espressi dal tecnico lombardo.
La più brillante Cremonese degli ultimi due anni agonistici.
“Il mio pensiero va innanzitutto alla prima frazione della sfida di Castellammare: un confronto impegnativo contro un collettivo che ci ha creato notevoli difficoltà. Un elogio doppio va ai miei calciatori, che sono riusciti a superare un ostacolo davvero arduo e complesso. Siamo stati celeri nell’indirizzare la contesa sui binari a noi congeniali, imponendoci nei duelli individuali e manifestando la volontà di esprimere un calcio di qualità in mezzo al campo. La prima segnatura è scaturita dalla nostra forte determinazione, mentre la seconda rete è stata la conseguenza della superiorità numerica. Già nel primo tempo, comunque, avremmo potuto realizzare due o tre marcature. I ragazzi hanno interpretato la gara in maniera eccellente, dimostrandosi abili nel capitalizzare le seconde palle e nel gestire quelle situazioni che ci avevano messo in crisi all’andata.”
Contesa tatticamente perfetta con Johnsen e Vazquez a svariare senza dare punti di riferimento.
“Avrei auspicato una gestione del possesso più precisa negli ultimi metri, ma non mi riferisco a Vazquez. Lui si era già rivelato determinante a Castellammare e anche oggi ha saputo dettare i ritmi della nostra manovra. A Johnsen era richiesto un lavoro di maggiore sacrificio; è un calciatore capace di creare costante apprensione nelle retroguardie avversarie.”
Mercoledì scorso, nonostante il risultato avverso, lei appariva piuttosto fiducioso in vista della gara odierna. Era persuaso della possibilità di ribaltare il punteggio?
“Nel calcio, in queste circostanze, il peggio che possa accadere è subire una sconfitta. Non c’è nulla di più grave di un insuccesso. Molto, poi, dipende da come questo matura. La Juve Stabia si era dimostrata superiore nel primo confronto; eravamo coscienti di avere un’altra intera partita da disputare stasera, su un terreno di gioco differente. Onore a loro per la prestazione di mercoledì, ma quest’oggi abbiamo legittimato il passaggio del turno, conquistandolo con pieno merito.”
Lo schema da calcio da fermo nel secondo tempo è andato a buon fine, a differenza di quello con Barbieri nella prima frazione.
“Siamo stati perspicaci nel trovare il varco giusto, e l’esecuzione è stata impeccabile. Un plauso ai calciatori per come hanno letto e sfruttato la situazione creatasi.”
A Castellammare il reparto mediano era sembrato poco incisivo mercoledì, oggi invece gran parte delle iniziative sono nate dai centrocampisti. Si è trattato della riscossa della linea mediana?
“L’incontro di Castellammare è stato approcciato in modo non ottimale per come si è dipanato e per le strategie adottate dai nostri rivali. Ogni volta che cercavamo di servire De Luca, la squadra si trovava costretta a indietreggiare di 50-60 metri. Oggi, invece, abbiamo mantenuto le distanze più corte. Abbiamo decifrato meglio le dinamiche di gioco, e l’interpretazione fa la differenza: mercoledì ci è mancata la fluidità di palleggio fino all’ingresso di Vazquez e Bonazzoli. Da quel momento, abbiamo ricominciato a esprimere il nostro calcio migliore. Oggi la preparazione è stata più accurata, ma la differenza sostanziale risiede nell’applicazione delle giocate da parte di ogni singolo interprete.”
Ieri aveva invocato il supporto del pubblico, che oggi è stato massiccio.
“Non c’è altro da aggiungere. Avevo formulato questa richiesta, ma forse non era neanche necessaria: tutti percepiamo chiaramente l’importanza dell’obiettivo che stiamo cercando di raggiungere. È imprescindibile il contributo di ciascuno, sempre, dalla Curva agli altri settori. Lo scopo è comune, e la squadra è riuscita a infondere entusiasmo. L’atmosfera deve essere questa.”
Non possiamo tralasciare le recenti dichiarazioni di Pagliuca, il quale ha parlato di un’espulsione “pilotata” a seguito delle sue parole di ieri. Era convinto che la sua conferenza avesse avuto un peso determinante sull’esito odierno.
“Non mi pare di aver affermato nulla di eccezionale. Ho semplicemente descritto ciò che accade sulla panchina avversaria, senza alcuna intenzione di criticare né il pubblico di Castellammare né la società Juve Stabia. Anzi, ho sempre espresso loro i miei complimenti. Se pensano di poter dettare legge costantemente attraverso comportamenti non regolamentari, devono capire che non è questa la via. Ieri ho anche parlato di ‘livello’: è necessario mantenere un certo ‘livello’ e comportarsi in maniera corretta. Non si può continuamente protestare in modo plateale e invadere l’area tecnica. Già noi allenatori, e mi ci includo, alziamo spesso la voce, ma se poi tutti gli altri si alzano, in maniera strategica, per inscenare quel siparietto per cui si sono sentiti offesi, lo trovo un atteggiamento scorretto.”
A prescindere da chi sarà il prossimo contendente, quali sono le sue sensazioni e quanta è la sete di rivalsa dopo la delusione della scorsa annata?
“Mi preme evidenziare il tragitto compiuto dalla squadra, sotto la mia guida e quella del mio staff. Conoscete le circostanze e il momento in cui ho assunto la guida tecnica l’anno scorso, siete al corrente di quanto accaduto in questa stagione, eppure siamo di nuovo in lizza per la promozione. Godiamoci questo traguardo.”





