Fisco: Unimpresa, evasione fiscale vale 108 miliardi l’anno

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L’analisi svolta dal Centro Studi di Unimpresa evidenzia un ammacco annuale nelle casse pubbliche di 97 miliardi di tasse e 10 miliardi di contributi previdenziali. Il vicepresidente Pucci: “Tributi vanno pagati, ma lo Stato ha alzato troppo l’asticella”

Il totale dell’evasione fiscale in Italia sfiora i 108 miliardi di euro l’anno . Alle casse dello Stato vengono sottratti ogni 12 mesi, mediamente 97 miliardi di tasse e quasi 11 miliardi di contributi previdenziali per un totale di 107 miliardi e 701 milioni. E’ l’Iva la tassa “preferita” dagli evasori, con 35,7 miliardi, seguita dall’Irpef con 35 miliardi. L’evasione dell’Irap (ammonta a 8,4 miliardi, mentre l’Imu  si ferma a quota 4,8 miliardi. Questi i risultati principale ddel rapporto del Centro studi di Unimpresa sull’evasione fiscale, secondo il quale i balzelli sulle locazioni generano un ammanco di gettito per 1,5 miliardi. “Le tasse vanno pagate e onorare le scadenze col fisco è un dovere di tutti i contribuenti sia famiglie sia imprese. Tuttavia, quando si osservano dati sull’evasione fiscale,  non si possono ignorare alcuni aspetti. Come il fatto che una parte dei soggetti che decide di non versare imposte e tributi nelle casse dello Stato lo fa per necessità, talora per la mancanza assoluta di disponibilità talora per far fronte ad altri pagamenti. Ciò vale per le famiglie e vale soprattutto per le imprese. L’imprenditore che non paga, spesso dirotta il denaro al pagamento degli stipendi o di altri fornitori magari artigiani, piccole aziende o professionisti” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.

Secondo l’analisi, basata su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, l’evasione fiscale in Italia è di circa 107,7 miliardi. Il dato è il risultato della media relativa agli anni 2012-2014, per i quali sono reperibili informazioni complete. Di questi 107,7 miliardi circa 96,9 miliardi si riferiscono alle tasse non pagate regolarmente all’erario. Mentre gli altri 10,7 miliardi sono contributi previdenziali non versati. Nell’anno 2015, periodo per il quale si hanno dati parziali sull’Irpef, il totale dell’evasione tributaria e contributiva ha raggiunto il valore di 101,03 miliardi: 90,3 miliardi di tasse e 10,7 miliardi di contributi. Nel 2012, l’evasione ha toccato quota 105,3 miliardi (94,8 miliardi di tasse e 10,5 miliardi di contributi); nel 2013 l’ammontare è salito a 107,7 miliardi (99,4 miliardi e 11,2 miliardi), per poi crescere ancora nel 2014 a 110,7 miliardi (99,4 miliardi e 11,2 miliardi). Nonostante siano parziali, esistono informazioni sugli anni precedenti: nel 2010 l’evasione è stata stimata intorno ai 83,04 miliardi (solo tasse) e nel 2011 la stima è salita a 104,6 miliardi (94,1 miliardi di tasse e 10,4 miliardi di contributi previdenziali).

Quanto all’analisi per tributo, l’Iva risulta la più “odiata” dai contribuenti italiani. La media per il periodo 2012-2014 è di 35,7 miliardi; negli anni precedenti, il mancato gettito legato all’imposta sui consumi è stato stimanto intorno ai 33,6 miliardi nel 2010, 36,3 miliardi nel 2011, 36,1 miliardi nel 2012, 34,9 miliardi nel 2013, 36,2 miliardi nel 2014 e 34,7 miliardi nel 2015. Poco dietro si posiziona, nella speciale classifica, l’Irpef con una media di 35 miliardi nel periodo 2012-2014; negli anni precedenti l’evasione della tassa sui redditi delle persone fisiche si è attestata a 29,2 miliardi nel 2010, a 35,4 miliardi nel 2011, 33,3 miliardi nel 2012, 34,8 miliardi nel 2013, 36,8 miliardi nel 2014 e 31,6 miliardi nel 2015 (dato parziale). Per quanto riguarda l’Ires (società) la media dell’evasione è di 10,4 miliardi nel periodo 2012-2014; negli anni precedenti l’evasione della tassa sui redditi delle persone giuridiche si è attestata a 8,7 miliardi nel 2010, a 10,3 miliardi nel 2011, 9,9 miliardi nel 2012, 10,9 miliardi nel 2013, 10,3 miliardi nel 2014 e 10,2 miliardi nel 2015. Quanto al settore immobiliare, l’evasione relativa all’Imu è in media pari a 4,8 miliardi: 3,9 miliardi nel 2012, 5,2 miliardi nel 2013, 5,2 miliardi nel 2014 e 5,1 miliardi nel 2015. La quota di evasione relativa all’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) si attesta (media 2012-2014) a 8,4 miliardi (8,2 miliardi nel 2010, 8,8 miliardi nel 2011, 8,5 miliardi nel 2012, 8,4 miliardi nel 2013, 8,4 miliardi nel 2014, 6,1 miliardi nel 2015), mentre quella relativa ai tributi applicati sulle locazioni vale in media 1,5 miliardi (2,3 miliardi nel 2010, 2,3 miliardi nel 2011, 1,9 miliardi nel 2012, 1,2 miliardi nel 2013, 1,3 miliardi nel 2014, 1,3 miliardi nel 2015). Il Canone Rai, che dallo scorso anno si paga direttamente nella bolletta dell’energia elettrica, ha generato in media, nel periodo 2012-2014, una quota di mancato gettito pari a 935 milioni (755 milioni nel 2010, 765 milioni nel 2011, 887 milioni nel 2012, 942 milioni nel 2013, 977 milioni nel 2014, 1 miliardo nel 2015).

Per quanto riguarda l’evasione contributiva, la fetta maggiore riguarda le aziende e i datori di lavoro: su una media per il periodo 2012-2014 di 10,7 miliardi, 2,4 miliardi sono riferibili ai lavoratori e 8,2 miliardi sono mancati versamenti dei datori di lavori. Una proporzione rispettata anche nelle serie storiche: 2,4 miliardi e 8,01 miliardi nel 2011 (totale 10,4 miliardi), 2,4 miliardi e 8,07 miliardi nel 2012 (totale 10,5 miliardi), 2,3 miliardi e 7,9 miliardi nel 2013 (totale 10,2 miliardi), 2,6 miliardi e 8,6 miliardi nel 2014 (totale 11,2 miliardi), 2,4 miliardi e 8,2 miliardi nel 2015 (totale 10,7 miliardi).

Tabella evasione 2 gennaio 2018

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