Bonus mamma, 800 euro per le nascite e adozioni

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Con un tweet Maria Elena Boschi ieri ha annunciato che da oggi è possibile inviare le domande per ottenere il premio di 800 euro per la nascita o l’adozione di un minore, previsto dalla legge di bilancio per il 2017.

Dopo il cambio di marcia sul congedo parentale per i papà, il «bonus mamma» arriva come una buona notizie per tutte quelle coppie che vogliono allargare la famiglia.

IL BONUS viene concesso in un’unica soluzione (una tantum) ed è legato al numero dei figli nati o adottati.

Ad esempio nel caso due figli, alla neomamma andrebbero 1.600 euro.

CHI NE HA DIRITTO

L’Inps rassicura i genitori sottolineando che non c’è alcun limite di reddito. Quindi  tutte le mamme residenti in Italia, di cittadinanza italiana o comunitaria (e le non comunitarie in possesso di status di rifugiato politico o con permesso di soggiorno Ue per lungo periodo) che hanno partorito nel 2017 e le gestanti che hanno terminato il settimo mese di gravidanza possono richiederlo. Questo vale anche in caso di adozione o di affido di un minore avvenuti dopo il primo gennaio 2017.

COME PRESENTARE LA DOMANDA

La domanda deve essere presentata telematicamente all’Inps: o via web ( utilizzando i servizi telematici del portale www.inps.it, accessibili direttamente dalla mamma tramite il Pin) oppure chiamando il Contact Center Integrato al numero 803164( gratuito da telefono fisso) oppure al numero 06164164 per le chiamate da cellulare con tariffazione a carico dell’utente; o tramite i patronati.

QUALI SONO I DOCUMENTI RICHIESTI

Per certificare lo stato di effettiva gravidanza è necessario seguire una delle seguenti alternative: la gestante può presentare allo sportello (o spedire a mezzo raccomandata) il certificato originale o di copia autentica, oppure può indicare il numero del protocollo telematico del certificato rilasciato dal medico del servizio sanitario nazionale o convenzionato Asl. In caso sia già stata presentata una domanda all’Inps per un altro servizio (come la richiesta di esenzione dal lavoro per maternità a rischio) basterà indicare all’Inps che si è già certificata la gravidanza per la pratica precedente. Per le sole madri non lavoratrici, si potrà fornire il numero identificativo a 15 cifre di una prescrizione medica emessa da un medico del Servizio sanitario nazionale o convenzionato, indicando il codice esenzione compreso tra M31 e M42 incluso. Se la domanda è presentata a parto già avvenuto, la madre dovrà autocertificare il codice fiscale del bambino. Le madri extracomunitare in possesso del permesso di soggiorno dovranno, sempre attraverso un’autocertificazione, inserire gli estremi del documento nella domanda telematica.

Debora VELLA

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