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Castellammare di Stabia

Nuova unità Lss sarà costruita nel cantiere di Castellammare di Stabia

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Dopo il varo del 10 aprile ‘17 del troncone di prua di una unità Lss, Fincantieri annuncia investimenti per 400ml per la costruzione di una seconda unità.

Dopo il varo del 10 aprile 2017 del troncone di prua della nuova unità Lss (Logistic Support Ship) lungo 94 metri, largo 24 metri, alto 16.3 metri e con un peso di circa 4.100 tonnellate), la cui costruzione era iniziata il 16 febbraio 2016 oggi, Fincantieri, annuncia investimenti per 400 milioni nello stabilimento stabiese per la costruzione di una seconda unità di supporto logistico (LSS, ovvero Logistic Support Ship) destinata alla Marina Militare, nell’ambito di un programma che ne prevede anche una terza.

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uesta volta la nuova unità LSS sarà interamente costruita e consegnata presso il cantiere di Castellammare di Stabia. La consegna è prevista per il 2025. Il contratto ha un valore di circa 410 milioni di euro compreso il sistema di combattimento.

L’ordine prevede anche la fornitura del supporto al ciclo vita dell’unità nei primi dieci anni, articolato in attivitòà di logistica e in service support (attività manutentiva), nonchè quella di componenti e macchinari navali realizzati dalla Direzione sistemi e componenti meccanici di Fincantieri, tra cui linee d’assi, timoneria, eliche di manovra, pinne stabilizzatrici e altri impianti di movimentazione.

Nell’ambito del programma pluriennale per la tutela della capacità marittima della Difesa (la cosiddetta “Legge navale”), Fincantieri sta attualmente realizzando sette pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) e l’unità da trasporto e sbarco (Lhd – Landing Helicopter Dock) “Trieste”, varata a Castellammare, e nel marzo di quest’anno ha consegnato la Lss “Vulcano”, un progetto quest’ultimo acquisito anche dalla Marina nazionale francese per la definizione del programma Flotlog, una serie di unità  costruite in collaborazione proprio con il cantiere di Castellammare di Stabia.

La caratteristica fondamentale comune a tutte e tre le classi di navi è il loro altissimo livello di innovazione che le rende estremamente flessibili nei diversi profili di utilizzo con un elevato grado di efficienza. In particolare queste unità potranno essere utilizzate in modo complementare anche in attività non prettamente militari quali per esempio di supporto alla protezione civile in attività di humanitarian assitance e disaster relief; in aggiunta hanno un basso impatto ambientale grazie all’adozione di avanzati sistemi di generazione e propulsione a bassa emissione inquinante (generatori e motori elettrici di propulsione) e di controllo degli effluenti biologici.

Cristina Adriana Botis / Redazione Campania


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