L’eruzione dell’Etna continua il giorno di Natale e la terra trema ancora

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L’eruzione dell’Etna ha causato nella notte diverse scosse telluriche cui alcune hanno fatto oscillare i lampadari a Catania.

Tra le decine di scosse di terremoto, ieri sera intorno alle 20:30, l’INGV (l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ne ha registrata una di magnitudo 4 con ipocentro a soli 2 km di profondità ed epicentro 7 km a nordest di Ragalna, in provincia di Catania.

Alle 17:50 se ne era registrata un’altra di magnitudo 4.3, con epicentro 6 km a ovest di Zafferana Etnea (Catania). Diverse anche le scosse di magnitudo 3.

Una colata di lava nel frattempo si riversa nella Valle del Bove, alimentata da una frattura eruttiva la cui bocca più bassa si trova a circa 2400 m di quota, lungo la parete occidentale della valle. I crateri sommitali, specialmente la Bocca Nuova e il Cratere di Nord-Est, producono una continua attività stromboliana che alimenta un pennacchio gassoso ricco di cenere vulcanica.

Da ieri mattina ci sono state circa settecento scosse registrate dalla rete sismica dell’INGV, l’Osservatorio Etneo, cui alcune anche di magnitudo locale 4-4.3. La zona dove i tremori sono maggiormente avvertiti è quella di Zafferana Etnea.

È stato intanto riaperto, con limitazioni operative, l’aeroporto catanese di Fontanarossa che da ieri subisce chiusure dello spazio aereo per l’attività eruttiva dell’Etna. Per ora sono consentiti 4 movimenti aerei l’ora. Non ci sono partenze, quindi potranno arrivare quattro velivoli l’ora. L’unità di crisi torna a riunirsi stamani alle 11,30.

Adduso Sebastiano

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