Guardia Costiera Soccorso 6-7 aprile 2016
Prosegue, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, l’attività di soccorso da parte della Guardia Costiera* italiana a favore dei migrati nel Canale di Sicilia
Nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 06 aprile, è pervenuta alla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una segnalazione da un telefono satellitare che riferiva di un barcone in precarie condizioni, con circa 300 migranti a bordo, partito dall’ Egitto e diretto verso le coste italiane.
Sul punto è stato inviato dapprima un ATR42 della Guardia Costiera italiana che ha individuato i migranti e successivamente un velivolo spagnolo dell’agenzia Frontex che è rimasto in zona fin quando due unità della Guardia Costiera italiana non hanno raggiunto il barcone.
I migranti di diverse nazionalità (siriani, egiziani, somali, eritrei, etiopi,palestinesi, libici, sudanesi, delle Isole Comore) sono stati inizialmente tratti in salvo da due motovedette della Guardia Costiera, CP326 di Roccella Jonica e CP323 di Siracusa, ed in seguito sono stati trasbordati su Nave Dattilo CP940.
Ora il convoglio delle unità della Guardia Costiera con a bordo 314 migranti (156 uomini, 51 donne e 107 minori) sta facendo rotta verso le coste italiane dove arriverà nel pomeriggio di oggi.
vivicentro-isole-cronaca / Guardia Costiera Soccorso 6-7 aprile a circa 300 migranti nel Canale di Sicilia (VIDEO)
- Il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera svolge compiti relativi agli usi civili del mare ed è inquadrato funzionalmente ed organizzativamente nell’ambito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al quale si riconducono i suoi principali compiti istituzionali. Il Corpo, inoltre, opera in regime di dipendenza funzionale dai diversi Dicasteri, tra i quali il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che si avvalgono della sua organizzazione e delle sue competenze specialistiche.
Tra le citate competenze, in primis, la salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, oltreché la tutela dell’ambiente marino, dei suoi ecosistemi e l’attività di vigilanza dell’intera filiera della pesca marittima, dalla tutela delle risorse a quella del consumatore finale. A queste ultime si aggiungono le ispezioni sul naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto, condotta anche sulle navi mercantili estere che scalano i porti nazionali.
Il corpo – storicamente erede delle antiche magistrature del mare degli stati preunitari italiani, alle quali era stata affidata l’amministrazione e la cura dei porti – venne istituito con l’emanazione del regio decreto 20 luglio 1865, n. 2438, subito dopo l’unità d’Italia. È competente in tema di sicurezza dei porti e delle spiagge, ed anche dei commerci che ivi si svolgono e vigila su tutte le attività che si svolgono in mare e sulle pertinenze del mare.
Al 2015 dispone di un organico di circa 11.000 unità, tra ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa
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