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Castellammare di Stabia

Nuova Strada Pimonte – Castellammare di Stabia: Il “no” degli abitanti della zona collinare stabiese

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Nei giorni scorsi è stato annunciato dal sindaco di Pimonte che è stato finanziato dalla Regione Campania (nell’ambito dei fondi di Sviluppo e Coesione) un progetto da tre milioni di euro per la realizzazione di una nuova strada.

La strada dovrebbe collegare Pimonte con Castellammare di Stabia attraverso via Canti, pavimentando un sentiero che esiste da tempo immemorabile, per sbucare in Via Pimonte a Castellammare, nella frazione collinare stabiese di Privati.

Il progetto, presentato con grande soddisfazione dal Sindaco di Pimonte, Francesco Somma, come “un risultato di portata storica per le due comunità, raggiunto grazie ad una stretta collaborazione istituzionale”, non sarebbe altro che un’iniziativa unilaterale del Comune di Pimonte, che danneggia grandemente gli abitanti di Castellammare.

Come mai? Chi è stato almeno una volta a Privati capirà subito il perché, dato che le uniche due stradine che attraversano la frazione sono talmente strette, incuneate tra costruzioni medioevali, da non consentire il passaggio di due auto contemporaneamente.

I residenti fanno già fatica a gestire la situazione e, inoltre, dato che non esistono marciapiedi, il traffico intercomunale che si andrebbe a creare, rappresenterebbe un grave pericolo per i residenti.

Sconcerto tra gli abitanti di Privati, che non ci possono credere: “Ma il sindaco di Pimonte è mai venuto a Privati? – ha chiesto La signora M.C.

Sicuramente no, dato che nel comunicato stampa parla di fondi “utilizzati per il recupero e la riqualificazione dell’antica arteria stradale che collega il territorio pimontese a quello stabiese”, ma la strada non è mai esistita, come si evince dai rilievi fotografici che vi presentiamo.

Altri problemi a Mezzapietra, dove Via Rivo San Pietro, interessata all’eventuale transito intercomunale, è per metà transennata, perché sta franando nel burrone adiacente.  Qui negli anni Sessanta c’era una scuola elementare e dell’infanzia, che è stata abbattuta perché stava lentamente scivolando nella scarpata.

Se questa strada dovesse essere chiusa per motivi di sicurezza, il traffico verrebbe inevitabilmente convogliato all’interno dei borghi antichi di Mezzapietra e Scanzano. Inutile dire che anche qui le strade sono molto strette e prive di marciapiedi e grande è la preoccupazione degli abitanti.

“La sicurezza di noi residenti dovrebbe essere il primo obiettivo dell’Amministrazione comunale. – ha affermato A.D. residente a Mezzapietra. – Siamo considerati cittadini di “serie B”, perché pur pagando le tasse come tutti, non abbiamo la stessa attenzione degli abitanti del centro città.”

“Non solo dobbiamo sopportare la carenza di servizi, ora vogliono mettere anche a repentaglio la nostra sicurezza! Venite ad aggiustare le strade che crollano, invece di costruire questo pericoloso collegamento!”

Il progetto sarebbe inutile anche per gli abitanti di Pimonte perché, se sperano di arrivare prima sulla Statale Sorrentina, si sbagliano di grosso, visto i gravi problemi di viabilità che ci sono da affrontare.

All’indignazione dei residenti dei tre borghi collinari stabiesi, si unisce quella del   coordinatore cittadino di “Noi Moderati”, Massimo Santaniello, che ha dichiarato:

“Noi Moderati abbiamo già avuto modo di denunziare le enormi criticità del progetto che l’Amministrazione comunale di Pimonte, con la silente compartecipazione dell’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, sta per realizzare in danno dei nostri concittadini.”

“Un progetto non condiviso dalla popolazione stabiese e in particolare degli abitanti delle frazioni di Privati e Mezzapietra, i quali conoscono molto bene cosa significa muoversi tra le stradine strette del centro storico collinare, le cui origini sono molto antiche, una pianta urbana datata secoli.”

“Un sovraccarico del traffico veicolare, anche per poche auto, significa mandare in tilt la viabilità già critica di tutta la zona. Perché, a catena, il tutto si ripercuote sugli abitati di Mezzapietra e Scanzano.”

“Che la realizzazione di questo progetto sia tutto a discapito della nostra città lo conferma l’enfasi con la quale il Sindaco di Pimonte ha dato notizia sulla stampa, laddove il Sindaco di Castellammare di Stabia non ne parla proprio, nemmeno un trafiletto, forse perché, a ben ricordare, in campagna elettorale si disse contrario al progetto.”

“Neppure varrebbe a giustificare la silente accondiscendenza la eventuale scusante che il progetto non prevede più il passaggio per il sentiero CAI per immettersi in via Tuoro a Monte Coppola, ma  è stato spostato su via Comunale Pimonte; al riguardo chiamare “via” Comunale Pimonte è un eufemismo perché si tratta di una mulattiera, sicuramente antica, perché è più di un secolo che abbiamo smesso di progettare mulattiere.”

“La consapevolezza delle criticità che comporta la realizzazione di tale progetto è forse la ragione che ha spinto il nostro Sindaco a consentire di indire la Conferenza dei Servizi presso il Comune di Pimonte e non a Castellammare come sarebbe stato più logico, se non per l’importanza della Città ma per il fatto che l’intero progetto ricade interamente sul territorio stabiese.”

“Se la notizia fosse stata di portata storica, come ha tenuto a esaltare il Sindaco di Pimonte – e non quello di Castellammare – ci sarebbe stata una adeguata informazione nei confronti dei nostri concittadini e soprattutto della zona interessata, i quali stanno già facendo “i salti di gioia” per il lieto evento.”

“Purtroppo, questo progetto ha delle gravi omissioni, prima tra tutte l’inesistenza di una strada pavimentata e in esercizio, presupposto essenziale per un intervento in zona 1-b del P.U.T. Legge Regionale n. 35 /87 come previsto dall’art. 15 lettera b), ma siamo in presenza di una mulattiera. Vorremmo correggere il Sindaco di Pimonte perché la mulattiera esiste da molto prima del 1863, forse da qualche migliaio di anni, come tutti i sentieri dei Monti Lattari. Essi vennero realizzati per raggiungere le sorgenti d’acqua, per spostare le greggi, per tagliare la legna e per effettuare tutte le attività boschive o legate all’agricoltura.”

“Inoltre, è stata utilizzata una frase ad effetto, “soccorso e spegnimento incendi boschivi”, unica modalità prevista dal Piano dell’Ente Parco dei Monti Lattari per interventi in zona C “Riserva Controllata”, per la realizzazione di nuove strade per operazioni di soccorso ed antincendio boschivo, con larghezza massima di 3 m e inibite al traffico rotabile privato”.

“Quindi, dichiarando che la strada è esistente e in esercizio, sono state aggirate due norme fondamentali per la tutela della natura e del paesaggio. Nel caso specifico, non è sufficiente una Conferenza dei Servizi ma occorrerebbe una variante Urbanistica che deve essere sottoposta all’attenzione del Consiglio Regionale, in quanto la strada non era stata prevista all’epoca dell’approvazione del P.U.T.”

Queste le motivazioni per cui gli abitanti degli antichi borghi della zona collinare stabiese dicono “no” al progetto della nuova strada tra Pimonte e Castellammare.

Vivicentro seguirà per voi l’evolversi della questione.

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