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Castellammare di Stabia

Medicina termale e futuro del termalismo stabiese. Conferenza presso “Unimpresa” a Castellammare di Stabia

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Un’interessante conferenza sulla medicina termale e sul futuro del termalismo stabiese si è svolta ieri sera 12 settembre nella Sala Convegni “Unimpresa” in Via Annunziatella a Castellammare di Stabia.L’incontro, articolato in due tematiche distinte, è nato con l’obiettivo di far conoscere l’importanza del patrimonio idrico stabiese, come integrazione alla medicina tradizionale, focalizzando l’attenzione sulla necessità della riapertura delle Terme di Stabia e presentando valide proposte attuative.Nella prima parte,  “La medicina termale”,  medici esperti di medicina termale hanno trattato con chiarezza e competenza del notevole potere  terapeutico delle acque stabiesi,  utilizzate fin dall’antichità nella cura delle patologie respiratorie, artroreumatiche, gastrointestinali e dermatologiche.Il primo relatore, il dott.

Ernesto De Simone, medico di Medicina Generale con Master in PNL presso la Robbins University e ricercatore di tecniche di rilassamento mentale, ha parlato dell’importanza terapeutica delle sorgenti di Stabia, in particolare dell’Acqua del Muraglione.

“Un’acqua che fa miracoli per i calcoli renali” ma, essendo preclusa al pubblico, i pazienti con questa patologia devono prendere farmaci costosi, con un aggravio per il Servizio Sanitario Nazionale.

“Castellammare dovrebbe essere patrimonio dell’Unesco, perché non esiste in nessun’altra parte un laboratorio naturale così potente.” –  ha affermato il Dott.De Simone.

“Tutta quest’acqua, che arriva sui Monti Lattari, si infiltra in uno straordinario tessuto calcifico, che rende quest’acqua batteriologicamente pura.Arriva giù, trova la massa del Vesuvio, che gli cede i minerali: ferro, magnesio, zolfo, etc.e si creano i meravigliosi cocktail di acque che noi possiamo utilizzare”.

Terme di Stabia Unimpresa

Il Dott.Gennaro Cuccurullo, specialista in chirurgia d’urgenza e pronto soccorso, esperto in medicina integrata della persona e medicina olistica, attualmente medico presso l’Ospedale Maresca di Torre del Greco, ha parlato dell’importanza delle cure idropiniche nella prevenzione di molte malattie.

Basandosi su studi scientifici e dati alla mano, il Dott.Cuccurullo ha spiegato come le acque di Castellammare siano superiori ad altre acque famose a livello internazionale, per la presenza di oligoelementi molto importanti per l’organismo umano.Dell’opportunità delle cure idropiniche in età infantile ha relazionato la dott.ssa Rosa De Nicola, specialista in pediatria presso il Distretto 58 dell’AslNa5, sottolineando la loro efficacia soprattutto nel trattamento delle malattie respiratorie, ma anche in quello di varie altre patologie, senza incorrere nelle controindicazioni dei farmaci tradizionali.Castellammare di Stabia è nota fin dall’antichità per le sue sorgenti di acque oligominerali e minerali, e duemila anni fa Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia già ne magnificava le proprietà curative.

Queste storiche sorgenti sono ancora attive e le acque sgorgano incontaminate e copiose dalle grotte calcaree nel parco delle Antiche Terme, a poca distanza dalla spiaggia di Castellammare.Attingere a queste fonti, usufruendo delle portentose proprietà curative delle acque oggi però è impossibile.Le Terme di Stabia, per problemi finanziari e successivo fallimento, sono state chiuse definitivamente nel 2015.Che fine fanno allora queste acque? È questa la prima domanda che ognuno si pone.

Gli stabiesi già sanno e soffrono in silenzio: da anni, con la scusa di presunte contaminazioni, è preclusa anche la mescita delle cosiddette acque leggere quali l’Acqua della Madonna, l’Acetosella e l’Acidula.Intanto, ogni anno dalle 28 sorgenti minerali e oligominerali stabiesi, sgorgano e finiscono in mare 23 miliardi e 900 milioni di litri di acqua, 8 litri al secondo!Uno spreco immane di risorse sottratte al benessere e all’economia di una città.L’acqua di “Fontana grande”, 600 litri al secondo, nel frattempo, serve per approvvigionare la penisola Sorrentina e Capri.

Gli Stabiesi sono stanchi, ma non rassegnati, rivendicano le loro terme, che rappresentano l’identità stessa della “Città delle acque”.Ma sarà possibile riaprire le terme in tempi brevi?Quali sono le prospettive?A queste ed altre domande hanno risposto i relatori della seconda parte della conferenza, che nei loro interventi si sono soffermati sullo stato attuale e sulle possibili modalità d’intervento per risolvere l’annoso problema.

L’on Luigi Casciello, coordinatore regionale di “Noi Moderati” ha evidenziato come lo sviluppo economico di Castellammare non possa prescindere dalla riapertura delle Terme di Stabia.

“Per il recupero vero delle terme ci vuole gente competente che ne conosca la storia, che ne percepisca l’importanza della finalità medica, ma non solo. – ha dichiarato.

“Credo che, dopo il recupero della spiaggia, il punto successivo debba essere quello di inserire tra le note programmatiche il recupero delle acque e delle terme.”

“Restituire le acque e le terme alla città significa restituire una prospettiva di sviluppo non solo a Castellammare, ma a un’intera area.Assumeremo un impegno che manterremo – ha concluso l’onorevole Casciello – perché farà parte del nostro programma.”

Dello stesso avviso l’Avv.Riccardo Guarino, coordinatore provinciale di “Noi Moderati”, per il quale la rinascita e lo sviluppo dell’area stabiese può e deve ripartire dalla riapertura delle Terme di Stabia, volano economico in grado di generare nuove opportunità.Il progetto del Comitato Terme di Stabia “Le future Terme di Stabia – Sogni e/o proposte” per un rilancio in grande stile” è quanto di meglio si possa auspicare per creare un’azienda termale all’avanguardia, che combini risorse naturali, tecnologie innovative, formazione del personale e una forte attenzione al benessere degli ospiti.

Tra le proposte del progetto, uno studio dettagliato e preciso presentato dal Presidente del Comitato Terme di Stabia Ing.Catello Lamberti, ci sono: spa, centri benessere, un impianto di imbottigliamento didattico, laboratori di produzione cosmetici, parchi idropinici, corsi di formazione per i giovani, case dell’acqua, alberghi, ristoranti, sale convegni.Anche per il Geom.Massimo Santaniello, coordinatore cittadino di “Noi Moderati”, le sorgenti di Stabia sono “un tesoro naturale che non può essere disperso in mare, ma che deve diventare non solo un Brand della Città ma uno dei motori di sviluppo di Castellammare”.

“La riapertura delle terme e del parco idropinico del Solaro – ha affermato il Geom.

Santaniello – deve avvenire nel breve termine, per le zone già attualmente agibili e ovviamente con la mescita delle acque.”

“La gestione deve essere affidata ai privati e il progetto di ulteriori lavori per potenziare la struttura devono essere realizzati in collaborazione con chi dovrà gestire le terme”.In progetto anche l’ampliamento delle Antiche Terme con le piscine termali, coperte con strutture traslucide, che “può avvenire solo nell’attuale area di parcheggio senza dover smantellare il lavoro già eseguito in passato.”

Secondo il Geom.Massimo Santaniello, inoltre, “il parco idropinico del Solaro può essere sfruttato per eventi e per congressi.Oggi con i suoi 500 posti la sala congressi delle Nuove Terme è infatti la più grande della Città.”

“L’obiettivo di NOI Moderati – ha sottolineato il coordinatore cittadino del gruppo – è lavorare in tutte le sedi istituzionali per la riapertura concreta delle due strutture termali, pur non essendo presenti in Consiglio Comunale.”

Nel 2022 furono stanziati, attraverso i fondi del PNRR, 12 milioni di euro per la riapertura delle terme, di cui 110 mila euro già spesi per la riconsegna al pubblico del parco Antiche Terme, senza mescita delle acque.

“Attendere che vengano progettati e realizzati nuovi lavori per 11 milioni circa significa bloccare la struttura per altri 10 anni.

Il mondo corre troppe veloce mentre noi abbiamo tempi di realizzazione di una o due generazioni.Ciò non è più accettabile”.

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