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Castellammare di Stabia

“Il termalismo nel futuro di Castellammare”: Recupero, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio idrico

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rganizzato dal Comitato Terme di Stabia, ieri sera nella Sala “Spazio per tutti” della Chiesa del Carmine a Castellammare di Stabia si è svolto l’incontro “Il termalismo nel futuro di Castellammare”.

L’evento fa parte di un progetto sulle acque termali del Golfo di Napoli iniziato lo scorso dicembre con il convegno “Verso la Biennale delle acque” presso la Reggia di Quisisana e organizzato sempre dal Comitato Terme di Stabia, che ha come obiettivo il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio idrico stabiese.

Scopo di questi incontri è focalizzare l’attenzione della cittadinanza sulla necessità della riapertura delle Terme  non solo ricordando i fasti del passato, ma proponendo possibili interventi  per la riapertura delle Terme.

Relatori dell’incontro di ieri sera la dott.ssa Elena Marini, portavoce del Comitato Terme di Stabia, la dott.ssa Rosa De Nicola, pediatra presso Aslna3, e l’Ing. Catello Lamberti, presidente del Comitato Terme di Stabia.

Il Comitato Terme di Stabia è un gruppo di cittadini che ha un sogno, quello di vedere finalmente riaperte le due strutture termali: le Antiche Terme di Via Brin e le Nuove Terme sulla collina del Solaro, ormai chiuse da oltre un decennio.

Perché gli Stabiesi amano così tanto le loro Terme e ritengono che la loro riapertura al pubblico debba essere prioritaria in un piano di sviluppo della città?

Le Terme di Stabia rappresentano l’identità stessa di Castellammare, nota come la Città delle Acque per le sue 28 sorgenti di acque oligominerali, incantevole luogo di cura, di benessere, di svago, di socialità oltre che importante motore economico di un settore, quello del turismo, che dalla chiusura delle strutture termali stenta a riprendersi.

Esse sono il luogo della memoria dove tantissimi stabiesi hanno trascorso ore spensierate tra splendide aiuole di fiori, viali ombrosi, suggestivi scorci panoramici, un luogo legato a ricordi indelebili d’infanzia o di gioventù.

Il Termalismo nel futuro di Castellammare (3)Dopo aver ringraziato i presenti per aver presenziato all’incontro, la portavoce del Comitato, la Dott.ssa Elena Marini, ha affermato:

“Molto spesso ci lamentiamo delle condizioni della città, ma è importante partecipare e far sentire la propria voce. Dopo il fallimento della società che gestiva il complesso termale, purtroppo questo patrimonio è andato perduto. Il nostro intervento sia da stimolo all’Amministrazione comunale affinché si dia da fare per recuperarlo.”

“Sembra che negli ultimi tempi qualcosa si stia muovendo. – ha continuato – Il parco idropinico sulla collina del Solaro è stato restituito dalla Regione Campania e l’Amministrazione comunale cercherà di renderlo al più presto alla città come parco verde. C’è, inoltre, un progetto di restauro delle Antiche Terme per riaprirle in breve e recuperare la fruizione delle acque termali.”

“Noi siamo ottimisti e crediamo che tutti i problemi che impediscono l’immediata riapertura delle strutture termali vengano al più presto superati per la salute dei cittadini e per l’aspetto economico legato all’indotto delle nostre Terme”.

Dell’importanza del termalismo nel passato di Castellammare, esclusivo centro di villeggiatura e di attrazione per il bel mondo internazionale, ha parlato l’Ing. Catello Lamberti che, nella parte introduttiva del suo articolato intervento, ha raccontato aneddoti, ricordi, testimonianze sui benefici effetti delle acque termali, conosciute ed apprezzate in tutto il mondo per le loro particolari proprietà organolettiche.

 

Il Termalismo nel futuro di Castellammare (2)Suor Agnese Scelzo delle suore Alcantarine di Pozzano ha condiviso un ricordo d’infanzia legato alle acque termali rosse, che scaturivano da una sorgente collocata sotto un palazzo a Via Brin, un’acqua freschissima e frizzantina usata per tenere in fresco il cibo nel negozio di famiglia.

Degli usi medicamentosi delle acque termali ha relazionato la dottoressa Rosa De Nicola, Pediatra AslNa3, nel suo interessante intervento ha trattato con grande competenza dell’importanza delle cure idropiniche in pediatria, soprattutto nelle malattie respiratorie, ma anche dell’efficacia delle acque minerali nel trattamento di varie altre patologie, senza incorrere nelle controindicazioni dei farmaci tradizionali.

“Parlando dell’idroterapia termale in età pediatrica, dobbiamo dire che La terapia termale è bistrattata invece è una terapia antica, le acque termali sono farmaci naturali con azione antinfiammatoria, decongestionante, mucolitica, battericida, senza avere le controindicazioni che hanno i farmaci.”

Il Termalismo nel futuro di Castellammare (1)Per l’Ing. Catello Lamberti: “Le Terme non erano solo il luogo dove ci si andava a curare, ma dove si viveva, un luogo promotore di crescita. I primi incontri, le prime avventure per molti di noi sono nati là. È un luogo che vogliamo restituire ai nostri figli e ai nostri nipoti, per questo come Comitato stiamo combattendo.”

“Il parco sul Solaro sarà restituito a breve come parco verde, ma siamo convinti che potremo restituirlo in seguito anche come parco idropinico”.

Quali sono le difficoltà che hanno impedito finora la riapertura degli stabilimenti termali?

Gli impedimenti alla riapertura delle Terme sembrano essere solo di natura burocratica, in quanto le varie acque minerali, monitorate dai chimici dell’Università Federico II di Napoli  sono risultate “in buona salute” e scorrono abbondanti da tutti i bocchetti.

“Le acque  – ha rilevato l’Ing. Lamberti – sono di proprietà regionali che deve concederne l’utilizzo ai Comuni. nel 1929 avevamo ottenuto la concessione perpetua di alcune acque, ma nel 1987 i nostri amministratori dell’epoca hanno deciso di concordare tutte le concessioni in cinquantennali, anche le perpetue!”

Cosa fare per il rilancio del termalismo a Castellammare?

Al Presidente del Comitato Terme di Stabia non manca certo una visione olistica del problema, sintetizzata nel progetto “Le future Terme di Stabia – Sogni e/o proposte” per un rilancio in grande stile.”

Tra le proposte: spa, centri benessere, un impianto di imbottigliamento didattico, laboratori di produzione cosmetici, parchi idropinici, corsi di formazione per i giovani, case dell’acqua, alberghi, ristoranti, sale convegni.

C’è un futuro per il termalismo a Castellammare? Ci auguriamo di sì.

In questa ottimistica visione si inserisce il bel progetto “Le future Terme di Stabia – Sogni e/o proposte” del Comitato Terme di Stabia, uno studio dettagliato e preciso, una strada percorribile per risolvere questo annoso problema, un sogno che potrebbe diventare realtà.


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