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Castellammare di Stabia

Sannino ai giovani: Non smettete mai di sognare. La vita non è fatta di traguardi, ma di continue ripartenze

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n incontro con l’autore entusiasmante al Teatro Karol di Castellammare nell’ambito della rassegna Platealmente – dal libro alla scena di Casa del Contemporaneo a cura di Pierluigi Fiorenza.  A presentare la sua prima opera letteraria “Prima di Abbracciame” il famoso cantautore Andrea Sannino, vincitore di un disco d’oro e di uno platino con questa bella canzone, diventata virale sul Web – finora il suo video ha avuto oltre 75 milioni di visualizzazioni – e interprete di molte altre canzoni di successo.  Sul Palco a dialogare con Andrea Sannino i giornalisti Pierluigi Fiorenza e Maria Pia Nocerino.

 

La sala era gremita dai numerosi fan, di tutte le età, del cantante ma soprattutto dai giovani e giovanissimi studenti di alcune scuole del territorio, accompagnati da docenti e dirigenti scolastici.

 

In sala erano presenti, tra altri, i dirigenti: prof.ssa Elena Cavaliere, D.S.del Liceo Scientifico “Francesco Severi” di Castellammare, la prof.ssa Adriana Miro, D.S. dell’I.I.S. “Antonio Pacinotti” di Scafati, la prof.ssa Alessandra Savarese D.S.dell’I.C. “San Marco-Bonito- Cosenza” di Castellammare e la prof.ssa Fabiola Toricco, D.S.dell’IPSSOA “R.Viviani” di Castellammare.

 

Tra i ragazzi anche il gruppo “Artisti di vicolo cuore 2025” del Progetto Perisomatos, di Castellammare, accompagnati dalla dott.ssa Lourdes Todisco, neuropsicomotricista, e dalla dott.ssa Vichy Varone, professore specializzato.

“Prima di Abbracciame”, Edizioni Mea, è la storia di un ragazzo che tenta la scalata per il successo e che lavora notte e giorno per mantenersi, ma soprattutto è l’invito a non arrendersi, a perseguire con coraggio i propri sogni.

Nel libro Andrea Sannino racconta aneddoti della sua vita fino al 2015, quando è uscita questa canzone, una svolta verso il successo:

“Abbracciame è stata sicuramente una benedizione dal cielo.  Quando nel 2015 l’ho scritta insieme a Mauro Spenillo riuscimmo a racimolare insieme i soldi per fare il disco.  Non mi aspettavo poi tutto quello che è accaduto con questa canzone, diventata virale già prima di quel brutto periodo storico che abbiamo vissuto.”

“Era però un successo locale, napoletano, campano prima del Covid. – ha sottolineato – Quel periodo l’ha trasformato in qualcos’altro: il Covid l’ha “convocata in nazionale”, l’ha fatta diventare una canzone nazional-popolare e il mio orgoglio più grande è il fatto che questo sia avvenuto con una canzone in lingua napoletana.”

Il racconto della sua vita parte dall’infanzia, un’infanzia povera ma felice: il padre era un bidello, la madre una casalinga, in un contesto, Ercolano, difficile in quegli anni per la presenza della criminalità organizzata.

“Gli eroi della mia casa sono i miei genitori, umili nel patrimonio ma ricchissimi nei valori ed è la cosa che mi ha salvato. – ha affermato Andrea Sannino – Quando a scuola assegnavano il tema “Descrivi la tua cameretta”, io non ce l’avevo e inventavo, prendendo spunto da quello che raccontavano i miei compagni di classe.”

L’arte di arrangiarsi per Sannino è un dato di fatto.  Nel libro parla, infatti, dei difficili esordi della sua carriera, quando era costretto a fare lavori precari per mantenersi: piastrellista in un cantiere, garzone per le consegne di latticini, animatore nei villaggi turistici, senza trascurare la sua passione per la musica:

“Quello che dico sempre ai giovani è che per coltivare una passione non bisogna necessariamente avere una base costruita sul potere o sui soldi.  Io ho scoperto di avere questa passione pure nella realtà che vi ho raccontato. “

“Se sognate di diventare direttore d’albergo o medico, non vi dovete mai sentire a disagio se dovrete fare un lavoro umile mentre inseguite un sogno, perché quel lavoro vi insegna più di tante lezioni a scuola.”

Andrea Sannino è un sognatore, uno di quelli che ce l’ha fatta e, nonostante le precarie condizioni economiche della famiglia, è riuscito a realizzare il suo sogno:

“La mia vita è fatta di incontri.  L’incontro fondamentale è stato con Marinella, stiamo insieme da diciotto anni.  Se il successo non arriva subito, una donna si può anche stancare, invece lei mi ha sempre seguito e sognato con me ed è motivo per cui mi sento molto fortunato.”

“Dissento quando dicono: “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”, – ha evidenziato – nel mio caso la mia donna è stata avanti e mi ha trascinato di forza per non farmi abbandonare i miei sogni.  Determinante per la sua carriera è stato poi l’incontro con Lucio Dalla, che nella trasmissione Rai condotta da Antonella Clerici “Il treno dei desideri” ha duettato con lui e dopo la trasmissione lo ha voluto in un concerto.

“Venivo dai villaggi, andai a fare l’animatore in Sicilia dove incontrai Marinella e mi presentai ai provini, vincendo quello con Antonella Clerici e potete immaginare come mi tremavano le gambe quando ho duettato con Lucio Dalla davanti a ventimila persone.”

“Con Dalla siamo rimasti amici e il mio primo album si chiama “Uanema” in suo onore.  Un giorno mi ha invitato qui a Castellammare sul suo yacht.”

Dopo il ricordo dell’incontro con Dalla e dell’attore stabiese Lello Radice, Sannino ha raccontato di altre persone del mondo dello spettacolo o della cultura che stima profondamente.

Mara Venier, che lo ha colpito per la sua spontaneità: “È autentica, ha un’attenzione per la cultura napoletana che molti non hanno”, Maurizio Di Giovanni, che ha scritto la prefazione del libro e a cui sarà sempre riconoscente, Gigi di Fiore, grande scrittore e giornalista.  Il racconto della sua vita e dei suoi incontri è funzionale al messaggio che vuole trasmettere ai giovani: quello di non arrendersi mai:

“La vita non è mai fatta di traguardi, ma di continue ripartenze.  Non fermatevi mai alla prima caduta.  Avere dei sogni vi cambia la vita, la rende migliore.  Pensate a un ragazzo che scende con la pistola e uccide un altro ragazzo, se avesse avuto un sogno si sarebbero salvati la vittima e il carnefice.”

Per questo Sannino gira per le scuole e fa riflettere i giovani sull’importanza del sacrificio, sulla pericolosità dei soldi facili, che fanno fare scelte sbagliate a ragazzi che poi vanno in prigione o sono addirittura uccisi:

“Penso che a nessun ragazzo verrebbe mai in mente di fare una scelta del genere, oppure la fanno semplicemente perché non hanno la capacità di vedere che ci sono altre alternative.  Se non le vedono noi dobbiamo essere ancora più bravi a fargliele vedere.  Ecco perché ho scelto di andare in giro, metterci la faccia e dire a loro che ci sono anche altre possibilità.”

“È talmente bello essere innamorati di una persona, di una passione, di una terra – ha concluso Andrea Sannino – che è questo che ci rende umani, perché altrimenti diventiamo macchine che usano i cellulari guardando a testa in giù, perdendosi gli occhi della persona che ci sta accanto.”


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