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Omicidio ingegnere Napoli: Petrucci si difende, intercettazioni rivelano discrepanze

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L’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola a Napoli scatena una controversia legale, con l’imprenditore Gennaro Petrucci al centro dell’accusa ma afferma che il presunto esecutore agisse autonomamente.

Napoli, omicidio ingegnere ex pentito: Petrucci si difende, accusa il killer

Napoli è sotto i riflettori giudiziari per l’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola, un ex collaboratore di giustizia con legami con i clan locali. Gennaro Petrucci, un imprenditore napoletano attualmente in custodia cautelare, è considerato il presunto mandante di questo omicidio. Tuttavia, la sua difesa sostiene che il presunto esecutore materiale potrebbe aver agito autonomamente, forse spinto da motivazioni personali.

L’avvocato Antonio Bucci, difensore di Petrucci, ha dichiarato di aver presentato prove che il presunto esecutore potesse avere un contenzioso con Petrucci, suggerendo che potrebbe esserci un movente alternativo per l’omicidio. La difesa ha richiesto la sostituzione della custodia carceraria con gli arresti domiciliari, al fine di agevolare ulteriori indagini che potrebbero portare in altre direzioni.

Petrucci affronterà il processo rispettando le decisioni della magistratura, mentre le intercettazioni telefoniche rivelano una discrepanza tra i 20.000 euro menzionati e i soli 6.000 euro presumibilmente pagati al presunto esecutore. La vicenda è ulteriormente complicata dal fatto che il telefono di Petrucci sia stato compromesso da un trojan, sollevando interrogativi sulla veridicità delle prove raccolte.

Il giudice delle indagini preliminari di Napoli è chiamato a decidere sul destino di Petrucci, mentre l’indagine continua a svelare nuovi dettagli su questo intricato caso di omicidio. Napoli, omicidio ingegnere ex pentito: Petrucci si difende, accusa il killer

Napoli è sotto i riflettori giudiziari per l’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola, un ex collaboratore di giustizia con legami con i clan locali. Gennaro Petrucci, un imprenditore napoletano attualmente in custodia cautelare, è considerato il presunto mandante di questo omicidio. Tuttavia, la sua difesa sostiene che il presunto esecutore materiale potrebbe aver agito autonomamente, forse spinto da motivazioni personali.

L’avvocato Antonio Bucci, difensore di Petrucci, ha dichiarato di aver presentato prove che il presunto esecutore potesse avere un contenzioso con Petrucci, suggerendo che potrebbe esserci un movente alternativo per l’omicidio. La difesa ha richiesto la sostituzione della custodia carceraria con gli arresti domiciliari, al fine di agevolare ulteriori indagini che potrebbero portare in altre direzioni.

Petrucci affronterà il processo rispettando le decisioni della magistratura, mentre le intercettazioni telefoniche rivelano una discrepanza tra i 20.000 euro menzionati e i soli 6.000 euro presumibilmente pagati al presunto esecutore. La vicenda è ulteriormente complicata dal fatto che il telefono di Petrucci sia stato compromesso da un trojan, sollevando interrogativi sulla veridicità delle prove raccolte.

Il giudice delle indagini preliminari di Napoli è chiamato a decidere sul destino di Petrucci, mentre l’indagine continua a svelare nuovi dettagli su questo intricato caso di omicidio.


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