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Castellammare di Stabia

Nostalgia e Passione: Coppola Presenta il Suo Nuovo Libro “Capitani Per Sempre” al Circolo Velico Stabia

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ella splendida location del Circolo Velico di Castellammare di Stabia, il noto giornalista Gianfranco Coppola ha presentato il suo libro “Capitani per sempre – storie e leggende di campioni con la fascia dal Napoli ai grandi club del calcio italiano”, che segue il precedente “Campioni per sempre”.La serata, promossa da Alfonso Giarletta dell’Associazione Meridiani, è stata un’occasione unica per discutere dei temi più caldi del panorama calcistico e per rendere omaggio a chi ha fatto la storia di questo sport.

Ad affiancare l’autore del testo, la storica firma della “Gazzetta dello Sport” Gaetano Imparato, il presidente della Juve Stabia Andrea Langella, il sindaco stabiese Luigi Vicinanza, lo storico capitano delle Vespe Roberto Amodio ed il tecnico Luigi De Canio.

Gianfranco Coppola descrive così la sua opera:

“Non è un semplice libro sul calcio.Nasce dalla mia amicizia con Antonio Juliano, storico capitano del Napoli e ripercorre il calcio di un tempo e, tramite il calcio, l’Italia di un tempo. È un testo che vede la partecipazione attiva di tante firme d’autore del giornalismo sportivo (Matteo Marani, Paolo Condò, Antonio Corbo, Sandro Sabatini tra gli altri)”.

Gli dà manforte il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, giornalista prima di dedicarsi alla cosa pubblica:

“Gianfranco è un amico oltre che un eccellente giornalista, lo è da sempre.

La sua opera approfondisce la correlazione tra sport e vita: nello sport, come nella vita, si cade per poi rialzarsi.C’è un velo di nostalgia che pervade il libro che non può che far emozionare chi lo legge”.

Profondo anche l’intervento di Andrea Langella, presidente del club stabiese:

“Il calcio moderno è decisamente diverso da quello di un tempo, che guardiamo tutti noi con nostalgia, descritto nel libro di Gianfranco Coppola.

Già nelle proprietà dei club si notano queste differenze: un tempo c’era il presidente o il patron, adesso in ogni club ci sono fondi di investimento, gruppi dirigenziali di provenienza diversa ecc.La dimensione delle società di un tempo, o delle piccole società come la nostra, è molto più umana, immediata e naturale. È anche questo contesto che permetterà, speriamo, la nascita di nuovi capitani, che abbiano la stoffa di quelli descritti nel libro”.

Dal carattere fortemente stabiese l’analisi fatta da Gaetano Imparato:

“Ci sono tanti capitani a cui sono legato ma quello che più porto nel cuore è Roberto Amodio, che è qui con noi.

Siamo cresciuti insieme ed è rimasto per tutta la sua carriera il ragazzo educato, serio e silenzioso che era da adolescente.Altri capitani legati alla Juve Stabia che ricordo con tanto piacere sono Giovanni Schettino e Salvatore Di Somma.

Inoltre, da corrispondente per anni sulla Roma della Gazzetta dello Sport, mi fa piacere aver “accompagnato” la crescita di Francesco Totti, dagli esordi all’esplosione a campione, accompagnato dalla mamma Fiorella, dal papà silenzioso, ma che parlava con gli occhi, e dal fratello, pure forte palla al piede ma senza intraprendere la carriera calcistica”.

Capitano presente all’evento, Roberto Amodio, una carriera con la fascia al braccio:

“Ho avuto presidenti di grande carattere, Fiore, Sibilli, Ferlaino.Era spesso non facile relazionarsi con queste figure apicali nelle società.

Poi gli spogliatoi erano composti da 15/16 compagni, oggi invece vero squadre di 30 elementi.So che per tanti qui a Castellammare sono identificato come capitano ma il mio capitano è Gaetano Musella, scomparso troppo presto.

Fu lui a spingere con la Juve Stabia per la mia venuta a Castellammare e dopo il suo addio ho ereditato la sua fascia da capitano.La figura del capitano aveva compiti importanti anche fuori dal campo: doveva occuparsi anche dei rapporti con il presidente, essere portavoce della squadra e spesso mediare”.

Ha vissuto entrambe le epoche, la passata e l’attuale, il tecnico Luigi De Canio:

“Quello di un tempo era un calcio diverso ma non dobbiamo demonizzare quello attuale.

Noto che i calciatori moderni vivono molto proiettati nella dimensione social o telematica, anche durante i ritiri.Si è perso l’elemento umano, il fare gruppo, ciò che spesso portava una squadra a diventare tale.

Il calcio in generale, diventando più trasversale, ha richiesto molte più figure anche a livello dirigenziale e tecnico, differenziandolo da quello di anni fa.Un tempo, ad esempio, un allenatore guardava in continuazione le gare degli avversari di turno; oggi c’è in ogni staff una figura apposita che ha questo compito e che aiuta il tecnico”.

Una kermesse piacevole ed interessante che ha fatto quindi da contorno alla presentazione del libro “Capitani per sempre ” di Gianfranco Coppola.Un autore ed un testo da non perdere.

L’intero incasso del libro sarà devoluto in beneficenza alla Fondazione in Nome della Vita Onlus e di Casa di Tonia, voluti dall’Arcivescovo emerito di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe.

Se volete acquistare il libro lo potete fare su tutte le piattaforme di vendita online (come Amazon, Hoepli.it, ecc.) oppure potete inviare un’email a: info@levarieweb.it

Alla fine della serata il presidente del Circolo Velico Stabia Giuseppe Esposito assistito dal proprio ufficio stampa composto da Gianluca Apicella e Dionisia Pizzo ha consegnato una targa celebrativa al presidente Andrea Langella.


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