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a famiglia Imperatrice di Napoli rischia lo sfratto per una presunta truffa immobiliare.Una vicenda drammatica e complessa che coinvolge anche un ex dipendente dell’Ente morale Suor Orsola Benincasa.
La storia della famiglia Imperatrice che, a Napoli, rischia sfratto per presunta truffa immobiliare
La famiglia Imperatrice, composta da Umberto, sua moglie e i loro tre figli minorenni, si trova in una situazione disperata.
Giovedì 11 luglio 2024 rischiano di essere sfrattati dall’appartamento in cui vivono in via Nicotera 90, a Napoli.Questa storia non rappresenta solo un caso di sfratto, ma cela una presunta truffa immobiliare che ha gettato nell’incubo questa famiglia.
Nel 2022, la famiglia Imperatrice viveva in un’altra abitazione, da cui sono stati sfrattati a causa della pericolosità dell’edificio.In quel periodo, la moglie di Umberto era incinta di otto mesi del loro figlio più piccolo.
Disperati, erano alla ricerca di una nuova casa.Grazie a un gesto di cortesia da parte del fratello di Umberto, che riparò gratuitamente un cellulare, fecero la conoscenza di una persona che si presentò come dipendente dell’Ente morale Suor Orsola Benincasa, ente proprietario di numerosi immobili a Napoli.
Questa persona promise di trovare un’abitazione adeguata per la famiglia e, dopo un certo periodo, li condusse a visitare l’appartamento in via Nicotera, a Montedidio.Durante questo tempo, Umberto mantenne una corrispondenza assidua con il soggetto, che gli si rivolse con appellativi affettuosi, instaurando un rapporto di fiducia.
La presunta truffa
Il soggetto in questione richiese 500 euro per la consegna delle chiavi dell’appartamento e altri 200 euro per la firma di un pre-contratto, che Umberto firmò nel presunto ufficio del Suor Orsola.
La casa si trovava in condizioni disastrose, con muri sfondati e infestata da animali.Nonostante ciò, la famiglia decise di ristrutturare l’appartamento a proprie spese, investendo 25mila euro, grazie a un mutuo.
Dopo essere entrati nell’appartamento a luglio 2022, i dubbi iniziarono a sorgere quando il padre di Umberto firmò un pre-contratto per un’altra casa, che risultò inesistente.La famiglia Imperatrice scoprì poi che i pre-contratti erano stati siglati con timbri falsi dell’Ente morale Suor Orsola Benincasa.
Lo sfratto
Le preoccupazioni della famiglia si concretizzarono quando un ufficiale giudiziario si presentò per informarli della denuncia per occupazione abusiva e per aver sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione.
Umberto e il padre denunciarono i due soggetti alla polizia per truffa, in attesa che la giustizia facesse il suo corso.Nel frattempo, Umberto, che soffre di una grave patologia tumorale, chiese solo un po’ di tempo per trovare una sistemazione alternativa per la sua famiglia.
Il coinvolgimento del Comitato per il Diritto all’Abitare
Il Comitato per il Diritto all’Abitare ha seguito con attenzione il caso della famiglia Imperatrice.
Bianca Verde, membro del Comitato, ha espresso la speranza che l’Ente morale Suor Orsola Benincasa possa mostrare clemenza nei confronti di questa famiglia, evitando che finiscano in mezzo a una strada.
La posizione dell’Ente morale Suor Orsola Benincasa
NapoliToday ha contattato l’Ente morale Suor Orsola Benincasa per avere chiarimenti sulla situazione.Il presidente dell’Ente, Lucio D’Alessandro, ha precisato che l’Università Suor Orsola Benincasa e l’Ente morale sono entità distinte.
Ha confermato che c’è un procedimento giudiziario in corso per occupazione abusiva, ma ha negato di conoscere i dettagli sulla famiglia Imperatrice e sulle presunte truffe.D’Alessandro ha inoltre riconosciuto che uno degli accusati era un ex dipendente dell’Ente, licenziato per comportamenti scorretti, ma non ha potuto confermare se tra questi comportamenti vi fossero anche le truffe denunciate dalla famiglia Imperatrice.
Conclusione
La vicenda della famiglia Imperatrice è complessa e dolorosa, intrecciata con presunte truffe e un imminente sfratto.
In attesa che la giustizia faccia il suo corso, la famiglia spera nella clemenza dell’Ente morale Suor Orsola Benincasa e nell’assistenza delle autorità competenti.Il loro caso mette in luce le difficoltà e le insidie del mercato immobiliare napoletano, in cui molte famiglie lottano quotidianamente per ottenere una casa sicura e dignitosa.
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