ArcheoclubAl teatro Supercinema di Castellammare intensa e brillante interpretazione di Rino Di Martino, che ha fatto rivivere sulla scena uno dei maggiori studiosi dell’antichità, Plinio Il Vecchio.L’evento è stato organizzato dall’Archeoclub aps Stabiae con il patrocinio della Fondazione Alessandro Volta di Como, in occasione del bimillenario dalla nascita del grande naturalista, scrittore, e filosofo dell’antichità, nato a Como nell’anno 23 e morto a Stabia nel 79 d.C.
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ue millenni dall’immane tragedia che distrusse Ercolano, Pompei, Stabia e Oplontis, seppellite sotto metri di pomici e fango e riportate alla luce a partire dal XVIII secolo.Con esse sono riemerse preziosissime testimonianze del passato, della vita quotidiana, degli usi e le abitudini dei loro antichi abitanti.
E gli scavi ancora continuano, con sempre nuove e affascianti scoperte.Una specie di capsula del tempo, che ci riporta indietro nell’Antica Roma, per ricordarci come eravamo, cosa è cambiato e cosa invece è rimasto ancora uguale.
Un invito a guardare al passato per progettare il futuro.
“L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio” è uno spettacolo ricco di suggestioni visive e sonore, che ha coinvolto ed emozionato il folto pubblico convenuto, grazie all’alchimia tra recitazione, musica, luci, coreografie.Quali erano i pensieri e le emozioni di Gaius Plinius Secundus nelle ultime ore della sua vita?
Cosa lo spinse verso il suo drammatico destino?la sete di conoscenza, la curiosità o il suo filantropismo?
Gli autori, Diego Sommaripa e Noemi Giulia Fabiano, cercano di dare una risposta a queste domande con un testo nuovo, originale, coinvolgente.Diego Sommaripa, anche regista della rappresentazione, definisce Plinio “un personaggio titanico” per cui non sarebbe bastata una serie televisiva.
Sul palco questo personaggio straordinario, uno studioso dal grande spessore culturale, emerge in tutta la sua statura morale grazie alla forza espressiva di un bravissimo interprete del nostro tempo, Rino Di Martino.Rino Di Martino ci svela i pensieri, le divagazioni, le riflessioni di Plinio sui più svariati temi: la vita, il rapporto tra l’uomo e la natura, l’amore, lo scorrere del tempo, la sete di conoscenza, la curiosità.
A prevalere nella mente del personaggio è la sete di conoscenza che lo spinge all’osservazione, allo studio, alla scrittura e che si esterna nella frase ricorrente: “Fogli, fogli, adorati figli miei!”.Altro leitmotiv in Plinius è l’importanza della curiosità: “La curiosità ti servirà per la tua libertà”, ma il flusso di coscienza spazia dal sogno premonitore sulla fine ormai imminente, alle tappe più significative della sua vita, al rapporto col nipote Plinio il Giovane.
Ricordi, emozioni e impressioni che attraversano la mente del personaggio, mentre sullo sfondo c’è la natura che si risveglia, quella natura che Plinio ha tanto amato, catalogato, descritto.E, negli ultimi concitati momenti, la descrizione dell’infausto fenomeno naturale: la colonna di fumo, le case che crollano, la fuga, la puzza di zolfo, la natura che erompe e che lo stringe in un ultimo mortale abbraccio.
L’eruzione sembra sia avvenuta una domenica d’autunno, probabilmente il 24 ottobre del 79 d.C.E proprio qui, a pochi passi dal luogo del tragico evento, ieri sera 24 ottobre gli Stabiesi ne hanno onorato la memoria con questa splendida rappresentazione al Teatro Supercinema.
Sul palco con Rino Di Martino la bravissima danzatrice Elisa Carta Carosi con le coreografie di Aurelio Gatti.I costumi sono di Fabiana Amato e le musiche di Marco Schiavoni.
La scenografia è stata realizzata dall’Accademia Belle Arti Napoli.
“Gaius Plinius Secundus, l’ultimo viaggio di Plinio il vecchio”, uno spettacolo da non perdere.
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