Camorra: Scanzano è l’interporto della criminalità organizzata

Il clan D’Alessandro ha stretto e consolidato negli anni diverse alleanze, allargando i propri contatti in Germania. Scanzano è l’interporto della criminalità organizzata

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Cronaca: Il clan D’Alessandro ha stretto e consolidato negli anni diverse alleanze, allargando i propri contatti in Germania. Scanzano è l’interporto della criminalità organizzata.

Camorra: Scanzano è l’interporto della criminalità organizzata

“Il clan D’Alessandro, nonostante l’azione di contrasto delle forze di polizia e i numerosi arresti, rimane il sodalizio più forte e meglio organizzato della provincia di Napoli.

Forte del proprio spessore criminale la consorteria manterrebbe proficui rapporti con la criminalità organizzata siciliana, pugliese e calabrese ed estende proiezioni anche all’estero, in particolare in Germania.”

Questo è uno dei passaggi della relazione della DIA del primo semestre del 2021.

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Un affermazione che trova conferma nelle inchieste degli ultimi anni condotte dal PM Cimmarotta, e dalle ultime indagini delle autorità giudiziarie che stanno ricostruendo le allenze della cosca stabiese con quelle delle altre regioni del sud Italia.

Ma procediamo con ordine.

LA RETE LOCALE DEL TRAFFICO DI DROGA….

I D’Alessandro, grazie alla propria potenza militare è riuscita ad imporsi negli anni come uno dei clan leader del traffico di stupefacenti nella zona sud della provincia di Napoli.

Da Scanzano è stata creata e messa a punto una macchina perfetta, che senza troppi intoppi riesce a produrre e distribuire la droga ai canali locali.

Tutto ciò grazie anche ad una fitta rete tessuta negli anni di alleanze locali, in particolare a Gragnano, con il clan Afeltra-Di Martino, e a Castellammare, con i clan satelliti, Vitale al Centro Antico, e Imparato del rione Savorito.

Proprio questa mattina I Carabinieri di Gragnano hanno sequestrato quantità ingenti di marijuana, cocaina e armi da guerra per il valore complessivo di 1 milione di euro, nella zona di Gragnano e Comuni limitrofi (clicca e leggi l’articolo)

Tutte le piazze di spaccio della zona devono rifornirsi e pagare una tassa al clan di Scanzano.

Chi si oppone fa i conti con i vertici della cupola.

LE ALLEANZE CALABRESI E SICILIANE…

Un’Autoritas criminale che ha permesso ai D’Alessandro di avere una certa considerazione e peso politico tra la mala organizzata meridionale per quel che concerne la gestione del traffico di sostanze stupefacenti.

In questi ultimi mesi si sta ricostruendo quello che è un filo rosso che collega la cosca di Scanzano con sodalizi calabresi, siciliani e anche, in parte minoritaria, con alcune organizzazioni malavitose della Sacra Corona unita Pugliese.

Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli negli anni si sarebbe creata una vera e proprio holding della droga tra alcune delle organizzazioni più potenti del sud Italia.

Se da Castellammare partono i carichi di Marijuana provenienti dai Monti Lattari, ribattezzati ormai dalla magistratura “la Jamaica del sud”, dalla Calabria e dalla Sicilia arriverebbero i carichi di cocaina ed eroina.

Legami che già hanno trovato un riscontro nelle inchieste Domino e Domino Bis.

Tra le migliaia di pagine dei verbali e dei documenti scritti dagli 007 salta all’occhio il sospetto, più che fondato, di un patto siglato dai D’Alessandro con la ‘ndrina dei Pesce – Bellocco, con base a Rosarno (provincia di Reggio Calabria), che detta legge nella piana di Gioia Tauro.

Una rete d’affari che, secondo l’Antimafia, fa leva proprio sulla compravendita di cocaina e marijuana, prodotta sulle montagne del Faito e molto richiesta sul mercato illecito calabrese.

Ma negli atti della Dda si parla chiaramente di “proficui rapporti” anche con alcuni clan di Cosa Nostra (soprattutto in provincia di Catania) e con la Sacra Corona Unita pugliese.

IN GERMANIA…

I contatti dei D’Alessandro si sarebbero estesi anche in Germania.

Secondo gli inquirenti, i D’Alessandro avevano stretto un patto in Sicilia con il clan Santapaola.

In particolare, emissari di Scanzano avrebbero “appaltato” alcune forniture di cocaina per conto della mafia della Sicilia orientale.

Grazie a questa cooperativa del crimine, gli introiti del traffico di droga, come racconta il super pentito Valentino Marrazzo, gonfiano di 6 milioni di euro all’anno le casse di Scanzano.

C’è da precisare che questa cifra riguarda solamente i guadagni provenienti dalle piazze di spaccio nel territorio della città di Castellammare. Clicca qui e leggi l’articolo.

Un entrata economica esorbitante e che ha portato i D’Alessandro a scalare i vertici del crimine organizzato europeo e a diventare uno dei clan più importanti e temuti in Italia.

A cura di De Feo Michele

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