ARPAC Esiti dei controlli su acque balneazione di Stabia e Campania

Con i prelievi dei primi di maggio Arpac ha completato i controlli "prestagionali" per valutare la salubrità delle 328 acque adibite alla balneazione

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Con i prelievi dei primi di maggio Arpac ha completato i controlli cosiddetti “prestagionali” previsti dalla normativa, da eseguire prima dell’apertura della stagione balneare per valutare la salubrità delle 328 acque adibite alla balneazione in Campania e garantire ai bagnanti la fruizione di spiagge senza rischi per la salute derivanti da eventuali contaminazioni di tipo fecale.

ARPAC svolge attività in materia di acque marino-costiere, esercitando le principali competenze attraverso l’U.O. Mare incardinata nella Direzione Tecnica, nonché le Aree Territoriali dei Dipartimenti Provinciali.

ARPAC CAMPANIA, stato delle acque di balneazione sulla costa stabiese

Valori eccedenti i limiti di legge sono stati rilevati nei punti di “Studio”, fissati laddove si prevede un maggior rischio di contaminazione.

I siti balneabili risultano, anche per quest’anno:

ARPAC CAMPANIA, balneazione area stabiese

 

 

Una new entry, come si nota, è l’ “Ex cartiera” di Castellammare di Stabia dove, quest’anno, l’acqua ha raggiunto lo status di qualità “sufficiente” in base all’ultima classificazione regionale.

Resta non balneabile la fascia del lungomare che risente ancora di quanto trasportate in mare dal Fiume Sarno che sfocia proprio ai confini delle acque stabiesi.

Penisola Sorrentina: Arpac sconsiglia di fare il bagno a Marina Grande di Sorrento e al Parco Lamaro di Piano.

Continuano i controlli nelle acque della Penisola Sorrentina. E ci sono nuove cattive notizie.

Questa volta l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania mette in luce le problematiche per due litorali: Marina Grande a Sorrento e Parco Lamaro nel Golfo di Salerno per Piano di Sorrento.

Per quanto riguarda il borgo marinaro di Sorrento, dove sventola la Bandiera Blu, sono emerse criticità durante i test sui campioni prelevati mercoledì scorso.

Due le prove condotte da tecnici.

La prima non ha mostrato alcun superamento nei parametri. Poi, dopo una decina di minuti, nel mare sono apparse dense chiazze di schiuma marrone e mucillagini dello stesso colore.

È stato quindi eseguito un campionamento di emergenza che ha confermato la presenza di batteri fecali.

In particolare l’E coli, (escherichia coli), è balzato a 2.005 unità per 100 millilitri di acqua rispetto al massimo tollerato di 200, e anche gli enterococchi intestinali hanno raggiunto 2.005 a fronte di un limite di 500.

Situazione simile al Parco Lamaro di Piano di Sorrento.

I primi esami sono stati effettuati lunedì 16 maggio e non presentavano problemi.

Due giorni dopo, anche qui, un controllo d’urgenza per la presenza di schiuma densa con striature marroni nel mare, ha portato a un altro test che mostra enterococchi intestinali a quota 1.184. L’Escherichia coli, invece, era ancora normale.

A seguito di tali risultati, Arpac sconsiglia il bagno in questi due luoghi.

Al consiglio dell’Arpac non dovrebbero seguir divieti ai bagni imposti dai sindaci, almeno fino a quando non sarà fatta una controanalisi.

Nel resto della penisola sorrentina, invece, tutto è ancora OK.

ARPAC CAMPANIA, stato delle acque di balneazione su tutte le coste campane

La pubblicazione dei dati sullo stato delle acque di balneazione risponde all’esigenza di fornire in tempi rapidi alle istituzioni e all’utenza i dati sulla qualità del mare che emergono dall’attività di monitoraggio condotta dall’ARPAC in ogni stagione balneare.

Il programma di sorveglianza sulla qualità delle acque di balneazione rientra tra i compiti istituzionali dell’ARPAC affidati dalla Regione Campania con Legge n. 10/98 istitutiva dell’Ente.

Tale programma è svolto secondo le disposizioni in materia di monitoraggio, classificazione, gestione della qualità delle acque destinate alla balneazione e informazione al pubblico previste dal d.lgs. 116/08 e seguendo i criteri fissati dal decreto ministeriale 30 marzo 2010 e modificato dal D.M. 19 aprile 2018.

La balneabilità delle zone costiere per la stagione balneare 2022 è stata definita ai sensi della norma con la delibera regionale n. 151 del 30.03.2022  (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 35 del 04/04/2022 ),sulla base dei controlli eseguiti da ARPAC dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari (2018-2019-2020-2021).

Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare, espresso in delibera, deriva dall’analisi statistica degli ultimi quattro anni di monitoraggio in base agli esiti analitici di due parametri batteriologici:

Escherichia coli ed Enterococchi intestinali ritenuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità indicatori specifici di contaminazione fecale.

Le acque di balneazione sono classificate secondo le classi di qualità previste dalla norma: Scarsa, Sufficiente, Buona, Eccellente e riportate in forma tabellare negli allegati della suddetta delibera regionale.

Le acque “non balneabili”, ad inizio stagione balneare, sono quelle che risultano di qualità “scarsa”.

Per ciascuna acqua di balneazione classificata «SCARSA», ai sensi del D. lgs. 116/08, le Amministrazioni comunali dovranno adottare, ad apertura della stagione balneare, le seguenti misure:

  • adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento;
  • individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo «sufficiente»;
  • adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento;
  • garantire l’informazione al pubblico.

Nella categoria acque “Nuova classificazione” rientrano le acque riammesse alla balneazione negli scorsi anni in seguito al verificarsi delle condizioni di legge.

Tali acque saranno classificate al raggiungimento del set di dati minimo necessario all’attribuzione della classe di qualità comprendente almeno 16 campioni (d.lgs. 116/08 art.7, c.4, 5).

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Cristina Adriana Botis / ìRedazione Campania

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