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Castellammare di Stabia

Archeoclub d’Italia aps Stabiae: A Castellammare, un geosito per chi ama la storia, la natura e la geologia

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Castellammare di Stabia è una città che non smette mai di sorprenderci per le sue bellezze naturalistiche e storiche.Dopo il ritrovamento delle grotte carsiche nella zona collinare della città, altre importanti scoperte sono state effettuate dal gruppo di esploratori dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae.

Il lavoro di esplorazione dei soci della sede stabiese dell’importante associazione mira alla conoscenza del territorio, laddove le fonti scritte scarseggiano.

PRIVATI: UN PEZZO DI CITTÀ DOVE STORIA E NATURA SI FONDONO

Dall’esplorazione della frazione di Privati e dallo studio di antichi testi è stato ricostruito un altro tassello dell’antica storia della città quasi del tutto dimenticato.

“Nella frazione di Privati potrebbero esserci gli insediamenti più antichi della Città, ne è testimonianza la presenza del Tempio di Atena.” – ha sottolineato Massimo Santaniello, Presidente dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae.

IL TEMPIO DI ATENA

“Le colonne dell’antico tempio sono ancora oggi visibili all’esterno della chiesa di Sant’Eustachio, ma anche all’interno ci sono frammenti di marmo e capitelli raccolti nel corso dei secoli nei pressi della chiesa.”

“In tutta la zona collinare – ha spiegato – sono ancora visibili tratti di arcate di antichi acquedotti.”

IL PONTE DI FONNALE CALCARELLA

Altro elemento di rilevante interesse storico nella frazione di Privati, è il Ponte di Fonnale Calcarella, ha evidenziato Massimo Santaniello:

“Il toponimo indica il punto più basso per congiungere le due sponde della valle, infatti, l’altezza del ponte dal letto del torrente è di circa 7 m, contro i circa 40 m di altezza dell’intera valle.”

“Dal ponte hanno origine due stradine o, meglio, due sentieri, di cui uno in direzione Pimonte e l’altro verso via Vena della Fossa.”

“Esso è pavimentato con selciato in pietra calcarea, così come tutta la struttura portante, una campata di circa 6 m.con arco a tutto sesto poggiante su piedritti.”

“Da notare la forma a schiena d’asino, anche questo è un dettaglio importante – ha sottolineato.

Secondo il Presidente dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae “Il ponte potrebbe essere molto antico, perché questa zona è stata interessata solo marginalmente dall’eruzione pliniana.”

“Le colonne in granito del tempio di Atena, oggi esposte nel giardino della chiesa di Sant’Eustachio, infatti, vennero ritrovate in superficie.”

Altre importantissime testimonianze storiche sono emerse dalle nebbie del passato, nella Valle del Rio Calcarella, sempre nella frazione di Privati.

IL RIO CALCARELLA

“Il Rio Calcarella a Castellammare di Stabia può diventare un geosito. – ha spiegato Massimo Santaniello:

“La Valle del Rio Calcarella nell’antichità era denominata “Valle dello spirito infuocato” e il toponimo potrebbe essere legato alla presenza dei Sanniti.

LA NECROPOLI SANNITA

“Proprio nell’area collinare della frazione di Privati, infatti, è stata rinvenuta una necropoli sannita, i cui reperti sono esposti nel Museo Archeologico di Stabia.”

Da un punto di vista naturalistico e geologico, le scoperte effettuate sulla collina di Castellammare di Stabia sono altrettanto importanti, secondo il Presidente della sede stabiese dell’Archeoclub.

LE GROTTE CARSICHE

“Il Rio Calcarella è alimentato da una sorgente proveniente dal Monte Faito e la quantità di acqua che sgorga dal Monte Aureo verso il vallone ha generato un sistema di grotte carsiche.”

“Tra esse spicca la Grotta del Rio Calcarella – riscoperta e censita recentemente grazie all’attività dei soci dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae – ricca di stalattiti e stalagmiti.”

LE CASCATE

“Il ruscello è attivo tutto l’anno e presenta delle piccole cascate, di cui una con un salto di circa 10 m, proprio nei pressi della grotta del rio Calcarella. “

“Lungo il ruscello vive la Rana Italica, una specie autoctona che in altri luoghi d’Italia sta scomparendo a causa dell’antropizzazione “

“Istituire un geosito – rileva Massimo Santaniello – servirà a preservare le grotte e le specie viventi, le quali hanno trovato l’habitat all’interno della valle.”

“Bisognerà ripristinare l’antico sentiero crollato a seguito di una frana o realizzare un nuovo percorso.”

Per il Presidente dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae “la frazione di Privati può diventare una nuova meta turistica di qualità, destinata a chi ama la storia, la natura e la geologia.”

“Appena ci saranno le condizioni – ha concluso Massimo Santaniello – ne parleremo con l’Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia per valorizzare un pezzo di città dove la storia e la natura si fondono.”

La città si arricchisce di nuove scoperte.Intanto la ricerca degli esploratori dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae continua.


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