Marina di Stabia e urbanistica: nella proposta di ordine del giorno del consiglio comunale presentata si ribadisce con chiarezza qual è la vocazione dell’area: una riconversione in chiave turistica e si cambia il volto di Castellammare,
Doverosa premessa prima di lasciarvi la Comunicato dell’Amministrazione Comunale:
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iò che URTICA, in questo come in tanti altri comunicati (e tanto per… chiarisco NON SOLO di questa amministrazione ma dei politici (e politicanti) in genere è che, nel loro esprimersi e nel loro proporsi ai cittadini, sono soliti usare in maniera errata la nostra bella lingua per cui, spesso (sempre direi), si usa un verbo che lascia intendere che sia cosa già fatta e da godere mentre invece così non è.
È SEMPRE un uso errato di un verbo al presente ad “urticare”!
In questo caso è l’uso del “Recuperato il tempo perduto” (SIC!) usato nel titolo del comunicato, mentre invece, andando a leggere, si sta PARLANDO (nemmeno già lavorando) di un qualcosa di ideale che si intenderebbe fare e che magari si farà. In Futuro.
Ma nel FUTURO di Stabia ci sono state già innumerevoli cose propagandate con termini che illudevano (alludendo) a cose già fatte.
Ne facciamo un piccolo breve elenco tanto per fare esercizio di memoria?
Recupero di una delle perle della Città: le Terme che, tanto per non farci mancare niente e perché le cose facili non ci piacciono (ma più probabilmente per far fare cassa ai soliti amici degli amici), sono addirittura due
Recupero e definitiva sistemazione del Polmone Economico della Città nonché locazione ed azienda storica tant’è che fu il primo cantiere navale d’Italia , già Regio Arsenale, oggi Fincantieri, madre di tanti valorosi ed egregi natanti come Il mitico Vespucci, varato nel 1931,. ma anche, ancor prima, e siamo nel periodo che risale dal 1841 al 1846, le prime Pirocorvette Archimede, Carlo III, Ercole e Sannita fino ad arrivare, con un’attività di quasi due secoli, al Trieste, Nave d’assalto anfibio della Marina Militare, il Trieste, varata il 25 Maggio 2019.
Questi alcuni esempi gloriosi da sempre nelle spettanze della capacità navale della Città che purtroppo, da anni ormai, ha dovuto imparare una più moderna espressione di farsi valere: una continua lotta fatta di sit-in (l’ultimo proprio di oggi) che sempre raccolgono tante promesse che tranquillizzano chi vuole essere e sentirsi tranquillizzato, anche se si sa già che così non è ne sarà.
Il tutto sarà valido fino al prossimi sit-in che, come quello odierno , riceverà anche il sostegno dell’amministrazione comunale. Il tutto a parole ma si sa, verba volant, i cantieri e l’emergenza che li divora da anni restano.
Sanificazione della spiaggia e delle acque del lungomare stabiese (sempre date per cose fatte o che a breve sarebbero state fatte ed invece….)
E questi sono solo TRE “piccoli” e brevi esempi delle piaghe che affliggono quella che fu e dovrebbe essere la Regina delle Acque, Perla del Golfo e città da sempre madre di tante navi di gran prestigio e valore, anche storico.
Ciò “doverosamente” premesso, ecco a voi l’ennesimo proclama declamato, nel titolo, come “già fatto” e rientrante invece nelle cose da fare e delle quali si parla da anni, decenni, e sempre anche proprio nello specifico di questo comunicato.
Ma tant’è! Nostro dovere e darvene nota e poi, hai visto mai: fusse che fusse la vorta bbona
Eccovi il comunicato:
Uno straordinario lavoro portato avanti dal competente Assessorato unitamente al Settore Urbanistica, con il prezioso supporto delle associazioni, ed in particolare con quella dell’amministrazione condivisa, di concerto con Regione Campania, Città Metropolitana e tutti gli Enti preposti
Marina di Stabia: tre anni di programmazione urbanistica per cambiare il volto di Castellammare di Stabia dopo dieci anni di vuoto su questa materia. Una grande opportunità di confronto tra le forze politiche per la riqualificazione di quelle volumetrie: parliamo di una immensa rigenerazione urbana. Nel documento che sarà presentato come proposta di ordine del giorno in consiglio comunale si ribadisce con chiarezza qual è la vocazione dell’area.
Una posizione, peraltro, già espressa nel Documento di Orientamento Strategico (Dos), nelle linee guida e nel preliminare del Piano Urbanistico Comunale (Puc) adottato. Uno straordinario lavoro portato avanti dal competente Assessorato unitamente al Settore Urbanistica, con il prezioso supporto delle associazioni, ed in particolare con quella dell’amministrazione condivisa, di concerto con Regione Campania, Città Metropolitana e tutti gli Enti preposti.
Il tema dell’urbanistica ha spaventato tante amministrazioni comunali e per questo motivo la città di Castellammare si è trovata a lungo in forte ritardo sullo sviluppo. Basti pensare che il Puc doveva essere approvato entro dicembre 2017, ed anche per il Programma Integrato Città Sostenibile (Pics) del 2014-2020 siamo stati costretti a recuperare il tempo perduto, 4 anni in cui nulla prima era stato neppure abbozzato o pianificato.
“Questi anni – ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino – ci sono serviti a recuperare terreno e a dare una lettura coerente e organica all’intero territorio, come evidenzia la consequenzialità di tutti gli atti prodotti. La programmazione, la pianificazione, anche delle opere pubbliche, non si inventano. Abbiamo vissuto i guasti di un’urbanistica emergenziale, straordinaria, frammentaria e discontinua. Siamo usciti da fasi caotiche e discrezionali riconducendo la pianificazione e la disciplina urbanistica nell’ordinarietà”.
Una riconversione di volumetrie, quelle di Marina di Stabia, che andrà in linea con la vocazione già espressa per quell’area dalle nostre linee di programmazione. Una riconversione in chiave turistica. Una riconversione strutturale e funzionale alla mission del Marina. Dopo l’epoca delle tante, troppe parole, adesso stiamo tracciando una linea precisa: ogni forza politica presente in consiglio comunale può portare un contributo. Siamo giorno e notte al lavoro per il presente e per il futuro della città di Castellammare di Stabia.
Marina di Stabia e urbanistica: recuperato il tempo perduto / Stanislao Barretta / Redazione Campania