La Lega B ribadisce la sua contrarietà alle seconde squadre durante il Consiglio Federale

LEGGI ANCHE

Nel corso del Consiglio Federale tenutosi il 27 giugno 2024, la Lega B ha ribadito la sua posizione di netta contrarietà all’introduzione delle seconde squadre nei campionati professionistici italiani.

La Lega, guidata dal presidente Mauro Balata, ha espresso diverse perplessità sul progetto, evidenziando alcuni punti chiave:

Svantaggio competitivo: Le seconde squadre, godendo del supporto economico e infrastrutturale delle società madri, potrebbero creare un disequilibrio competitivo a favore delle grandi squadre, penalizzando le piccole realtà.

Su questo secondo punto, sulle dinamiche cioè di alterazione dell’equilibrio competitivo, il presidente Gravina ha comunicato che la Federazione chiederà un approfondimento alla Corte federale.

Danno al sistema piramidale: L’inserimento delle seconde squadre rischierebbe di danneggiare il sistema piramidale del calcio italiano, mettendo a rischio la sopravvivenza di club di Serie C e dilettantistiche.

Mancanza di consenso: La Lega B ha sottolineato la mancanza di un consenso unanime tra le componenti del calcio italiano sul progetto, evidenziando la necessità di un confronto più ampio e approfondito.

La Lega ha inoltre sollevato dubbi sulla sostenibilità economica delle seconde squadre, considerando i costi elevati di gestione e le difficoltà nel reperire sponsorizzazioni.

In aggiunta alla contrarietà espressa in sede di Consiglio Federale, la Lega B ha annunciato la propria intenzione di proseguire il confronto con le altre componenti del calcio italiano e con le istituzioni competenti per trovare soluzioni alternative che favoriscano la crescita del movimento nel suo complesso.

Il presidente Balata ha chiarito come in Europa solo la Spagna abbia un meccanismo analogo che però si colloca in un sistema alquanto diverso dal nostro, con le difficoltà di attuazione del sistema delle seconde squadre che stanno emergendo in tutta la loro illogicità ed evidenza.

Le seconde squadre in Italia

L’idea di introdurre le seconde squadre nei campionati professionistici italiani è stata avanzata dalla FIGC negli ultimi anni come possibile soluzione per colmare il gap con i principali campionati europei e per favorire la crescita dei giovani talenti. Tuttavia, il progetto ha incontrato l’opposizione di diverse componenti del calcio italiano, tra cui la Lega B, che temono gli effetti negativi che potrebbe avere sul sistema calcistico nazionale.

La posizione della Lega B rimane dunque ferma: no alle seconde squadre nella formula attuale. La Lega auspica un confronto costruttivo per trovare soluzioni alternative che permettano di valorizzare i giovani senza danneggiare il calcio italiano nel suo complesso.


Juve Stabia TV


Leone di nome e di fatto: l’atteso ritorno per Futuro Remoto

Leone - Futuro Remoto. Quarto appuntamento con la rubrica sulle Vespe di Castellammare di Stabia targata ViViCentro.it dal titolo eloquente “Futuro Remoto Juve Stabia”...
Pubblicita

Ti potrebbe interessare