Editoriale, Milan – Napoli: Gli azzurri scivolano di nuovo nella San Siro rossonera: finisce 1-0 per i diavoli

La nostra analisi al termine di Milan - Napoli terminata con lo sconfitta degli azzurri che complica i piani Champions

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Nel nostro editoriale post Milan – Napoli esprimiamo il nostro pensiero sull’andamento della gara tra i partenopei e i padroni di casa.

Lo avevamo scritto nelle ultime righe dell’editoriale dopo lo 0-0 di due domeniche fa contro la Lazio: il Napoli, se vuole risultare realmente competitivo nella lotta a un posto Champion’s, deve ricominciare ad essere coraggioso.

Un assunto, peraltro, confermato nell’ultimo quarto di gara di settimana scorsa contro il Verona, quando gli azzurri, una volta passati al 4-2-3-1, riuscirono poi a rimontare la contesa sia per merito di un enorme Kvara sia della freschezza dei subentrati Lindstrom e Ngonge.

La necessità di osare di più

Walter Mazzarri, evidentemente, da quest’orecchio non ci sente, tanto che decide di impostare il suo 11 titolare con un accorto 3-5-1-1 di partenza. Il rammarico si appaleserà in tutta la propria evidenza per quello che la partita di San Siro ci ha detto: contro questo Milan – ordinato ma scolastico e quasi del tutto affidato alle scorribande dei suoi migliori singoli – non sarebbe stato certo un azzardo giocarsela con un piglio più propositivo. E questo perché il Napoli, al netto del prudente schieramento tattico di partenza, sembra la squadra meglio messa in campo per tutto il primo quarto di gara, con gli azzurri più in palla e alla convincente ricerca della pressione offensiva come arma per imporre la propria forza. E l’aggiunta di una buona palla goal, capitata sui piedi del Cholito Simeone che però non becca i pali di Maignan.

L’episodio che cambia la partita

Poi un episodio, dal nulla, scombussola i piani e decide la partita: smarcamento in profondità senza palla di Theo, con Leao che lo serve lungolinea e la linea difensiva del Napoli che rimedia un’enorme figuraccia; risultato finale è che il francese, a tu per tu con Gollini, non perdona il 95 azzurro e porta i suoi avanti di uno. Per almeno 10 minuti dopo il vantaggio acquisito, al Milan sembrano sobbalzare iniziativa e faccia tosta, ma il Napoli non capitola e si ripresenta, al contrario, ad inizio ripresa sì sotto di una rete ma decisamente padrone del campo.

Dopo il vantaggio il Milan si accontenta

I rossoneri di Pioli, dal canto loro, accettano ben volentieri di concederlo ai rivali partenopei e di impostare il proprio piano partita tutto su linee difensive compatte e sventagliate ad innescare le ripartenze con i propri velocisti. Insomma, il tema tattico della sfida, è piuttosto trito e ritrito e non cambierà più, di fatto, fino alla fine. Chi potrebbe cambiare e non lo fa, o meglio decide di farlo ancora una volta per la soluzione meno rischiosa, è Walter Mazzarri, che da inizio ripresa preferisce inserire Politano al posto di Ostigard.

Al contempo, però, il Napoli torna all’antico: 4-3-3. Rammarico – ancora un altro – per aver impostato questo assetto per un tempo solo, perché nel secondo tempo il Napoli sale in cattedra con la forza del suo collettivo e dimostra quanto inconcepibili siano i 17 punti che lo separano dal Milan sempre più terzo.

Secondo tempo quasi solo Napoli

Solo due lampi rossoneri nei primi minuti, più frutto della casualità che di una proposta realmente ben congegnata. Poi è Simeone, ancora, ad intercettare un gran pallone a Benaccer, salvo concludere ancora fuori dallo specchio della porta. Seguono altre due grosse chances, pochi minuti più tardi, per Kvara e Politano, ma nulla: agli azzurri sembra mancare sempre il famoso centesimo per raggiungere l’euro. Un freschissimo Lindstrom, coinvolto in campo in modo colpevolmente tardivo, porterà all’ultimo grosso grattacapo a Leao and company: tiro-cross, maldestramente deviato da Simic, che termina la propria corsa sul palo a Maignan battuto. Nei mischioni finali prevale la garra del Milan.

Le conclusioni nel nostro editoriale post Milan – Napoli

Gli azzurri, invece, racimolano un’altra sconfitta, l’ottava in 23 partite giocate.

Indubbiamente una delle più immeritate, ma un risultato che non va letto solo nell’ovvia luce di questa constatazione: il tempo dei calcoli è finito da un pezzo.

Ora, è il tempo del coraggio.

Nel frattempo l’Atalanta scappa a più 7 ma il Napoli ha ancora nelle corde le potenzialità per una rimonta all’ultima curva.

Servirà – torniamo alle premesse – un calcio di coraggio.

Che è nelle possibilità azzurre proporre e che sarebbe un controsenso emblematico continuare a castrare.

Walter, se ci sei batti un colpo.

Concludiamo il nostro editoriale sul Napoli dopo la gara con il Milan con un’amara considerazione: con questa Dea – e questo folto gruppone di contendenti – i tuoi ragazzi stanno rischiando drammaticamente di piantarsi nella sabbia.

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