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Castellammare di Stabia

Caso Di Lorenzo, Giuffredi chiarisce “Ecco i 3 punti fondamentali”

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empre più chiaro il caso di Lorenzo, il suo procuratore Mario Giuffredi, con un’intervista, spiega ai giornalisti presenti 3 punti fondamentali che hanno spinto il capitano del Napoli a voler andare via.

“Lo scorso anno Giovanni ha dovuto affrontare tanti problemi, si è sostituito ad alcuni dirigenti facendosi carico anche di problemi non calcistici tra società e squadra.Più passavano le domeniche, più si faceva pesante la situazione.”

Gli apprezzamenti per mister Conte

“Di Lorenzo mi ha sempre detto che se fosse arrivato Conte, era l’unico allenatore per cui sarebbe rimasto.

Non perché voleva lasciare il club in una situazione difficile, ma perché aveva paura che un altro tipo di allenatore potesse fargli rivivere la stessa stagione”.Come abbiamo già anticipato, il procuratore Mario Giuffredi ha così descritto quest’annata da dimenticare del suo assistito, con 3 episodi chiave.

Il primo episodio, spiega Giuffredi, sembrerebbe sia accaduto prima della partita Fiorentina – Napoli:

L’esterno partenopeo arrivato in albergo con la squadra, avrebbe risentito di un malore che non gli ha potuto permettere di giocare la gara.

Al termine della partita quando il club doveva ritornare a Napoli, il pullman passa a prendere Di Lorenzo in albergo, alcuni dei dirigenti avrebbero provato a chiamarlo senza ricevere alcuna risposta, così preoccupati, prendono le chiavi della stanza, trovando il ragazzo collassato.Episodio scaturito dal tanto stress.

Il giorno dopo, purtroppo, legge notizie come “Di Lorenzo ha finto di star male per un accordo con la Juventus”, la società Napoli però, non fa nulla per smentire quelle voci, che incominciano ad essere assonanti nella testa del capitano.

Giuffredi continua dicendo alla stampa il secondo episodio:

“Poi è arrivato Napoli – Lecce.Non ricordo un capitano che venga sostituito a tre minuti dalla fine in una squadra già contestata per un’annata bruttissima, prendendosi i fischi di 50 mila persone.

Prendersi i fischi individualmente ha un dolore totalmente diverso dai fischi che ti prendi col resto della squadra.E’ stato un altro episodio angosciante per il ragazzo.

Sono convinto che l’episodio di Napoli – Lecce non sia dovuto alla strategia del presidente De Laurentiis, ma è dovuto a un allenatore che ha fatto una roba neanche nella fantasia più assoluta si può pensare di fare”

Ultimo episodio ma il più fondamentale di tutti pare sia stato il colloquio avuto fra Manna e Di Lorenzo.

Il DS Manna avrebbe comunicato al giocatore le volontà del presidente Aurelio De Laurentis che qualora sarebbe arrivata un’offerta da altri club nei suoi confronti, lui come tutti gli altri, sarebbe stato cedibile.Dopo quest’incontro parte così la telefonata di Di Lorenzo al suo procuratore dove gli dice esplicitamente di “cambiare aria” vista la volontà del club.

Dice Giuffredi “La sera stessa mi chiamò chiedendomi di cambiare aria, moralmente e umanamente era distrutto.Giovanni si è sentito abbandonato a sé stesso.

Dopo avermi comunicato la volontà di andare via, esce di scena lui ed entro io facendo il mio lavoro.Non devo piacere a tifosi e giornalisti, ma devo fare il mio lavoro.”

Giuffrida sul nuovo arrivato mister Antonio Conte

Appena arriva Conte, non decidemmo immediatamente di restare a Napoli.

Ho continuato ad essere pesante per chiarire la situazione.A quel punto entra in scena il mister, col quale ho avuto un appuntamento.

Ho trovato una persona decisa.Anche a lui ho elencato tutte le motivazioni suddette.

Il mister mi ha ascoltato per un’ora.Conte non si è mai posto imponendosi duramente, si è posto da campione, ascoltando e capendo tutti i nostri pensieri.

Ci ha dato ragione su determinati aspetti affiancandosi a me e al ragazzo facendo di tutto per mettere le cose a posto.Si è messo nei nostri panni dimostrando coi fatti di voler tenere realmente Di Lorenzo.

Ho tirato un pò la corda anche con il mister per avere la certezza che volesse Giovanni con sé.Una volta certificata la volontà del mister, ho avvisato Di Lorenzo.

Su Manna non ho mai avuto dubbi, ha sempre avuto stima per Giovanni, mi chiamava quando era alla Juve per chiedermi di portarlo lì.

Alla fine della storia c’è il famoso incontro con il presidente Aurelio de Laurentis

”L’ultima tappa era capire se ADL volesse realmente tenere Giovanni o si sentisse forzato dal mister e dal DS.Ci incontrammo alla Filmauro.

Sono stato con lui 4 o 5 ore, il Presidente fu molto cordiale ammettendo alcune mancanze che il club aveva avuto nei confronti di Giovanni.Anche il Presidente ha avuto delle mancanze prendendo in mano la situazione.

Il primo ad essere deluso e incazzato, pur sapendo di avere delle colpe, era lui.L’incontro con ADL era l’ultimo gradino per capire definitivamente se restare.

Gli unici dubbi li ho avuti su di lui.Dopo l’incontro il Presidente mi richiama chiedendomi di rivederci l’indomani a Napoli.

Il momento è stato duro, lui nel frattempo era agli Europei e non volevo caricarlo troppo.Ho chiamato Giovanni spiegandogli di tutti gli incontri avuti.

Alla fine ho detto al ragazzo che poteva tranquillamente restare a Napoli perché sarebbe stato ben voluto da tutti.”

Al termine della lunga intervista svolta da Giuffredi, il procuratore di Di Lorenzo ha concluso ricordando ai giornalisti li presenti, che il suo assistito, una volta arrivato a Castel di Sangro, terrà una conferenza stampa dove darà spiegazioni ai tifosi del Napoli.


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