Eccellenza- Barano, Di Costanzo: “Siamo giovani ma il gruppo è forte”

ECCELLENZA – Il difensore del Barano ci parla del momento che sta attraversando la squadra...

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ECCELLENZA – Il difensore del Barano ci parla del momento che sta attraversando la squadra di Gianni Di Meglio e delle prospettive future

Il Barano è uscito sconfitto dalla gara contro il forte Giugliano, ma assolutamente non ridimensionato. La squadra allenata da Gianni Di Meglio mostra continui progressi sul piano del gioco, a cui fa da contraltare la anemia in zona gol: troppe le occasioni facili sprecate anche contro la compagine di Massimo Agovino. Comunque, nulla è perduto per quanto riguarda la ricerca alla salvezza, considerata soprattutto la situazione in cui versano le ultime due della classifica, Aversa Normanna e Virtus Ottaviano. Per capire come stanno gli aquilotti, in vista dello scontro diretto di domenica in casa della Flegrea, abbiamo intervistato il forte difensore bianconero Antonio Di Costanzo. Ecco le sue parole.

Di Costanzo, sabato scorso avete perso contro il Giugliano, una della squadre più forti del girone A, senza demeritare. Avete giocato un buon calcio ma avete anche fallito tante palle gol. Il risultato, quindi, poteva essere diverso. Ci sarà rammarico fra voi…

“C’è rammarico sicuramente, perché abbiamo giocato a viso aperto. A tratti abbiamo imposto il nostro gioco e a tratti il Giugliano ha imposto il suo. La differenza di qualità ed esperienza era grande, sta a dimostrarlo come hanno segnato il primo gol loro, uscendo bene dai blocchi e come noi avevamo fallito il vantaggio un attimo prima. Poi, la seconda rete è stata un eurogol e noi abbiamo sprecato ancora con Guidone e potevamo anche chiudere il tempo sul 2-2. Nella ripresa siamo scesi bene in campo, giocando come stiamo facendo ultimamente, offrendo anche una prova di maturità contro una squadra così forte. Peccato che dopo il gol di Scritturale, Manzo ha fatto subito il 3-1. Il risultato finale, poi, è bugiardo. Il Giugliano non ha vinto nettamente, visto tutto quello che ha creato il Barano”.

Quanto è difficile, e forse soddisfacente, marcare un attaccante come Dino Fava, che avrà pure 40 anni ma ha classe ed esperienza da vendere?

“Dino è un grande giocatore, che non scopriamo noi e che non fa parte di queste categorie. E’ difficile da marcare perché si muove sempre. Non tiene palla e combatte, ma scarica subito la sfera, ha visione di gioco ed in area non perdona mai. E’ difficile da marcare, ma è bello marcare calciatori così”.

Palesate sempre il  problema del poco cinismo sotto la porta. In che modo il mister vi fa lavorare in settimana per migliorare questo fondamentale e cosa vi dice al riguardo?

“In realtà, il mister ci fa provare tanto, fra partitelle e tiri sotto porta. Ma soprattutto ci fa lavorare molto sul muovere la palla, perché senza muovere la palla noi non ci arriviamo in porta. Da novembre in poi stiamo giocando bene, facciamo anche divertire, ma siamo troppo giovani –io a 22 anni sono uno dei più grandi – e la poca esperienza si traduce in poca cattiveria sotto porta che non ci fa fare gol alla prima occasione”.

Siete giovani, ma devo ammettere che, nonostante stiate vivendo una stagione tribolata – siete dall’inizio fra le ultime ed avete subìto addii importanti – avete sempre reagito alla grande ed anche nel gioco avete avuto una gran crescita. Il non arrendersi è un vostro punto di forza?

“Innanzitutto, dico che ci dispiace tanto se alcuni esperti sono andati via, sono amici e tali restano. Ma la fortuna del Barano è che il suo gruppo c’è sempre stato. Siamo tutti grandi amici al di fuori del campo. Questo credo sia importante, perché tante volte ci siamo chiusi nello spogliatoio ed abbiamo parlato. Anche i più giovani hanno capito di avere delle responsabilità. Siamo cambiati nella testa e la salvezza dobbiamo guadagnarcela. Siamo cresciuti mentalmente dopo gli addii dei più esperti. Oggi siamo responsabilizzati tutti ed anche i più giovani si devono sentire grandi”.

Col passare del campionato, voi migliorate e sembra che la salvezza stia diventando anche un po’ più facile. Ovvero, visto come stanno combinate Aversa ed Ottaviano, per salvarsi potrebbe bastare il quint’ultimo posto…
“E’ vero. Però il mister ci ha dato vai obiettivi. Il primo era superare la Puteolana e ci siamo riusciti. Domenica, poi, ci aspetta la gara con la Flegrea, uno scontro diretto. La classifica dice che possiamo anche salvarci finendo quint’ultimi. Ma avremo scontri importanti, così come le altre. Quindi, tutto è possibile, ma serve fare risultato e non sarà facile. Sarà importante dare tutto quello che abbiamo anche per noi stessi, che sappiamo bene le difficoltà cha abbiamo affrontato”.

Quanto vi sono mancati i due Arcamone, oltre agli altri squalificati, nelle due ultime partite? Forse col Giugliano potevano essere più d’aiuto. Ricordiamo che Angelo Arcamone ha avuto lo sconto e con la Flegrea ci sarà…

“Il derby col Forio ci ha un po’ tagliato le gambe su questo fronte, ma in quella gara reagimmo male e l’abbiamo pagato. Comunque, nonostante i 5 squalificati ad Aversa abbiamo giocato una buona partita, anche se la loro assenza si è sentita. Chiunque ha giocato ha fatto benissimo, il massimo di quello che poteva fare. Ultimamente, il mister sta sopperendo alla mancanza di Kikko con Raffaele Cuomo, che è un giocatore meno grintoso ma dalla grande tecnica, che quando si accende è devastante. La mancanza di Kikko comunque è grande, come quella di Angelo, che ci sta mancando spesso da più di un anno. Angelo combatte, fa salire la squadra con un grosso lavoro. Forse fa pochi gol ma è fondamentale per noi che ci dobbiamo salvare”.

Prima ha accennato alla Flegrea e chiuderemo sulla Flegrea. State vivendo lo scontro di domenica come una sorta di ultima spiaggia in chiave quint’ultimo posto, oppure considerate che anche una sconfitta vi tenga in vita per evitare i play out?

“Guardando il calendario, credo che il nostro e quello della Puteolana pare più facile. Con la Flegrea è uno scontro diretto che non decide tutto. Anche il Forio rischia, visto che ha ancora 3 scontro diretti da fare. Le partite fra le pericolanti sono ancora tante e tutto può accadere. Di certo, in qualunque caso, il nostro campionato non finisce con la Flegrea. E’ anche vero che Puteolana ed Aversa sono in semi disarmo, ma non si sa come finiranno il campionato. L’Ottaviano, invece, è quella che sta lottando ancora tanto”.

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