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Castellammare di Stabia

Recensione del libro “Il Silenzio delle Rondini” di Marco De Franchi

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Marco De Franchi ci consegna con “Il silenzio delle rondini” (Longanesi 2025) un’opera che afferra il lettore fin dalla prima pagina e lo trascina in una spirale di suspense e introspezione. Al centro di questa narrazione intensa troviamo la brillante e tormentata Valentina Medici, la cui sensibilità è la chiave per decifrare l’oscurità che la circonda. Il romanzo non è solo un thriller ad alta tensione, ma anche un viaggio nel dolore profondo, quello che scava un sentiero nella psiche e che lei, più di chiunque altro, sembra comprendere. De Franchi utilizza un linguaggio affilato e scene di grande impatto per tessere una trama in cui il passato sanguinoso e un presente enigmatico convergono, portando Valentina verso un epilogo inimmaginabile.

E’ un flebile rumore, qualcosa che sposta l’aria per poi far apparire insieme, tutti, quei gabbiani che si scaraventano su uno stormo di rondini che in silenzio, troppo silenzio accettano il loro tragico destino.

Una visione ricorrente, un sogno forse, sicuramente qualcosa a cui non si può restare indifferenti, almeno non possono esserlo una mente e una sensibilità come quelle di Valentina Medici.

Forse è perché lei conosce quel silenzioso e straziante dolore fisico, ma anche quel morir3 dentro, quel sentiero oscuro che viene scavato nell’animo come un tunnel senza uscita, dopo aver conosciuto la forza inesorabile di certi traumi.

“Ci sarà molto sangue” una frase ricorrente di chi sa, di chi è stato cresciuto sapendo questo da sempre.

Ora tocca a Valentina rimboccarsi le maniche e scoprirlo o riscoprirlo fino ad arrivare ad un epilogo inimmaginabile .

Ho amato la velocità con cui la suspense cresce ad ogni scena che si sussegue all’altra proprio come se fossero in volo su una storia che non lascia spazio a molte considerazioni.

Perché ogni scena viene vissuta con grande intensità che solo una vera capacità di tracciare le storie permette di fare.

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