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terremoti in Turchia e Siria del 7 febbraio 2023 hanno causato un bilancio drammatico di vittime ed il conteggio continua a salire: ormai siamo già a più di 5.000.
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Terremoti in Turchia e Siria. Aggiornamento: già oltre 5.000 morti accertati
- Il sisma ha colpito alle 4:17 nel distretto di Pazarcik, nella provincia meridionale di Kahramanmaras a una profondità di 7 chilometri (4,3 miglia).
Corsa contro il tempo per estrarre persone dalle macerie.
Due le scosse più forti, magnitudo 7.8 e 7.5.
Migliaia di abitazioni crollate, soccorsi senza sosta e migliaia di feriti.
A fuoco i gasdotti.
I ricercatori del CAT-INGV hanno monitorato ed esaminato i dati dei mareografi posizionati nell’area prossima al sisma e nelle altre isole greche: a circa un’ora dall’evento, al mareografo di Iskenderun nella provincia turca di Hatay e al mareografo di Erdemli nella provincia di Mersin, sono state rilevate misure di maremoto con ampiezze dell’ordine di 12-14 cm e periodo di circa 7-9 minuti.
Il terremoto di grado 7,9 è stato distintamente avvertito anche in Libano e Israele.
Il terremoto di magnitudo 7.9 è stato seguito in tutta la giornata da numerose repliche; una nuova scossa molto forte, di magnitudo 7.5, è stata registrata alle ore 11:24 italiane con epicentro a nord rispetto all’evento della notte.
Al momento, a causa dei crolli di abitazioni ed edifici, sono migliaia i morti e i feriti, e altrettanti i dispersi.
L’Italia, attraverso il Servizio nazionale della protezione civile, ha offerto subito la propria disponibilità a inviare aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso.
In particolare, nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, il nostro Paese ha offerto un modulo USAR Medium (Urban Search And Rescue – ricerca e soccorso in ambito urbano), messo a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e composto da 57 operatori, di cui 11 medici appartenenti ai Servizi sanitari regionali di Lazio e Toscana, e 12 tonnellate di attrezzature, che nelle prossime ore partirà per la Turchia con un team di 6 persone del Dipartimento della Protezione Civile.
Nel frattempo, un primo team avanzato, composto sempre da personale del Dipartimento della Protezione Civile e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, è arrivato in Turchia, raggiungendo così le autorità internazionali già presenti nei luoghi dell’emergenza.
Aggiornamento sulle scosse: Allarme cessato
Ultima scossa nella notte: 5.5 per cui, non osservando nelle ore successive, variazioni significative nei dati provenienti anche dai mareografi della Rete Mareografica Italiana dell’ISPRA, installati sulle coste italiane della Puglia, della Calabria e della Sicilia, alle 7.02 in Italia è stata comunicata al sistema la fine dell’evento sismico mentre continuano, incessantemente, le operazioni di ricerca delle persone che ancora mancano all’appello, e sono tante!
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