‘Pronta la guerra per gli Usa’, la minaccia della Corea del Nord

Sempre più dure le minacce del leader coreano pronto a distruggere gli USA. Sembra non...

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Sempre più dure le minacce del leader coreano pronto a distruggere gli USA.

Sembra non esserci una pacificazione tra la Corea del Nord e Trump, che preavvisa una serie di sanzioni, in seguito agli eventi che stanno vedendo gli Usa nel mirino del leader Kim Jong-un. Quest’ultimo si ritiene pronto a testare un nuovo missile balistico intercontinentale capace di distruggere l’America, mettendo a repentaglio la vita di miliardi di persone.  Donald Trump rassicura che saranno stabilite ingenti  imposte per la Corea del Nord, senza provocare danni. “La Cina – è stato il messaggio di Trump nella telefonata con Xi secondo quanto riferito dalla Casa Bianca – deve usare tutte le leve a sua disposizione per convincere la Corea del Nord a porre fine alle sue provocazioni e a tornare sulla strada della denuclearizzazione”. Trump – informa la Casa Bianca – ha quindi ribadito “la determinazione degli Usa nel difendere sé stessi e i propri alleati dalla crescente minaccia rappresentata dal regime di Pyongyang”. La Cina – avrebbe risposto il presidente cinese – è pronta a unirsi agli Usa per spingere verso una soluzione alla questione nucleare della penisola coreana con mezzi pacifici. “La denuclearizzazione della penisola è un obiettivo incrollabile di Pechino”, ha assicurato Xi. (Ansa) . Tra poche ore a-New York si terrà una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu e Trump conta di rafforzare la sua vicinanza a questi stati alleati per opprimere la Corea. E’ una situazione che sembra implodere ma, come riporta l’Ansa: “Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha annunciato che il Paese ha realizzato la grande e storica causa di divenire uno Stato nucleare”, ha scandito col solito tono drammatico e partecipato Ri Chun-hee, volto popolarissimo della Kctv, in campo sempre per le grandi occasioni. La risposta al ritorno di Pyongyang dopo 9 anni nella lista nera degli Stati sponsor del terrorismo, deciso dagli Usa una settimana fa, pare essere quindi che tra potenze nucleari un possibile negoziato, se ne matureranno le condizioni, non potrà che essere alla pari. A parte la retorica, l’ipotesi dell’intelligence di Seul e il naufragio delle aspettative sul lavoro diplomatico della Cina verso l’imprevedibile vicino, i giudizi del segretario alla Difesa Jim Mattis sono quelli che aprono gli scenari più incerti. Il missile “è andato più in alto, francamente, più di ogni antro lancio finora da loro fatto”, ha detto il capo del Pentagono alla Casa Bianca. “E’ uno sforzo di ricerca e sviluppo da parte loro per continuare a costruire missili balistici che possono minacciare qualsiasi parte nel mondo”.

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