Nuova disposizione UE: Stop agli annunci e ai colloqui di lavoro “al buio”, senza informazioni sulla retribuzione: Le aziende dovranno fornire trasparenza sui salari offerti per le nuove posizioni sin dall’annuncio di ricerca.
Nuova disposizione UE: anche lo stipendio negli annunci di lavoro
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- La trasparenza retributiva, e in particolare l’articolo 5, sono tra i punti che suscitano più interesse immediato.
Questo prevede l’obbligo per le aziende, sia pubbliche che private, di “indicare il livello retributivo iniziale o la relativa fascia (sulla base di criteri oggettivi e neutri sotto il profilo del genere) da corrispondere al futuro lavoratore per una specifica posizione o mansione”.
- La trasparenza retributiva, e in particolare l’articolo 5, sono tra i punti che suscitano più interesse immediato.
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- In breve
La nuova disposizione UE in tema di offerte di lavoro.
L’Unione Europea ha emanato una nuova disposizione che impone alle aziende di inserire anche l’indicazione dello stipendio offerto negli annunci di lavoro.
Questa è una misura volta a garantire maggiore trasparenza nella pubblicazione di offerte di lavoro e ad evitare eventuali disparità nella retribuzione per le medesime posizioni lavorative.
L’obiettivo è quello di rendere il mercato del lavoro più equo e accessibile a tutti, eliminando eventuali discriminazioni salariali e offrendo maggiore chiarezza sui salari offerti.
Sebbene la nuova disposizione possa essere vista come una mossa positiva per i lavoratori, alcune aziende si sono già mostrate critici verso questa nuova normativa.
Ciò potrebbe comportare un’eventuale resistenza e una lenta implementazione.
Tuttavia, la trasparenza salariale è un passo necessario per:
- garantire equità nel mercato del lavoro
- promuovere una cultura aziendale basata sulla meritocrazia e sull’impegno individuale
- porre fine alla battaglia tra chi dice di non trovare personale pur offrendo buoni stipendi e chi, dall’altro lato, denuncia che invece, per lo più, le paghe offerte sono di grande sfruttamento
In definitiva,
questa nuova disposizione potrebbe essere il motore del cambiamento necessario a creare un mondo del lavoro più equo, competitivo e trasparente sin dalla ricerca.