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Adnkronos) – Meglio uno scoop o una hit?E' il grande dilemma della 'Scoop Jazz Band', band romana nata dall'idea di un gruppo di talentuosi giornalisti uniti dalla passione del jazz e del blues.
L'idea nasce nel 2010 per iniziativa di Dino Pesole, editorialista del Sole24ore, Antonio Troise, vice direttore del Quotidiano del Sud, Romano Petruzzi, consulente del lavoro, e Stefano Sofi, già giornalista del Messaggero.Ospite dell'Adnkronos insieme ad altri componenti della band (Massimo Leoni, cronista e commentatore politico per Skytg24, Stefano Abitante e Sebastiano Forti, musicisti professionisti) il gruppo racconta cosa unisce la professione giornalistica e il jazz: "Il giornalismo è un esercizio professionale complesso che richiede esercizio, competenza e una grande dose di improvvisazione, tutte cose che ritroviamo nel jazz", spiega Dino Pesole. La band propone un repertorio misto di successi del repertorio standard jazz e classici blues e swing con reinterpretazioni originali, sia sul versante ritmico che su quello melodico. "Lavorare in un giornale è un po' come lavorare in una band, ognuno fa il suo pezzo e alla fine il prodotto finale è il risultato collettivo che troviamo in edicola o in tv", dice Antonio Troise all'Adnkronos. "Sono due mestieri nei quali si improvvisa molto spesso", scherza Massimo Leoni, volto di Sky Tg24.
Ma è "una gran fortuna, sia umana che professionale, poter condividere la passione per la musica dopo 34 anni al Messaggero", assicura Stefano Sofi.Anche dal punto di vista dei musicisti, il connubio è prospero. "Lavorare con i giornalisti è meglio, per certi aspetti -spiega Stefano Abitante, trombettista- Tra noi si crea una grande alchimia e non c'è la competitività che talvolta esiste tra musicisti, mai uno screzio". La Scoop Jazz Band, raccontano i protagonisti, ha un seguito di pubblico molto affezionato, dato anche dalla rete di conoscenze che i cronisti hanno intessuto negli anni della loro attività lavorativa, ed ha all'attivo moltissime esibizioni di rilievo, come quella alla Camera dei Deputati nel 2019 e quella a Castel Gandolfo davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "La giornata era dedicata alla disabilità, chiedemmo al portavoce del presidente che musica preferissero e ci chiese di far ballare il pubblico.
Ci trovammo davanti circa 600 ragazzi che ballavano.Fu molto emozionante", raccontano all'Adnkronos. Ed ora, i 'cronisti crooner' non si fermano: imbracciate percussioni, tromba e voce, insieme agli altri componenti della band (Donatella Cambuli alla voce, Guido Cascone alla batteria, Antonello Mango al basso e Michelangelo Marinelli al sax Baritono), il 21 novembre saranno infatti al Cotton Club di Roma, mentre a dicembre suoneranno all'Arciliuto, gioiellino nel centro della Capitale. L'ironia non manca, le esperienze alle spalle nemmeno, ma quando chiedi i sogni nel cassetto alla Scoop Jazz Band, fioccano risposte entusiaste: "Suonare ancora insieme per altri trent'anni", dice qualcuno. "Avere i Maneskin come gruppo spalla nel prossimo concerto", ironizza qualche altro. "Suonare in una grande capitale europea, ad Istanbul già l'abbiamo fatto", aggiunge un altro ancora.
E alla domanda se sia meglio uno scoop o una hit, la risposta dei cronisti è unanime: "Meglio una hit della Scoop!". (di Ilaria Floris) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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