(
Adnkronos) – “Nel 2013 avevamo il 62% delle imprese sotto i 2 milioni, ora sono a 45: c’è quindi un significativo incremento delle imprese, aspetto che porta con sé una serie importantissima di conseguenze”.Questo il punto di partenza dell’analisi di Piero Petrucco, vicepresidente elettivo di Ance – Associazione nazionale costruttori edili, durante la decima edizione di ReBuild, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, al Centro congressi di Riva del Garda. “La digitalizzazione standard è primaria ed è sicuramente legata a una strutturazione dell’impresa: pensare che si possa costruire un sistema imprenditoriale senza ricerca, sviluppo, digitalizzazione, innovazione e formazione è certamente perdente – argomenta Petrucco – Su 12 milioni di edifici residenziali, il 75% ha più di 40 anni ed è quindi stato realizzato prima delle norme antisismiche generali e dei concetti di efficienza energetica.
Il secondo aspetto è collegato alla qualità energetica del nostro patrimonio edilizio – prosegue Petrucco – Non entro nel merito delle polemiche sul Superbonus.Con il Superbonus si è riqualificato circa il 6% degli edifici.
In termini quantitativi, ciò ci ha fatto capire che il nostro sistema è in grado di fare numeri importanti.Colleghiamo questo con gli obiettivi della direttiva sulla riqualificazione: pensiamo che per il 2030 dobbiamo ristrutturare un milione e mezzo di alloggi.
Significa che il ritmo che abbiamo ottenuto con il Superbonus è quello che più o meno ci porterebbe a mantenere gli obiettivi.Il lato positivo è che siamo in grado di farlo, perché è già stato fatto.
Quello negativo è che dobbiamo capire come farlo.Non si può pensare di fare un progetto del genere senza un buon sistema di incentivazione.
Stiamo lavorando anche a livello europeo per capire come canalizzare parte delle risorse dei fondi europei in questo”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lascia un commento