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Adnkronos) – “Ringrazio tutti gli organizzatori per lo sforzo di realizzare questo evento ormai da 10 anni.Come Provincia crediamo in questa iniziativa per vari motivi.
In primo luogo perchè le sfide dell’abitare, del territorio, del costruire e della transizione energetica ci preoccupano, sia pensando a quello che lasceremo alle future generazioni ma anche per le risposte che dobbiamo dare ai nostri cittadini”.Lo ha detto Simone Marchiori, assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia della Provincia autonoma di Trento, a margine dell’apertura dei lavori della decima edizione di ReBuild – Meeting the next built environment, la due giorni dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024. “In un territorio particolare come quello del Trentino, che va dalle zone a forte presenza turistica a quelle di montagna dove si va verso lo spopolamento, è complesso recuperare il patrimonio edilizio esistente – prosegue l’assessore Marchiori – I temi e le sfide sono tanti e non sempre le decisioni sono facili da prendere.
Vogliamo evitare ulteriore consumo del suolo e lo abbiamo deliberato la settimana scorsa in consiglio, una decisione consolidata ma che va sempre ribadita.Lo stop al consumo del suolo porta ad un altro tema, ovvero alla richiesta di nuovi alloggi.
Per rispondere a questa esigenza, il recupero è effettivamente conveniente.C’è poi il tema della direttiva Case Green dell’Unione europea, che pone obiettivi ambiziosi ma con tempi molto stretti che rischiano di diventare insostenibili.
Si devono fare tutti gli sforzi possibili per migliorare l’impatto ambientale ma il rischio di trovarsi con un conto troppo alto da pagare è un problema che sentiamo noi come istituzioni ma che sentono anche i cittadini”. Il recupero del patrimonio edile esistente non è sempre semplice, come spiega ancora l’assessore della Provincia autonoma di Trento: “come nel caso del patrimonio edilizio nelle zone industriale e nelle aree lontane dai grandi centri, che non sono appetibili e il cui recupero non è sostenibile se dietro non c’è un progetto più ampio – sottolinea Marchiori – Ci stiamo impegnando con un fondo di housing sociale che mira a recuperare aree dismesse, sia industriali che residenziali, per ridare vita a zone altrimenti destinate all’abbandono, realizzando 30mila metri cubi di nuove abitazioni.C’è chi dice che quelle zone non vanno recuperate perchè inquinate, ma penso sia invece l’occasione per risolvere le problematiche e riqualificare quelle zone”. “La vera sfida è riuscire a fare la stessa cosa in centri meno appetibili dal punto di vista abitativo – conclude l’assessore – La Provincia autonoma di Trento è stata all’avanguardia nei progetti per l’efficientamento energetico ma serve fare di più.
Penso ad esempio a tutta l’edilizia pubblica e alla sfida di riuscire a garantire un’abitabilità migliore alle fasce deboli della popolazione.Tante sfide che spero abbiano qui la possibilità di essere affrontate, perchè le competenze ma anche il fattore umano possono portare a risposte concrete”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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