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Adnkronos) – “I vostri figli fanno 13 anni di scuola e ne escono con una perplessità persino sul se fare o meno un’università e quale università fare.Il punto è proprio questo, li abbiamo trattati da assenti.
Immaginatevi se a partire dai sei anni noi chiedessimo a questi bambini, e poi ragazzi, di giustificare la loro presenza nel mondo.Se la domanda fosse perché sei venuto al mondo, che è la domanda fondamentale, a cui se non sappiamo rispondere non possiamo dare vita a nessun altro perché non provoca vocazioni, non provoca vita a chi non ha vita in sé e ha vita in sé solo chi occupa il suo posto nel mondo, a proposito di lavoro.
Ed è bello che la parola lavoro, nella mia terra, Terronia, si dica travagliu, travaglio, che è il termine che utilizziamo per il parto, cioè quindi c’è un’idea che se tu fai bene il tuo lavoro, ma soprattutto se il lavoro fa del bene a te, tu nasci e fai nascere attorno a te il mondo.Il lavoro è il luogo del mettere al mondo il mondo”.
Così lo scrittore Alessandro D’Avenia, intervenendo all’evento intervenendo all’evento ‘Donne, lavoro e sfide demografiche’ di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding in collaborazione con Valore D. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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